Nel 2022, l’Italia ha fatto un passo avanti verso l’economia circolare, riciclando l’83,4% di tutti i rifiuti prodotti, sia urbani che speciali. Si tratta di un primato europeo, che supera di molto la media dell’Unione Europea, pari al 52,6%. L’Italia si pone così in netto vantaggio rispetto ad altri grandi Paesi europei come Francia, Germania e Spagna, che hanno raggiunto percentuali di riciclo molto più basse, rispettivamente del 64,4%, del 70% e del 59,8%. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto GreenItaly.
Indice
GreenItaly 2023: il rapporto sulla green economy in Italia
Il Rapporto GreenItaly, giunto alla sua quattordicesima edizione, è stato realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con il contributo del Centro Studi Tagliacarne e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. In questo report, hanno collaborato attivamente Conai, Novamont, Ecopneus, European Climate Foundation e numerose altre organizzazioni, coinvolgendo oltre 40 esperti del settore. La presentazione ufficiale è avvenuta il 31 ottobre, con la partecipazione di importanti figure, tra cui Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Andrea Prete, presidente di Unioncamere; Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Alessandro Rinaldi, direttore studi e ricerche del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Durante l’evento, sono intervenuti Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont; Simona Fontana, responsabile del Centro studi per l’Economia Circolare del CONAI; Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura.
Rapporto GreenItaly: un’evoluzione verso la sostenibilità
Il Rapporto GreenItaly 2023 è un documento che esplora le tendenze e le opportunità della green economy in Italia, attraverso dati, analisi e testimonianze. Il rapporto si basa su diverse fonti e metodologie, tra cui il text mining, che permette di individuare le parole chiave più usate nel discorso pubblico sul green. Come ha spiegato Alessandro Rinaldi, direttore Studi e statistiche del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, il text mining mostra come il linguaggio del green sia cambiato nel tempo, passando da concetti come ambientale, futuro, crisi e green a parole come produzione, rifiuto, materiale, energia e transizione. Quest’ultima parola indica il processo di trasformazione verso una società più sostenibile e resiliente, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Il rapporto presenta anche i dati sull’evoluzione delle fonti energetiche in Italia, evidenziando la crescita delle rinnovabili e la riduzione delle fossili e del nucleare.
Un lungo impegno per un riciclo di successo
Nonostante l’Italia avesse già in passato raggiunto notevoli traguardi nel riciclo, dal 2010 al 2020 il Paese è riuscito a migliorare ulteriormente le sue prestazioni, superando di gran lunga la media europea con un aumento del 10% rispetto al modesto 6% europeo. Nel biennio 2020-2021, si è assistito a un significativo consolidamento della capacità di riciclo industriale italiana, con particolare enfasi sui settori cartario e della plastica. Questo primato non è stato ottenuto da un giorno all’altro ma rappresenta il frutto di 25 anni di impegno nel campo ambientale ed economico. Durante questo quarto di secolo, l’Italia è riuscita a incrementare notevolmente la quantità di plastica avviata al riciclo, passando da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000 tonnellate, sostenuto da una rete composta da 31 impianti di selezione e 92 di riciclo. Inoltre, la copertura dei Comuni è salita dal 77% al 97%.
Risultati eccezionali nel riciclo della plastica
Il Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) mette in luce i risultati positivi ottenuti nel risparmio di materia prima e dell’energia grazie al riciclo della plastica, oltre agli impatti economici positivi delle attività di raccolta e riciclo degli imballaggi. Nel solo 2022, si stima che siano state risparmiate 523.789 tonnellate di materia prima vergine ed evitate 885.406 tonnellate di emissioni di CO2. L’Italia è una guida nell’ambito del riciclo e dell’economia circolare, dimostrando che il progresso ambientale ed economico possono andare di pari passo.
Verso un’economia circolare: la Strategia Nazionale 2022-2040
L’Italia ha approvato la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, un piano di investimenti e riforme per ridurre i rifiuti e massimizzare il riciclo.
La strategia, che fa parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si basa su quattro obiettivi principali:
- Favorire il mercato delle materie prime secondarie
- Estendere la responsabilità dei produttori e dei consumatori
- Diffondere pratiche di condivisione e il principio del “prodotto come servizio”
- Definire una roadmap di azioni e obiettivi fino al 2040
La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare dell’Italia non è solo un documento teorico; essa abbraccia un insieme di interventi pratici che coinvolgono l’intera filiera, da misure rivolte alla produzione a quelle orientate al consumo di beni. Questi interventi comprendono anche sistemi di monitoraggio delle prestazioni, finalizzati a valutare il contributo delle imprese, in particolare le PMI, le aree industriali, le filiere produttive, le città e i territori. L’obiettivo è coinvolgere i cittadini, promuovere l’eco-design, sostenere la blue economy, sviluppare la bioeconomia e affrontare la questione delle materie prime critiche. Questo rappresenta un impegno concreto verso un futuro più sostenibile ed ecologicamente responsabile, dimostrando l’Italia come un pioniere nella transizione verso un’economia circolare.
PNRR: 2,1 miliardi di euro per l’economia circolare
L’Italia investe 2,1 miliardi di euro nell’economia circolare, un passo verso la sostenibilità
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato un finanziamento di 2,1 miliardi di euro per la gestione dei rifiuti e l’economia circolare. Questo investimento consentirà di mettere in atto la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare e il Piano Nazionale di Gestione dei Rifiuti, due progetti ambiziosi che mirano a ridurre gli impatti ambientali e promuovere l’efficienza economica.
I fondi saranno destinati a una serie di interventi, tra cui:
- Il potenziamento della raccolta differenziata e la costruzione di nuovi impianti di trattamento e riciclo
- La promozione dell’economia del riciclo e della circolarità dei materiali
- La sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese al tema dell’economia circolare
Questo investimento rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile delle risorse in Italia. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti e promuovere un modello economico più efficiente e resiliente.