G7 Ambiente, Energia e Clima, prende il via oggi a Venaria

Pichetto, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica: "Abbiamo una grande responsabilità verso i nostri cittadini, i Paesi più vulnerabili e il Pianeta"

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Presso la Reggia di Venaria Reale ha preso il via il G7 Ambiente, Energia e Clima, un incontro cruciale per definire azioni concrete per affrontare le sfide climatiche, energetiche e ambientali che il nostro pianeta sta affrontando.

La riunione ministeriale, guidata dalla Presidenza italiana, si svolge oggi e domani e vede la partecipazione dei ministri competenti di Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone e Regno Unito. Insieme alla Commissione Europea, rappresentata dai Commissari all’Energia, al Clima e all’Ambiente, i ministri si confronteranno su quattro tematiche chiave:

  • Clima e energia: focus sulla decarbonizzazione e sulla transizione verso un sistema energetico pulito e sostenibile.
  • Ambiente: tutela della biodiversità, economia circolare e lotta all’inquinamento.
  • Materie prime critiche: garantire un accesso sicuro e sostenibile alle risorse essenziali per la transizione energetica.
  • Finanza verde: mobilitare investimenti per la realizzazione degli obiettivi climatici e ambientali.

Un impegno per il futuro

L’obiettivo principale del G7 Ambiente, Energia e Clima è quello di approvare un comunicato conclusivo che impegni i paesi partecipanti ad azioni concrete e ambiziose per la tutela del pianeta. Un passo fondamentale per costruire un futuro più sostenibile per tutti.

Per l’Italia, che ricopre la Presidenza del G7 nel 2024, questa ministeriale rappresenta un’importante occasione per assumere un ruolo di leadership nella lotta al cambiamento climatico e nella promozione dello sviluppo sostenibile.

Un programma ricco di appuntamenti

Il programma della ministeriale prevede diverse sessioni plenarie e di lavoro, tavole rotonde e incontri bilaterali. I lavori si apriranno con la plenaria dei ministri, seguita da una sessione dedicata al Clima e all’Energia. Nel pomeriggio, spazio all’Ambiente, mentre martedì mattina si terrà una nuova plenaria conclusiva.

G7 per un futuro sostenibile, apertura del vertice a Torino

Il Ministro Pichetto, insieme al Viceministro Vannia Gava e al Sottosegretario Claudio Barbaro, ha aperto i lavori della sessione plenaria di apertura del G7 con un messaggio di grande responsabilità verso i cittadini, i Paesi più vulnerabili e il Pianeta. Il G7 è considerato la sede ideale per programmare azioni concrete per affrontare il cambiamento climatico, l’inquinamento e per promuovere una transizione energetica giusta, inclusiva e sostenibile.

Il Ministro Pichetto ha espresso il suo ringraziamento a tutti gli esperti dei gruppi tecnici che hanno lavorato duramente per rendere il G7 Clima, Energia e Ambiente un successo su cui costruire traguardi futuri ancora più ambiziosi. Per affrontare le sfide della sicurezza energetica, del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente, sono state identificate tre priorità: concretezza, cooperazione, in particolare con l’Africa, e un approccio pragmatico basato sul principio di neutralità tecnologica.

G7 Ambiente, Energia e Clima, una presenza internazionale per una sfida globale

Al vertice sono stati invitati rappresentanti di alto rango di vari Paesi e organizzazioni internazionali. Tra i presenti spiccano la presidenza emiratina della Cop28 e quella dell’Azerbaigian per la Cop29, il Brasile in qualità di presidenza pro tempore del G20 e, con un’attenzione particolare rivolta all’Africa, la Mauritania in rappresentanza della presidenza dell’Unione Africana, oltre a Kenya, Algeria e la Banca Africana di Sviluppo. L’evento conta inoltre sulla partecipazione attiva di numerose organizzazioni internazionali come l’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), Irena (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili), Odi (Overseas Development Institute), la Conferenza sui cambiamenti climatici, l’Undp (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’Unep (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) e l’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Clima.

Focus italiano, azioni mirate per la sostenibilità

Il Ministro Pichetto ha delineato la visione della Presidenza italiana, evidenziando la continuità degli impegni assunti in ambito G7 e G20. L’obiettivo è consolidare le iniziative già avviate e concentrarsi su azioni mirate e congiunte, con un’enfasi sulla concretezza. Si intende promuovere energicamente lo sviluppo delle rinnovabili e ampliare l’approccio a tutte le fonti energetiche che, supportate dalla scienza, possano garantire la sicurezza energetica e contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Il Ministro ha sottolineato altresì l’importanza delle politiche di adattamento, fondamentali per la resilienza dei sistemi naturali ed economici, specialmente nei Paesi africani. L’Italia porta a Venaria idee chiare e una determinazione ferma, con l’obiettivo di rendere questo G7 un motore di risultati tangibili e ambiziosi.

Verso un futuro sostenibile, i punti chiave del del G7

I gruppi di lavoro del G7 Ambiente, Energia e Clima hanno lavorato in questi mesi per definire i temi chiave del Comunicato finale, che guiderà le azioni verso le prossime scadenze globali.

Per quanto riguarda l’ambiente, l’attenzione si concentrerà su: consumo e produzione sostenibili, economia circolare ed efficienza delle risorse, con un focus particolare sul riciclo delle materie prime critiche e sulla circolarità nell’industria tessile e della moda. Saranno inoltre esplorati i settori legati alla lotta contro l’inquinamento per la tutela della natura e delle persone, la biodiversità, gli ecosistemi, i mari e gli oceani. Il tema dell’uso sostenibile delle risorse idriche avrà un ruolo centrale. Un’importanza particolare sarà data alla collaborazione con Paesi terzi, soprattutto l’Africa, su questioni trasversali come il contrasto al degrado del suolo, la lotta alla desertificazione, l’uso di tecnologie avanzate per monitorare e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici e la sostenibilità delle filiere produttive.

Nella sessione dedicata al Clima e all’Energia, si discuterà dell’agenda ‘Net-zero’, con obiettivi mirati a migliorare i sistemi di accumulo e flessibilità, allo scopo di gestire il forte contributo delle energie rinnovabili. Al centro del dibattito ci sarà anche l’incremento dell’efficienza energetica e il potenziamento della sicurezza, soprattutto per la catena di approvvigionamento dei minerali critici necessari per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Si punterà inoltre su nuove tecnologie energetiche, tra cui la ricerca e lo sviluppo del nucleare sostenibile, la riduzione delle emissioni di metano e la promozione della collaborazione con i Paesi terzi, in particolare quelli più vulnerabili e gli Stati africani, sullo sviluppo di risorse energetiche, infrastrutture locali e adattamento.

Analisi dei piani di riduzione delle emissioni del G7

In vista del vertice di Torino, l’associazione Climate Analytics ha condotto un’analisi sui piani di riduzione delle emissioni dei Paesi del G7, giungendo alla conclusione che nessun Paese è sulla giusta traiettoria per il raggiungimento degli obiettivi del 2030. Secondo il rapporto, i Paesi del G7 sono proiettati a realizzare entro il 2030 solo la metà delle riduzioni di gas serra necessarie per mantenere l’obiettivo di riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C, come stabilito dall’Accordo di Parigi. Per contribuire efficacemente a limitare il riscaldamento a 1,5°C, le economie del G7 dovrebbero tagliare le proprie emissioni del 58% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Tuttavia, l’ambizione collettiva attuale del G7 per il 2030 si attesta solo al 40-42%, risultando quindi insufficiente. Le politiche in atto suggeriscono che è probabile che il G7 raggiungerà una riduzione compresa tra il 19% e il 33% entro la fine del decennio.

Per riuscire a colmare questa significativa lacuna, è fondamentale che i Paesi del G7 definiscano Contributi determinati a livello nazionale (Ndc) molto più ambiziosi e implementino politiche efficaci per raggiungere tali obiettivi. Tra le azioni consigliate vi sono l’eliminazione della produzione di energia elettrica da carbone e gas fossile entro il 2030 e il 2035, la cessazione di finanziamenti pubblici e altri tipi di sostegno ai progetti di combustibili fossili all’estero, con Italia e Giappone, attuale e precedente presidenza del G7, che figurano tra i maggiori sovvenzionatori di tali progetti nel G20. Viene inoltre suggerito di accelerare gli obiettivi di triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, come concordato all’ultima COP28.

Le divisioni interne mettono a rischio gli obiettivi climatici

I “sette Grandi” riuniti a Torino si troveranno ad affrontare una sfida ardua: conciliare le diverse posizioni in materia di energia e clima. Le divisioni interne rischiano di ostacolare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Il Giappone è fortemente legato al carbone, mentre l’Italia continua a proiettarsi come “hub europeo del gas”, opponendosi al divieto europeo di produrre automobili a combustione interna entro il 2035 e puntando sui biocombustibili. Nonostante lo stop alle nuove esportazioni di gas naturale liquefatto da parte dell’Amministrazione Biden, gli Stati Uniti rimangono tra i principali produttori mondiali di gas fossili, insieme al Canada. Anche sul nucleare, il G7 procede in ordine sparso: la Germania ha rinunciato, mentre la Francia continua a puntarci e l’Italia ambisce a seguirne l’esempio.

Appello del Wwf per un’ambizione climatica globale

Il Wwf ha rivolto un appello alla Presidenza italiana e ai Paesi del G7 affinché si adotti un testo finale ambizioso per l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C, includendo l’abbandono definitivo dei combustibili fossili e l’attuazione rapida dell’obiettivo globale 30×30 per la protezione degli ecosistemi, attraverso azioni concrete e finanziamenti aggiuntivi.

Durante il G7 Clima, Energia e Ambiente di Torino, i Ministri del G7 affronteranno le principali sfide climatiche e ambientali che minacciano il nostro pianeta. Questo incontro rappresenta un’opportunità cruciale per tradurre in azioni gli impegni assunti durante la COP28 di Dubai e il Quadro Globale per la Biodiversità. Un passo avanti verso l’abbandono dei combustibili fossili, il potenziamento delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, il restauro degli ecosistemi e l’aumento dei finanziamenti per la transizione, costituirebbe un segnale positivo per una comunità internazionale sempre più divisa e in crisi.

Tuttavia, secondo l’associazione ambientalista, destano preoccupazione le ambizioni della Presidenza italiana di trasformare il nostro Paese nell’hub del gas nel Mediterraneo, a cui si aggiunge un impegno insufficiente nella sfera della finanza per il clima e la natura.

Il Wwf chiede al G7 azioni concrete per il clima

Nel documento “Da Ambizione ad Azione: Intensificare sforzi e risorse per un mondo equo, positivo per la natura e neutro in carbonio”, il Wwf invita la Presidenza italiana e i leader del G7 ad assumere il ruolo di leadership sulle seguenti priorità:

  • Impegno climatico ambizioso: i Paesi G7 devono adottare un impegno deciso per il clima, iniziando con l’effettiva realizzazione del Global Stocktake stabilito alla COP 28 di Dubai. È essenziale definire un Contributo Nazionale Determinato (Ndc) per il 2024 che sia conforme all’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C. I Paesi G7 dovrebbero fissare traguardi e itinerari precisi per eliminare i combustibili fossili entro il 2040, pianificando di raggiungere il 100% di energia rinnovabile e la massima efficienza energetica. È fondamentale un impegno fermo a non programmare nuove infrastrutture per i combustibili fossili, comprese le attività legate all’esplorazione e produzione di gas, data la sua responsabilità per il 20% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia, incompatibili con l’obiettivo di 1,5°C.
  • Attuazione rapida del Gbf: è necessario garantire un’attuazione veloce ed efficace del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal (Gbf), adottando Strategie e Piani di Azione per la Biodiversità in vista della COP 16. Ciò richiede un’ambizione adeguata e risorse finanziarie sufficienti per conservare e gestire efficacemente almeno il 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030.
  • Finanziamenti incrementati: è urgente aumentare i finanziamenti per il clima e la natura, mobilitando almeno 600 miliardi di dollari annuali per il nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanziamenti per il clima e realizzare prontamente gli obiettivi finanziari del Gbf. In particolare, il Target 19 richiede un incremento delle risorse finanziarie internazionali per la biodiversità dai Paesi sviluppati ai Paesi in via di sviluppo, raggiungendo almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
  • Contrastare la crisi climatica e biodiversità: è vitale affrontare la doppia crisi climatica e della perdita di biodiversità in tutti i settori socioeconomici. Questo include assicurare una transizione inclusiva verso sistemi agricoli e alimentari resilienti e sostenibili, eliminare la deforestazione e la conversione di habitat naturali dalle catene di approvvigionamento, e proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini e le zone costiere in modo sostenibile.
  • Partnership con l’Africa: è importante costruire una partnership equa con l’Africa per accelerare l’abbandono dei combustibili fossili, assicurare l’accesso universale alle energie rinnovabili, sostenere il finanziamento per l’adattamento climatico e il raggiungimento dell’obiettivo 30×30.

Maggiore ambizione per un futuro sostenibile

Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del Wwf Italia, sottolinea l’importanza di maggiore ambizione e coraggio da parte dei leader che si riuniranno a Torino e della Presidenza italiana. Caserta si auspica un rafforzamento degli obiettivi del Global Stocktake della COP28 e un’impostazione decisa contro l’uso incauto dei combustibili fossili, in particolare del gas. Inoltre, il Responsabile Affari Legali e Istituzionali del Wwf Italia, richiede altresì una mobilitazione di finanziamenti aggiuntivi per il clima e la natura, in linea con i Target finanziari definiti dal Quadro Globale per la Biodiversità. Il Wwf Italia si impegna a monitorare attentamente i negoziati del G7 nei prossimi mesi, a partire dal Vertice dei Capi di Stato e di Governo del 13-15 giugno, promuovendo una transizione ecologica trasversale e un partenariato paritario con l’Africa basato su energie rinnovabili e piani di adattamento ambiziosi al cambiamento climatico.

Valutazione dei risultati del vertice G7 a Torino

Nel post-vertice dei ministri, l’efficacia dell’incontro si misurerà attraverso l’analisi della dichiarazione finale di Torino. Secondo Luca Bergamaschi, cofondatore di Ecco, sarà fondamentale esaminare il documento per discernere le vere priorità del G7, distinguendole dalle questioni marginali che potrebbero essere enfatizzate dai singoli governi per affermare le loro agende, come nel caso dell’Italia con il gas naturale, i biocombustibili e l’energia nucleare. Inoltre, la questione della finanza climatica rimane irrisolta, con i paesi più ricchi ancora distanti dal rispettare l’impegno di fornire 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025, senza alcuna promessa o impegno per il periodo successivo. Questi temi saranno probabilmente al centro delle discussioni durante la Cop29 a Baku, in Azerbaigian, il prossimo novembre, ma saranno sicuramente oggetto di dibattito anche tra i ministri e gli inviati speciali per il clima nei giorni a venire a Torino.