Accordo COP28, nella bozza salta l’uscita graduale dai combustibili fossili

La proposta del testo conclusivo non include l'eliminazione delle fonti fossili, si parla di addio graduale a carbone, gas e petrolio.

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Alla COP28 di Dubai è stata presentata una nuova bozza di accordo finale, ridotta da 27 a 21 pagine. Il documento riconosce la necessità di una diminuzione profonda, veloce sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, per raggiungere lo “net zero” entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza. Non è più citata, però, la parola “uscita” dai combustibili fossili, ma rimane l’indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppio dell’efficienza energetica al 2030.

Uscita graduale e non eliminazione dei combustibili fossili

Il testo proposto esorta ad “accelerare le tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili nei sistemi energetici”. Il presidente della COP Sultan al-Jaber ha esortato i Paesi a compiere ulteriori progressi verso un accordo sul cambiamento climatico nelle aree in cui vi sono ancora divari tra le nazioni, compreso il linguaggio relativo ai combustibili fossili, affermando che “abbiamo ancora molto da fare”.

Al Jaber, ha sottolineato poi l’importanza di evitare il fallimento, esortando i negoziatori a trovare un consenso. I colloqui per un accordo finale “stanno facendo buoni progressi”, ma il nodo principale sull’uscita graduale dalla produzione di carbone, petrolio e gas resta irrisolto. Nel frattempo, l’India ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la produzione di carbone a 1,5 miliardi di tonnellate entro il 2029/2030. Questo annuncio è giunto durante gli ultimi giorni della COP28 di Dubai, dove si sta negoziando un graduale abbandono dei combustibili fossili. L’obiettivo dell’India è raggiungere l’autosufficienza, con iniziative che includono modifiche alla legge sulle miniere del 1957 e l’aumento delle tecnologie di estrazione di massa.

Guterres alla COP28: fuori tempo massimo

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che siamo “quasi fuori tempo massimo” sui cambiamenti climatici. Ha invitato i negoziatori a concentrarsi sulla riduzione delle emissioni di gas serra e sulla giustizia climatica, ribadendo l’obiettivo di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 gradi rispetto all’epoca preindustriale. I colloqui di Dubai hanno evidenziato profonde divisioni internazionali sul ruolo futuro dei combustibili fossili, complicando gli sforzi di quasi 200 Paesi per raggiungere un accordo entro il 12 dicembre. L’Arabia Saudita, l’Iraq e altri membri dell’OPEC hanno ribadito il loro rifiuto, sostenendo che l’abbandono delle fonti fossili danneggerebbe l’economia mondiale.

L’inviato cinese per il clima, Xie Zhenhua, ha affermato che un accordo di successo deve includere un impegno sui combustibili fossili. Le posizioni sulla questione sono polarizzate, ma la Cina cerca una soluzione accettabile per tutte le parti. La conferenza ha prodotto impegni da parte dei Paesi, come triplicare la diffusione delle energie rinnovabili e dell’energia nucleare, ridurre l’uso di carbone e le emissioni di metano. Tuttavia, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha sottolineato che questi impegni, se mantenuti, ridurrebbero le emissioni globali di gas serra legate all’energia di 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente nel 2030. Questa cifra rappresenta solo circa un terzo del divario di emissioni necessario per limitare il riscaldamento a 1,5°C entro il 2030, come concordato nell’accordo di Parigi del 2015.

Gilberto Pichetto Fratin alla Cop28: connessioni tra sicurezza alimentare e cambiamenti climatici

Il ministro dell’Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’interconnessione vitale tra sicurezza alimentare e cambiamenti climatici durante la Cop28 a Dubai. Ha evidenziato come questi due temi siano strettamente collegati e ha annunciato che l’Italia ha firmato la Dichiarazione degli Emirati Arabi Uniti sulla Agricoltura Sostenibile, i Sistemi Alimentari Resilienti e l’Azione per il Clima della COP28 il 1° dicembre. Il ministro ha espresso soddisfazione per il forte sostegno della comunità internazionale a questa dichiarazione, riconoscendo che affrontare le interazioni tra sistemi alimentari, agricoltura e clima è essenziale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e implementare appieno l’Accordo di Parigi.

Pichetto Fratin ha proiettato lo sguardo al 2024, quando l’Italia guiderà il G7, sottolineando l’importanza di mantenere un’agenda integrata e ambiziosa su clima e sistemi alimentari. Ha evidenziato che i risultati della COP28 e del summit delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari dello scorso luglio saranno cruciali per l’agenda politica internazionale sulla sicurezza alimentare globale. Il ministro ha concluso sottolineando l’impegno concreto dell’Italia verso questi obiettivi, rivelando che l’Italia è uno dei membri fondatori della Collaborazione per la Cooperazione Tecnica a sostegno dell’attuazione della Dichiarazione degli Emirati Arabi Uniti della Cop28.

Cop28: Azerbaijan scelto come sede della COP29 dopo polemiche

Dopo una serie di controversie, l’Azerbaijan è stato designato come sede della COP29, che si terrà nell’Europa orientale il prossimo anno. L’annuncio è stato fatto congiuntamente dal Paese stesso e dalla Russia. Questa decisione segna la seconda COP consecutiva presieduta da un paese fortemente dipendente dai combustibili fossili. Mukhtar Babayev, Ministro dell’Ecologia azero, ha dichiarato durante la COP28 a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti: “È con piacere che annuncio l’ampio consenso raggiunto sulla scelta dell’Azerbaijan come sede della COP29.” La Conferenza in corso a Dubai dovrà formalmente approvare la selezione della prossima sede della Conferenza delle parti. La candidatura di Sofia, in Bulgaria, è stata ostacolata dal veto della Russia, che ha espresso opposizione a un vertice nell’Unione Europea, considerato sostenitore dell’Ucraina. L’Armenia, storico rivale dell’Azerbaijan, ha successivamente ritirato la sua candidatura.

A COP28 è stata presentata una bozza di accordo ridotta, ridotta a 21 pagine, che riconosce l’imperativa necessità di ridurre rapidamente la produzione e il consumo di combustibili fossili in modo equo e ordinato, puntando al “net zero” entro il 2050. Nonostante il termine “uscita” non sia più citato, si enfatizza l’accelerazione verso tecnologie a basse emissioni. Le divisioni persistono, soprattutto riguardo all’uscita graduale dai combustibili fossili. L’invito del Segretario Generale dell’ONU a concentrarsi sulla giustizia climatica sottolinea l’urgenza di un accordo significativo.