Nel 2024 gli italiani spenderanno 6 miliardi in più: si inizia coi saldi. Le date per regione

Con la ripresa all'orizzonte, che, nonostante le incertezze, fa ben sperare secondo le stime di Confcommercio, gli italiani si preparano ai saldi invernali. Ecco il calendario ufficiale

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Con lo sciopero del 22 dicembre del terziario e dei commercianti ormai alle spalle – i cui numeri, come ha detto la vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità Donatella Prampolini Manzini, “hanno dimostrato che non c’erano i presupposti per un’agitazione di questo genere” – gli italiani si preparano ai saldi invernali, naufragata, almeno per ora, l’ipotesi degli esercenti di spostare la data di inizio.

Perché i commercianti (pochi) hanno scioperato il 22 dicembre

I contratti nazionali del terziario sottoscritti da Confcommercio e Confesercenti sono scaduti alla fine del 2019 e sono state riavviate le trattative per i loro rinnovi all’inizio del 2020, ma la pandemia ha bloccato tutto. Come hanno spiegato le stesse confederazioni, a metà del 2021 si è tentato di riavviare i negoziati ma, complice l’inflazione dei prezzi dell’energia, non si è riusciti ad arrivare alla chiusura del contratto alla fine del 2022.

Per questo, il 12 dicembre 2022 le parti hanno sottoscritto un accordo ponte sulla parte economica, riconoscendo 350 euro una tantum per ogni lavoratore al quarto livello e 30 euro al mese da aprile 2023 come acconto sul rinnovo, tralasciando solo temporaneamente la parte normativa. Il confronto è così proseguito per tutto il 2023, fino al blocco del 22 dicembre, che però come detto è stato accolto timidamente dagli esercenti, a ridosso del Natale, che comunque ha fatto registrare un +13% di spese per gli italiani.

“Dopo le Feste siamo sicuri che ripartiremo tutti con l’obiettivo di poter traguardare al più presto il tanto atteso rinnovo contrattuale, consapevoli che le distanze che hanno caratterizzato il recente conflitto non sono poi così insormontabili” ha chiarito Prampolini Manzini. I primi del nuovo anno fa ben sperare.

Come sarà il 2024 sul fronte dei consumi

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli in una intervista a Quotidiano Nazionale ha rinforzato questa visione, spiegando che la riforma dell’Irpef a 3 aliquote e le altre misure del governo Meloni “vanno nella giusta direzione”.

La sforbiciata su tasse e cuneo può ridare slancio alla domanda interna. Sangalli parla di misure “che determinerebbero consumi aggiuntivi“, che secondo le stime di Confcommercio sarebbero di oltre 6 miliardi di euro. “Si tratta, però, di un punto d’equilibrio che va consolidato anche per dare prospettiva strutturale alle misure. Questo significa, in altre parole, valorizzare tutte le leve disponibili per una maggiore crescita, a cominciare dalla fondamentale attuazione del Pnrr”.

Il 2024 si annuncia comunque con un’economia in rallentamento e con il permanere di elementi di incertezza: “Non vanno, infatti, trascurati i possibili impatti negativi derivanti dal difficile quadro internazionale (vedi la crisi del Mar Rosso, ndr) che potrebbe avere ripercussioni sulla domanda proveniente dall’estero e generare turbolenze sui mercati delle materie prime. È evidente, dunque – conclude Sangalli – che per il 2024 le due grandi sfide sono quelle della crescita e della finanza pubblica”.

Sul fronte dei consumi, secondo le stime preliminari dell’Istat, a dicembre prosegue l’aumento del clima di fiducia dei consumatori, tanto che l’indice cresce da 103,6 a 106,7, mentre quello relativo alle imprese torna a salire (da 103,5 a 107,2). Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio Mariano Bella, il 2023 si chiude bene per la fiducia di famiglie e imprese, e non solo.

“Sebbene la frenata registrata nei due trimestri centrali dell’anno pesi sulle performance complessive del Prodotto lordo, gli indicatori congiunturali da qualche mese a questa parte sono positivamente orientati. Il periodo agosto-ottobre è stato il migliore di sempre per le presenze turistiche, sospinto dalla componente estera”. Le vendite al dettaglio sono cresciute di tre decimi di punto a ottobre su settembre: “Il quadro dei consumi appare fragile e incerto, ma i segni di vitalità non mancano“, grazie anche al netto calo dell’inflazione.

Saldi invernali 2024: le date per regione

Intanto, proprio nell’ottica di rilanciare i consumi, la Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni ha accolto le richieste della maggior parte delle associazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale, confermando come data di inizio dei saldi invernali venerdì 5 gennaio 2024 in tutta Italia, quindi il primo giorno feriale antecedente l’Epifania. L’unica ad anticipare è la Valle d’Aosta, che inizierà la stagione degli sconti già dal 3 gennaio.

Ecco il calendario ufficiale con le date di inizio e fine dei saldi invernali 2024, divise per regione, e le decisioni prese in merito alle vendite promozionali.

  • Abruzzo: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
  • Basilicata: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Calabria: 5 gennaio – 6 marzo 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 15 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Campania: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Emilia Romagna: 5 gennaio – 4 marzo 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Friuli Venezia Giulia: 5 gennaio – 31 marzo 2024 con possibilità di vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
  • Lazio: 5 gennaio 2024 (per 6 settimane) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Liguria: 5 gennaio – 18 febbraio 2024 (per 45 giorni) con divieto di promozioni nei 40 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Lombardia: 5 gennaio – 4 marzo 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Marche: 5 gennaio – 1 marzo 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Molise: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima e 30 dopo l’inizio dei saldi
  • Piemonte: 5 gennaio 2024 (per 8 settimane) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima l’inizio dei saldi
  • Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio 2024 (per 45 giorni) con divieto di promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Sardegna: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con divieto di effettuare promozioni nei 40 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Sicilia: 5 gennaio – 15 marzo 2024 con possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
  • Toscana: 5 gennaio 2024 (per 60 giorni) con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Umbria: 5 gennaio – 5 marzo 2024 con possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
  • Valle d’Aosta: 3 gennaio – 31 marzo 2024 (per 60 giorni) con divieto di promozioni nei 15 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Veneto: 5 gennaio – 28 febbraio 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
  • Provincia Autonoma di Trento: per 60 giorni.

Come sempre, per gli altri distretti il discorso è a parte: i commercianti infatti lì determinano liberamente i periodi in cui effettuare i saldi. Ecco il dettaglio per zona:

  • Distretto di Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina:
    – Bolzano, Andriano, Terlano, Nalles, Meltina, Laives, Vadena, Bronzolo, Ora, Egna, Montagna, Termeno, Magrè, Cortaccia, Cortina, Salorno, Aldino, Trodena, Anterivo, S. Genesio, Fiè, Sarentino, Appiano, Caldaro, Cornedo, Nova Ponente, Nova Levante: 13 gennaio – 10 febbraio 2024
    – Tires, Castelrotto, Renon, Ortisei, S. Cristina, Selva Gardena: 24 febbraio – 23 marzo 2024
  • Distretto di Merano e Burgraviato, Valle Isarco e Alta Valle Isarco: 13 gennaio – 10 febbraio 2024
  • Distretto Val Pusteria:
    – Brunico, Perca, Valdaora, Rasun Anterselva, Monguelfo-Tesido, Valle di Casies, Braies, Villabassa, Dobbiaco, San Candido, San Lorenzo di Sebato, Falzes, Chienes, Terento, Gais, Selva dei Molini, Valle Aurina, Predoi, Campo Tures, Sesto: 13 gennaio – 10 febbraio 2024
    – Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia, Corvara: 24 febbraio – 23 marzo 2024
  • Distretto Val Venosta:
    – Glorenza, Curon Venosta, Sluderno, Lasa, Castelbello-Ciardes, Martello, Silandro, Laces, Malles, Tubre, Prato allo Stelvio, Senales: 13 gennaio – 10 febbraio 2024
    – Stelvio, Maso Corto, Resia, San Valentino alla Muta: 24 febbraio – 23 marzo 2024.