Bnl, assunzioni dopo l’accordo sul ricambio generazionale: 776 ingressi

Accordo sindacale di enorme importanza, con 908 uscite e 776 ingressi: un risultato chiave dopo le polemiche durissime contro Bnl degli ultimi anni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

È stato infine individuato un terreno comune per il ricambio generazionale in Bnl Bnp Paribas. Accordo raggiunto con Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin, sigle sindacali impegnate al tavolo delle discussioni anche per il miglioramento del welfare. Un passo di grande rilevanza, considerando la generale tensione con il comparto industriale, dovuta alle esternalizzazioni. Un banco di prova, di fatto, per le nuove regole del contratto collettivo di novembre 2023. Il risultato? In estrema sintesi ci saranno 908 uscite e 776 assunzioni.

Ricambio generazionale

L’accordo raggiunto tra le parti è di enorme rilevanza, dal momento che si parla di uno dei tassi di sostituzione più alti del settore. Come detto, tra uscite volontarie e incentivate, il numero degli addii ha raggiunto quota 908. Soggetti sostituiti in buona parte con 776 inserimenti in Bnl Bnp Paribas.

Scendendo nel dettaglio percentuale, siamo vicinissimi all’85% di lavoratori rimpiazzati, il che va di molto oltre uno standard precedentemente accettato: 1 ingresso ogni 2 uscite. Un processo che non ha mai avuto l’aspetto di un “assalto al palazzo”, pronto a tutelare i propri guadagni.

Elena Goitini, amministratore delegato di Bnl, così come responsabile del gruppo Bnp Paribas in Italia, si è detta particolarmente soddisfatta di quanto siglato.

Lo ha definito un “piano ad impatto sociale”. Ciò perché si mira a lasciar entrare in azienda un gran numero di dipendenti giovani, in grado di apportare non soltanto nuove competenze ma anche una generale predisposizione all’evoluzione e ai cambiamenti.

Nuova linfa per il gruppo, dunque, che potrà soltanto giovarne. Un ottimo esempio d’accordo per l’intero settore, inoltre: “Abbiamo definito il tutto trovando un punto di equilibrio sostenibile, con una visione di medio-lungo periodo e un’attenzione alle nuove generazioni”.

Rete commerciale

Uno sguardo specifico merita di certo la rete commerciale. Laddove ci siano soggetti con un rapporto diretto con la clientela, nelle varie filiali di Bnl Bnp Paribas, ci si è accordati per una sostituzione di uno a uno.

Ciò per evitare una distribuzione malsana dei carichi di lavoro. Cambiamenti non poggiati unicamente sulle nuove assunzioni, bensì anche su un processo di mobilità interna. Il Fondo per l’occupazione sarà lo strumento grazie al quale si concretizzeranno i nuovi ingressi. Per quanto concerne le uscite, invece, poco più della metà, ovvero 474, prevedranno il ricorso al Fondo di Solidarietà di settore.

Per tutti gli altri casi, invece, si procederà con il pensionamento diretto. Come detto, però, c’è stato spazio anche per degli incentivi tra le pagine dell’accordo siglato. In questo caso il riferimento va ai dipendenti che hanno già maturato il diritto alla pensione anticipata, o lo otterranno entro il primo luglio 2025. Lo stesso dicasi per i casi relativi a quota 100, quota 102, quota 103 e opzione donna.

Ogni dettaglio evidenzia una vittoria per azienda e lavoratori, con Bnl Bnp Paribas impegnatasi anche a stabilizzare la situazione lavorativa di 93 dipendenti con contratto a termine. Per un indeterminato concesso a loro, altri 93 a tempo determinato verranno sottoscritti per dei giovani inserimenti.

Una rivoluzione sindacale

Se oggi si gode di un clima di grande e generale soddisfazione, la situazione non è affatto sempre stata questa. Si è trattato di un lungo e duro lavoro, per il quale le nuove regole del contratto collettivo di novembre 2023 sono state fondamentali.

Si pensi alla contestazione per le cessioni di personale del 2022. Dopo il “sacrificio” di più di 830 dipendenti, qualcosa pare finalmente stia cambiando. Si è così espresso Valerio Fornasari, segretario responsabile di gruppo della First Cisl: “Dopo anni di acceso confronto, torniamo a respirare un clima di relazioni sindacali positivo. Auspichiamo l’inizio di una fase nuova di dialogo fruttuoso e di proficua contrattazione collettiva, anche in vista del prossimo piano industriale del Gruppo Bnp Paribas 2026”.

Sono stati anni di “gestione autonoma” sul fronte dei pensionamenti anticipati, ha sottolineato Martina Braga, segretaria responsabile della Fisac Cgil Bnl, ma ora le relazioni con l’azienda paiono finalmente poter ripartire.

Per quanto assunzioni e pensionamenti siano stati al centro dell’accordo, non hanno però rappresentato l’unico tema trattato. Si è parlato infatti anche di un necessario miglioramento del welfare. Ciò si concretizza attraverso un riconoscimento chiave per i dipendenti in smart working.

Non recarsi in ufficio si traduce in un pranzo tra le mura di casa o in uno spazio a propria scelta. Per quanto si possa tentare di risparmiare in questo modo, ciò non vuol dire che non ci sia una spesa da fronteggiare.

Il riconoscimento di un buono pasto al personale da remoto è una dimostrazione di come si voglia realmente dare peso a quella che sarà la forma lavorativa del futuro, in molti ambiti. Un ammontare di quattro euro, con un incremento del buono pasto per i lavoratori in presenza a 8 euro. Differente il discorso per il personale con contratto part time, per il quale il tutto sarà riparametrato. La banca si è infine impegnata anche per un aumento del contributo al Fondo pensioni, passando dal 4,2 al 4,5%.