Giornata Mondiale del Riciclo, quest’anno il tema è #RecyclingHeroes, per un futuro più verde per tutti

Il riciclo, parte fondamentale dell'economia circolare, protegge le risorse naturali e fa risparmiare oltre 700 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Con l’esaurimento sempre più rapido delle risorse naturali del nostro pianeta, la Giornata Mondiale del Riciclo 2024 si concentra sull’evidenziare gli #EroiDelRiciclo: individui, comunità, aziende e iniziative che illustrano l’importanza del riciclo per garantire un ambiente stabile e un futuro più sostenibile per tutti. In questa edizione, la Global Recycling Foundation, promotrice di questa iniziativa globale sin dal suo lancio nel 2018, premierà dieci di questi protagonisti che si distinguono a livello mondiale.

Il riciclo, pilastro dell’economia circolare e salvaguardia del pianeta

La Global Recycling Foundation enfatizza che il riciclo rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia circolare. Tale pratica non solo contribuisce alla salvaguardia delle risorse naturali, ma consente anche di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 700 milioni di tonnellate all’anno, con prospettive di raggiungere quota 1 miliardo di tonnellate entro il 2030. Secondo l’organizzazione, il riciclo si configura come un’arma imprescindibile nella battaglia per preservare il futuro del nostro pianeta e dell’intera umanità. In questo contesto, la Foundation sottolinea come l’ultimo decennio abbia segnato la stagione termica più calda mai registrata, mentre il mondo si trova di fronte a una crisi climatica di proporzioni inaudite. Se non si adottano cambiamenti repentini e radicali, il trend verso l’incremento delle temperature globali, lo scioglimento dei ghiacci polari, gli incendi e la deforestazione rapida e diffusa continuerà inesorabilmente. Questi eventi, secondo l’analisi della Foundation, impatteranno direttamente sull’umanità, causando un aumento della povertà, del fenomeno migratorio e delle perdite occupazionali.

Riciclo, una questione di sopravvivenza per il pianeta

La missione della Giornata Mondiale del Riciclo è di comunicare ai leader mondiali che il riciclo è di vitale importanza per essere trattato come una questione globale. È imperativo adottare un approccio condiviso e sinergico per perseguire questo obiettivo in modo urgente. La Global Recycling Foundation esorta inoltre le persone di tutto il mondo a modificare il proprio atteggiamento verso le risorse, spostandosi dall’idea di rifiuti a quella di risorse da preservare e valorizzare.

Sfide e opportunità nell’economia circolare dell’Ue

La recente relazione della Corte dei Conti europea fotografa una situazione poco idilliaca: dal 2015 al 2021, il tasso medio di circolarità negli Stati dell’Ue-27 è cresciuto di un modesto 0,4 punti percentuali. Tra i membri, sette nazioni – Lituania, Svezia, Romania, Danimarca, Lussemburgo, Finlandia e Polonia – hanno addirittura registrato un declino nelle loro prestazioni. Le difficoltà sono variegate, spaziando dalla limitata qualità e disponibilità di impianti di riciclo fino alla problematica produzione di materiali e oggetti complessi da recuperare.

I prodotti composti da materiali misti rappresentano una sfida notevole per il riciclo, poiché richiedono la separazione dei diversi componenti prima di poter essere efficacemente processati e riutilizzati. Frequentemente, questi prodotti includono combinazioni di materiali che possono sfuggire all’occhio del consumatore, come nel caso delle bottiglie d’acqua che utilizzano tipi diversi di plastica per il corpo e per il tappo, con uno riciclabile e l’altro no. Questa situazione genera problemi nel momento dello smaltimento congiunto, dato che i sistemi di riciclo attuali non sono in grado di separarli senza interventi manuali onerosi. Sebbene un tappo possa essere facilmente distaccato da una bottiglia con un minimo sforzo, lo stesso non si può dire per molti altri prodotti compositi. Ad esempio, le buste imbottite, che fondono carta esterna e imbottitura plastica, sono particolarmente ardue da riciclare, e pochi si dedicano alla loro separazione, ancor meno in maniera corretta.

La complessità del riciclo: tazze, tubetti di dentifricio e tessuti

Le tazze da caffè da asporto, nonostante sembrino facilmente riciclabili, nascondono una complessità: oltre al coperchio di plastica e al corpo di carta, contengono un sottile strato plastico che garantisce la tenuta. Questo elemento aggiuntivo le rende difficili da riciclare, destinandole spesso alla discarica.

I tubetti del dentifricio, realizzati in plastica, metallo o una combinazione dei due, sono quasi impossibili da riciclare. Il problema non è solo il loro design multi-materiale, ma anche la difficoltà di svuotarli completamente, con il residuo di dentifricio che rimane all’interno rappresentando un ostacolo per gli impianti di riciclaggio.

I tessuti, specialmente quelli composti da un mix di fibre sintetiche e naturali come cotone o lana, rappresentano un problema per i riciclatori. Attualmente, solo l’1% dei tessuti commercializzati in Italia viene recuperato per nuove applicazioni. Questa situazione non è un’esclusiva nazionale, ma piuttosto uno standard globale, tanto che l’Unione europea ha posto il settore sotto osservazione. Entro il 2025, le nuove normative richiederanno a ogni paese di implementare un sistema di raccolta differenziata e riciclo, un processo che richiederà l’uso intensivo di sostanze chimiche per separare i componenti e recuperare le fibre riciclabili. La soluzione ideale sarebbe progettare tessuti più ecologici fin dall’inizio e limitare la vendita di prodotti tessili a basso costo e qualità.

Gli oggetti tipici dei rifiuti d’ufficio, come cartucce d’inchiostro e toner, sono realizzati con materiali di basso valore e spesso monouso, contribuendo al sovraffollamento delle discariche da decenni. I residui di inchiostro presentano inoltre un rischio di contaminazione per il suolo e l’acqua. Il loro riciclo non avviene principalmente perché richiede un’intensa manodopera, inclusa la necessità di smontaggio manuale, e i loro componenti, prevalentemente plastici, hanno scarso valore e sono difficili da riciclare, rendendo il processo economicamente non vantaggioso.

Sfida dei materiali compositi, separare e riciclare i componenti misti

Se i materiali misti sono realizzati combinando risorse diverse (come un contenitore di cartone con rivestimento di plastica), per materiali compositi si intende la fusione di due materie prime in un nuovo materiale. I compositi presentano una sfida significativa nel processo di separazione poiché i due componenti sono combinati in modo quasi indissolubile.

Mentre possiamo rimuovere il tappo da una bottiglia e, con un po’ di sforzo, il rivestimento da una busta, non possiamo fare altrettanto con resine termoindurenti o plastiche rinforzate con fibra di carbonio. In questi casi, gli approcci sperimentali stanno cercando di rendere economico un processo che prevede la macinatura e il riscaldamento flash joule. Tuttavia, siamo ancora lontani dall’ottenere risultati soddisfacenti in termini di riciclo di questi materiali compositi.

Ostacoli alla circolarità, la lotta contro la produzione di rifiuti

Secondo la Corte dei Conti europea, esiste una notevole resistenza nel modificare il sistema di produzione delle merci, una situazione che si estende ben oltre i confini europei, influenzando l’intero pianeta. Tra il 2016 e il 2020, l’Unione europea ha allocato oltre 10 miliardi di euro per promuovere l’innovazione sostenibile e supportare le aziende nella transizione verso processi più circolari. Tuttavia, la maggior parte di questi fondi è stata destinata alla gestione dei rifiuti piuttosto che alla loro prevenzione attraverso la progettazione circolare. La prevenzione dell’impatto ambientale è fondamentale, dato che circa l’80% di tale impatto è determinato dalla fase di progettazione del prodotto. Senza un cambiamento radicale a questo livello, ogni altro sforzo risulta essere solo un costoso e inutile esercizio di stile. Affidarsi esclusivamente alla buona volontà dei consumatori non rappresenta una strategia efficace o sostenibile a lungo termine.

Italia verso il 75% di riciclo degli imballaggi

Secondo le prime stime di CONAI, il riciclo degli imballaggi in Italia nel 2024 raggiungerà un risultato straordinario: quasi il 75%. Oltre 10 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio troveranno una nuova vita, pari al 74,9% di quanto immesso al consumo, che si stima a circa 13 milioni e 900.000 tonnellate.

Il presidente del Consorzio, Ignazio Capuano, sottolinea che annunciare pubblicamente le previsioni durante la Giornata Mondiale del Riciclo è ormai una tradizione consolidata. “Possiamo confermare che il 2024 inizia con segnali positivi”, afferma. Nonostante le difficoltà internazionali, la seconda metà del 2023 ha registrato una contrazione dei materiali immessi al consumo, ma ciò non ha impedito un aumento nel tasso di riciclo. Le prime stime indicano che nel corso del 2024 il riciclo crescerà sia in termini assoluti che percentuali, raggiungendo quasi il 75%, superando significativamente gli obiettivi europei per il 2030 con sei anni di anticipo. Inoltre, l’Italia sta emergendo come leader nel riciclo pro-capite degli imballaggi, contendendo la leadership alla Germania secondo gli ultimi dati Eurostat.

Previsioni positive nonostante le sfide geopolitiche

Nonostante un contesto internazionale complesso, caratterizzato da conflitti e incertezza, il 2024 si prospetta come un anno di crescita per il riciclo dei diversi materiali di imballaggio in Italia.

Aumenti in tutti i settori:

  • Acciaio: +77,8% (409.000 tonnellate)
  • Alluminio: +73% (64.000 tonnellate)
  • Carta: +85,6% (4 milioni e 298.000 tonnellate)
  • Legno: +65,1% (2 milioni e 130.000 tonnellate)
  • Plastica e bioplastica compostabile: +52% (1 milione e 183.000 tonnellate, di cui circa 51.000 di bioplastica)
  • Vetro: +85,9% (2 milioni e 325.000 tonnellate)

Queste previsioni indicano un impegno costante verso un futuro più sostenibile. Il riciclo rappresenta una risorsa fondamentale per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali. L’impegno congiunto di istituzioni, aziende e cittadini è fondamentale per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi in materia di riciclo.

Il contributo dell’Italia per l’economia circolare

L’Italia sta compiendo passi significativi verso la transizione a un’economia circolare. I dati forniti dall’Ispra mostrano che il tasso di utilizzo circolare dei materiali è cresciuto dal 5,8% nel 2004 al 18,7% nel 2022, superando così la media europea dell’11,5%.

Ognuno di noi può contribuire a un futuro più sostenibile attraverso piccole azioni quotidiane:

  • Differenziare correttamente i rifiuti: questo passaggio è cruciale per permettere il riciclo dei materiali e donare loro una seconda vita
  • Ridurre il consumo di beni non necessari: optare per prodotti duraturi e riutilizzabili contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti generati
  • Preferire prodotti riciclati: l’acquisto di prodotti fabbricati con materiali riciclati stimola la domanda e favorisce la creazione di nuovi mercati
  • Informarsi e promuovere la consapevolezza: essere a conoscenza dei vantaggi del riciclo e propagare la cultura della sostenibilità è essenziale per un cambiamento collettivo

Il riciclo non è soltanto un dovere nei confronti dell’ambiente, ma rappresenta anche un’opportunità per creare occupazione, migliorare la qualità della vita e costruire un futuro più resistente per le generazioni future. In questa Giornata Mondiale, uniamo le nostre forze per abbracciare un modello di consumo responsabile e per dare vita a un futuro più verde e sostenibile per tutti.

Prospettive e sfide nel riciclo in Italia

Il presidente Capuano sottolinea l’importanza della prudenza, avvertendo che non è tempo di autocompiacimenti data la situazione internazionale tesa: “La prudenza resta comunque d’obbligo – afferma – e non è il momento di eccedere in trionfalismi: lo scenario internazionale non ce lo permette”. Il 2024 si prospetta come un anno di incertezza, che probabilmente spingerà gli italiani a ridurre i consumi per poter risparmiare.

Capuano anticipa una riconfigurazione nelle scelte e nei luoghi di acquisto, ma ritiene che ciò non influenzerà negativamente il settore del riciclo, soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi. Prevede un impegno crescente da parte di tutti gli attori della filiera del riciclo per migliorare ulteriormente i risultati in questo settore vitale dell’economia circolare italiana. Questo include i cittadini, che dovranno essere più attenti nella raccolta differenziata, gli enti locali, che dovranno perfezionare i sistemi di raccolta, e gli impianti di selezione e riciclo dei rifiuti. Un ruolo cruciale sarà giocato dalla ricerca e sviluppo per avanzare le tecnologie di riciclo e l’eco-progettazione degli imballaggi.

Capuano conclude affermando che il riciclo rappresenta un punto di forza per l’Italia, che deve continuare a essere un modello da seguire e migliorare le proprie performance sostenibili, con un approccio sempre più orientato alla tutela ambientale.

L’Italia e l’impegno per l’economia circolare

L’Italia, come sottolineato dal ministro Gilberto Pichetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, intende preservare la sua posizione di avanguardia nell’economia circolare, frutto di anni di dedizione e investimenti nel settore del riciclaggio. Durante le trattative europee relative alla normativa sugli imballaggi, l’Italia ha difeso con vigore le proprie convinzioni e ha operato incessantemente per valorizzare questo approccio di successo, che ha permesso al paese di raggiungere in anticipo la maggior parte degli obiettivi fissati a livello continentale. Questo impegno proseguirà con fermezza.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, come riportato in una nota, è attivamente coinvolto, tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella creazione di nuove strutture per la gestione dei rifiuti e nel miglioramento di quelle già esistenti. In particolare, nelle regioni carenti di infrastrutture, sono stati finanziati 1085 progetti. A questi si aggiungono i ‘progetti Faro di economia circolare’, focalizzati su materiali specifici come carta, cartone, rifiuti elettronici, plastica e tessuti, per i quali sono stati firmati tutti gli accordi necessari con gli enti realizzatori. La Giornata Internazionale del Riciclo, come ricorda il ministro Pichetto, evidenzia l’importanza di investire nella sensibilizzazione e nell’informazione corretta di cittadini e aziende, affinché considerino il riciclo un contributo diretto alla tutela dell’ambiente. Una sfida globale di questa portata non può essere risolta solo a livello teorico, ma richiede decisioni consapevoli e comportamenti responsabili quotidiani.