Alla COP28 raggiunto un accordo storico: “Fuoriuscita dai combustibili fossili”

Dopo una lunghissima notte di negoziati è stato raggiunto un compromesso. Per la prima volta si parla della necessità di un allontanamento graduale dai combustibili fossili.

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Dopo due settimane di incontri, una notte no-stop di negoziati, l’accordo è stato trovato.  Il 13 dicembre 2023 sarà ricordato come il giorno in cui il mondo ha raggiunto un’intesa storica sul clima a COP28 a Dubai. L’accordo segna un punto di svolta, con i Paesi che si impegnano per la prima volta nella storia a una graduale uscita dai combustibili fossili. “Nessuno ci credeva, siamo orgogliosi del nostro lavoro”, le parole pronunciate dal presidente della 28esima Conferenza sul clima, Sultan Al Jaber, hanno innescato applausi e segnano, forse, l’inizio della fine di un’epoca dominata dal petrolio.

Il contenuto dell’Accordo della COP28

L’accordo COP28 prevede una serie di misure ambiziose per raggiungere l’obiettivo dell’aumento massimo di temperatura di 1,5 gradi. Il concetto chiave, il “transition away“, rappresenta l’uscita graduale dai combustibili fossili entro il 2050, utilizzato al posto di “phase out” (uscita), richiesto dai Paesi più ambiziosi ma rifiutato dai Paesi produttori di petrolio, Arabia Saudita prima tra tutti. Questo termine, apparso per la prima volta nella bozza circolata durante i negoziati, è diventato il fulcro dell’accordo, indicando chiaramente la necessità di abbandonare progressivamente il petrolio e altre fonti di energia non sostenibili.

Il punto 28 del testo dedica attenzione specifica ai combustibili fossili e alla mitigazione delle emissioni. Tra le misure chiave, c’è l’obiettivo di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030 e raddoppiare l’efficienza energetica media annua. Inoltre, si prevede una graduale diminuzione dell’energia prodotta dal carbone e un passaggio accelerato a sistemi energetici a zero emissioni nette.

 Tecnologie a zero emissioni nell’Accordo finale a COP28

La COP28 si propone di accelerare gli investimenti nelle tecnologie a zero e basse emissioni, includendo energie rinnovabili, nucleare (per la prima volta) e tecnologie di abbattimento delle emissioni. Questo approccio mira ad affrontare settori difficili da decarbonizzare, contribuendo così a raggiungere l’obiettivo Net Zero entro il 2050. La cattura della C02 e l’utilizzo del carbonio giocano un ruolo chiave in questo contesto.

L’accordo si impegna a ridurre sostanzialmente le emissioni globali, comprese quelle di metano, entro il 2030. Questa iniziativa è finalizzata ad abbattere i gas serra più potenti e accelerare la transizione verso un futuro sostenibile. Inoltre, si pone l’accento sulla necessità di diminuire le emissioni nel settore dei trasporti stradali, attraverso lo sviluppo di nuove infrastrutture e l’adozione diffusa di veicoli a zero e basse emissioni.

Riconoscimento dei combustibili transitori alla COP28 di Dubai

Il punto 29 dell’accordo riconosce il ruolo dei “combustibili transitori” nel facilitare la transizione energetica, garantendo al contempo la sicurezza energetica. Questo solleva domande sulla definizione precisa di “combustibili transitori“. Nel testo si parla anche che di” fabbisogno finanziario per l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo stimato in 215-387 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 e che è necessario investire circa 4,3 mila miliardi di dollari all’anno in energia pulita fino al 2030, aumentando poi a 5 mila miliardi di dollari all’anno fino al 2050, per poter raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050″.

Si parla poi di “aumento di nuovi e ulteriori finanziamenti basati su sovvenzioni, agevolazioni e strumenti che non ricadono sul debito rimangono fondamentali per sostenere i Paesi in via di sviluppo, in particolare nella fase di transizione verso un’economia giusta e equa”. Cop28 ha stabilito un nuovo standard per la lotta contro i cambiamenti climatici, con l’adozione dell'”uscita graduale” dai combustibili fossili entro il 2050. L’accordo riflette la consapevolezza globale dell’urgenza climatica e rappresenta un impegno concreto per un futuro più sostenibile. La comunità internazionale ora deve tradurre queste promesse in azioni tangibili per garantire un pianeta più verde per le generazioni future. Poco significativo il sostegno alla transizione: “l’aumento di nuovi e ulteriori finanziamenti basati su sovvenzioni, agevolazioni e strumenti che non ricadono sul debito rimangono fondamentali per sostenere i Paesi in via di sviluppo, in particolare nella fase di transizione verso un’economia giusta e equa”.

Alla COP28 un accordo in extremis

L’obiettivo del “global stocktake” è quello di assistere i Paesi nell’allineare i loro piani nazionali sul clima con l’accordo di Parigi del 2015, che richiede di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi, mentre la Terra si avvicina a stabilire il record dell’anno più caldo. Nella versione più recente del progetto, alcune formulazioni che avevano suscitato irritazione in diversi Paesi, i quali richiedevano azioni più drastiche contro il cambiamento climatico, sono state rimosse. In particolare, le azioni che nelle versioni precedenti del testo erano indicate come facoltative, ora sono menzionate con la dicitura “invita le parti a”.

La conferenza delle Nazioni Unite sul clima avrebbe dovuto concludersi martedì 12 dicembre, dopo quasi due settimane di sessioni, ma i negoziatori si sono riuniti a porte chiuse oltre la scadenza per lavorare sul documento principale respinto il giorno prima. Petrolio, gas e carbone sono i principali responsabili dell’aumento della temperatura, e attivisti, esperti e molti Paesi sottolineano l’importanza di una riduzione decisa dei combustibili fossili per contenere il riscaldamento.

Reazioni dei leader mondiali all’accordo raggiunto alla COP28

“Congratulazioni COP28! Una parte cruciale di questo storico accordo è davvero ’made in Europe’. Tutto il mondo ha approvato i nostri obiettivi al 2030: triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, entrambi entro il 2030. L’accordo di oggi segna l’inizio dell’era post-fossile”, ha scritto su X la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’Unione Europea, a capo del gruppo dei più ambiziosi, ha espresso soddisfazione per l’approvazione storica alla COP28, definendo la decisione un passo fondamentale verso una transizione irreversibile e accelerata al di fuori dei combustibili fossili. Woepke Hoekstra, commissario dell’UE, ha dichiarato all’uscita dalla plenaria che il mondo ha preso una decisione senza precedenti.

Anche John Kerry, spesso identificato come il principale artefice dietro le quinte dell’accordo, ha elogiato l’approvazione definendola un motivo di ottimismo in un mondo segnato da conflitti. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato su X, affermando che l’eliminazione dei combustibili fossili è inevitabile, augurandosi che non arrivi troppo tardi. Tuttavia, un tono duro è emerso dal negoziatore delle isole Samoa, a capo dell’Alleanza delle piccole isole, che ha lamentato il fatto che l’approvazione del testo sia avvenuta mentre le isole Samoa non erano ancora entrate nella sessione plenaria, esprimendo disappunto per questa tempistica.