Saldi, falsa partenza nella prima settimana: -8% di vendite

Secondo un questionario della Federazione Moda Italia-Confcommercio, il 55% delle imprese ha registrato un calo rispetto al 2023 nella prima settimana di sconti

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Avvio in salita per i saldi invernali, partiti in tutta Italia il 5 gennaio. Da quanto emerso da un questionario sottoposto alle imprese associate a Federazione Moda Italia-Confcommercio sull’andamento della prima settimana di sconti di fine stagione, le vendite hanno registrato finora una diminuzione dell’8 per cento rispetto a quanto incassato all’inizio del 2023. Secondo i commercianti rappresentati dall’associazione del settore dell’abbigliamento, sulla flessione avrebbero inciso, tra le altre, la variabile maltempo e anche la pratica delle promozioni pre-saldi.

Il sondaggio

Stando alla rilevazione di Federmoda, il calo è stato registrato dal 55 per cento delle imprese, mentre il 24 per cento ha segnalato un andamento stabile e il 21 per cento un flusso di cassa in positivo rispetto ai numeri dello stesso periodo dell’anno scorso.

Si tratta di un primo bilancio parziale, dato che i saldi sono appena all’inizio e dureranno circa 60 giorni, ma che può già fornire qualche indicazione sulle vendite attese in questi prime settimane del 2024: “Sicuramente alcuni fattori come il maltempo non hanno favorito una partenza dei saldi così brillante – ha commentato il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – Siamo comunque fiduciosi che, con il miglioramento della situazione climatica di questo fine settimana, verranno confermate le aspettative con un incremento dei clienti nei centri storici, nelle vie e piazze delle nostre città e dei nostri paesi. Per i consumatori ci sarà una grande possibilità di avere articoli di stagione a prezzi estremamente competitivi” (qui le date dei saldi invernali).

“Di certo – è l’analisi del numero uno di Federmoda – le continue campagne di sconti ‘selvaggi’ lungo tutto l’anno dovranno essere oggetto di una seria regolamentazione. Sono sempre più convinto che le Istituzioni dovranno sostenere la presenza dei negozi di moda all’interno delle nostre città e che la via della ripresa potrà passare lungo tre direttrici che abbiamo indicato al Tavolo della Moda: un’Iva agevolata sui prodotti di moda e in particolare su quelli Made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili e un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti”.

Le stime

Il sondaggio di Federmoda si allinea ai dati raccolti sul territorio dall’Ufficio studi Confimprese, secondo cui nel primo fine settimana del 2024 il 70 per cento delle aziende ha registrato un -5/-6 per cento sulle vendite degli stessi giorni 2023, mentre il 40 per cento degli esercenti ha dichiarato minori incassi in percentuali tra l’11 e il 20 per cento (qui le stime sulle spese dei consumatori durante i saldi invernali 2024).

Da quanto rilevato dall’associazione dei commercianti, soltanto il 7 per cento risulta in positivo, mentre un quinto degli intervistati ha riportato numeri sui livelli dello scorso anno. Nello specifico, l’andamento del settore dell’abbigliamento e degli accessori si aggira attorno alle stime che prima dell’inizio dei saldi avevano previsto un -8,3 per cento, a fronte del -3,3 per cento calcolato per gli altri comparti della vendita al dettaglio.

I saldi partono al rallentatore e performano sotto le attese – ha commentato il presidente Confimprese, commenta Mario Resca – Il calendario differente, che ha fatto concentrare il rientro delle vacanze con la domenica, e le condizioni meteo avverse sono tra le principali cause della flessione, che si è fatta sentire soprattutto nei centri storici”.