Bce: l’impatto del cambiamento climatico sui portafogli delle banche

I nuovi indicatori messi a punto dall'Eurotower mirano a cogliere come i mercati stanno affrontando la transizione verde e quali sono gli impatti del cambiamento climatico sulle banche

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Redazione

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La Bce ha aggiornato i suoi indicatori legati al clima, che forniscono indicazioni sia su come i mercati finanziari stanno affrontando la transizione verde, sia su come le istituzioni finanziarie potrebbero essere colpite dal cambiamento climatico. I dati emersi rivelano che stiamo assistendo a progressi nel caso delle obbligazioni sostenibili, del finanziamento delle emissioni di carbonio tramite prestiti bancari e delle misure di protezione contro le perdite finanziarie derivanti dalle inondazioni. D’altro canto, l’Eurotower ammette che “c’è ancora molto da fare”.

La trasparenza nel mercato dei green bond

La Bce spiega che sempre più titoli di debito emessi nell’Eurozona e a livello globale sono green, social o sostenibili o comunque legati alla sostenibilità. Nel complesso, sebbene la quota di mercato dei bond sostenibili sia cresciuta del 50% dal 2021, rimane piuttosto modesta al 6% del mercato complessivo.

L’indicatore della Bce distingue tra obbligazioni sostenibili autodichiarate, cioè qualificate come sostenibili da chi le emette, e quelle che hanno ricevuto un giudizio esterno. Circa l’85% di tutte le emissioni di debito sostenibile in Ue hanno ricevuto questo doppio giudizio e praticamente tutti i titoli “green” emessi hanno ottenuto almeno una valutazione. Le valutazioni aggiuntive forniscono agli investitori rassicurazioni sul fatto che i green bond sono effettivamente ciò che affermano di essere.

Il greenwashing“, ovvero il fare dichiarazioni false o fuorvianti sui benefici ambientali di un prodotto o di una pratica, è motivo di preoccupazione per gli investitori e quindi le opinioni di terzi riducono lo spazio per il greenwashing, aumentano la trasparenza e contribuiscono a rafforzare la fiducia nei mercati finanziari verdi.

I portafogli prestiti delle banche

Gli indicatori della Bce forniscono informazioni sull’intensità di carbonio delle attività economiche finanziate da titoli e portafogli di prestiti del settore finanziario dell’Eurozona e sull’esposizione del settore nei confronti delle controparti con modelli di business ad alta intensità di carbonio. Gli indicatori mostrano una tendenza generalmente al ribasso tra il 2018 e il 2020, ma l’indicatore è leggermente aumentato nel 2021. Questo aumento potrebbe essere il risultato di una maggiore attività economica dovuta all’allentamento delle restrizioni pandemiche.

Tuttavia, questa non significa le banche stanno rendendo più verdi i loro portafogli prestiti. Le riduzioni delle emissioni finanziate possono teoricamente provenire da due fonti: dalle emissioni del portafoglio prestiti o da una diminuzione generale della quota di investimento della banca. E infatti sono le aziende che stanno invece investendo in attività a minori emissioni.

L’impatto delle garanzie sui prestiti

Una serie di indicatori consente alla Bce di analizzare l’impatto dei rischi naturali, come inondazioni, incendi o tempeste  sulla performance dei portafogli di prestiti, obbligazioni e azioni delle banche. I punteggi di rischio, che suddividono il rischio in categorie, sono la misura più utilizzata, ma  non consentono il confronto tra i diversi rischi. Esiste invece un indicatore che mira a quantificare le potenziali perdite in termini finanziari.

Catturare l’impatto finanziario aiuta a valutare l’efficacia delle misure di adattamento climatico (come le difese contro le inondazioni) e le strategie di mitigazione finanziaria (come le garanzie collaterali impegnate con i prestiti). Ad esempio, l’indicatore di esposizione a rischio corretta per il collaterale (CEAR) di recente introduzione fornisce una stima aggregata delle perdite attese all’interno dei portafogli delle banche considerando varie protezioni dei prestiti. Potrebbero trattarsi, ad esempio, di garanzie finanziarie o immobiliari.