Dichiarazione dei redditi, quando arriva il rimborso IRPEF con il 730/2021

Dichiarazione dei redditi: cosa fare se risulta il diritto a un rimborso IRPEF dopo la presentazione? E come è possibile ottenere lo stesso dopo la compilazione del modello 730/2021?

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Cosa fare se dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi risultate avere diritto a un rimborso IRPEF? Come ottenerlo dopo la compilazione del modello 730/2021?

Ricordiamo, per chi avesse le idee confuse, che il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato esclusivamente ai lavoratori dipendenti e pensionati.

Il più grande vantaggio di questo modello è che il contribuente non deve eseguire calcoli e ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione.

L’altro grande vantaggio è che l’Agenzia delle Entrate mette anche a disposizione la cosiddetta Dichiarazione dei redditi precompilata, 730 o Redditi a seconda che il contribuente sia lavoratore dipendente o pensionato oppure sia lavoratore autonomo. Dando l’ok a questa precompilata, non bisogna fare altro e non si è soggetti ad ulteriori controlli.

Modello 730/2021: come accedere alla precompilata

Per accedere alla propria precompilata basta fare clic, sul portale dell’Agenzia delle entrate, nell’apposita area dedicata. Si accede in diversi modi:

  • SPID: Sistema Pubblico di Identità Digitale;
  • CIE: Carta di Identità Elettronica;
  • CNS: Carta Nazionale dei Servizi.

Modello 730/2021 per la dichiarazione dei redditi, chi lo può usare

Possono utilizzare il modello 730 i contribuenti che nel 2020 hanno percepito:

  • redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (per esempio contratti di lavoro a progetto);
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);
  • redditi diversi (per esempio, redditi di terreni e fabbricati situati all’estero);
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, i redditi percepiti dagli eredi – a esclusione dei redditi fondiari, d’impresa e derivanti dall’esercizio di arti e professioni).

Possono presentare il modello 730, anche in assenza di un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio, i contribuenti che nel 2020 hanno percepito redditi di lavoro dipendente, redditi di pensione e/o alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e che nel 2021 non hanno un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio.

In questo caso nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”.

Modello 730/2021: chi deve compilare anche il Redditi

I contribuenti che presentano il 730 possono, inoltre, avere la necessità di presentare alcuni quadri del modello Redditi Persone fisiche. Nello specifico:

  • il quadro RM, se hanno percepito nel 2020 redditi di capitale di fonte estera sui quali non siano state applicate le ritenute a titolo d’imposta nei casi previsti dalla normativa italiana; interessi, premi e altri proventi delle obbligazioni e titoli similari, pubblici e privati, per i quali non sia stata applicata l’imposta sostitutiva prevista dal D.lgs. 239/1996; indennità di fine rapporto da soggetti che non rivestono la qualifica di sostituto d’imposta; proventi derivanti da depositi a garanzia per i quali è dovuta un’imposta sostitutiva pari al 20%; redditi derivanti dall’attività di noleggio occasionale di imbarcazioni e navi da diporto assoggettati a imposta sostitutiva del 20%. Il quadro RM deve inoltre essere presentato per indicare i dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni operata nel 2020. I contribuenti che presentano il modello 730 e devono presentare anche il quadro RM del modello Redditi non possono usufruire dell’opzione per la tassazione ordinaria prevista per alcuni dei redditi indicati in questo quadro. I docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, che hanno percepito compensi derivanti dall’attività di lezioni private e ripetizioni e che intendono fruire della tassazione sostitutiva, presentano anche il quadro RM del modello Redditi Persone Fisiche 2021
  • il quadro RT, se nel 2020 hanno realizzato plusvalenze derivanti da partecipazioni non qualificate, escluse quelle derivanti dalla cessione di partecipazioni in società residenti in Paesi o Territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati e altri redditi diversi di natura finanziaria, qualora non abbiano optato per il regime amministrato o gestito. Inoltre possono presentare il quadro RT, in aggiunta al 730, anche i contribuenti che nel 2020 hanno realizzato solo minusvalenze derivanti da partecipazioni qualificate e/o non qualificate e perdite relative ai rapporti da cui possono derivare altri redditi diversi di natura finanziaria e intendono riportarle negli anni successivi. Il quadro RT deve inoltre essere presentato per indicare i dati relativi alla rivalutazione del valore delle partecipazioni operata nel 2020
  • il modulo RW, se nel 2020 hanno detenuto investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria. Inoltre, il modulo RW deve essere presentato dai contribuenti proprietari o titolari di altro diritto reale su immobili situati all’estero o che possiedono attività finanziarie all’estero per il calcolo delle relative imposte dovute (Ivie e Ivafe).

I quadri RM e RT e il modulo RW devono essere presentati insieme al frontespizio del modello Redditi Persone fisiche 2021 nei modi e nei termini previsti per la presentazione di questo modello di dichiarazione.

Dichiarazione dei redditi: quando arriva il rimborso IRPEF

Se dopo aver presentato il 730 risulta che avete diritto a un rimborso IRPEF, abbiamo visto che questo viene accreditato automaticamente in busta paga oppure nella rata della pensione.

Per i lavoratori dipendenti

Il rimborso arriva, per i lavoratori dipendenti, a partire dal mese di luglio direttamente in busta paga. Se, invece, il contribuente deve versare delle somme, queste vengono trattenute dalla retribuzione a partire dal mese di luglio direttamente nella busta paga.

Attenzione però: l’accredito del rimborso è legato all’invio della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Se avete presentato il 730 a maggio, e quindi è già stato spedito al Fisco entro il 15 giugno, avrete l’accredito del vostro rimborso IRPEF nella busta paga di luglio.

Se invece l’invio al Fisco viene fatto entro luglio, il rimborso ti verrà accreditato su quella di agosto e così via.

Per i pensionati

Per i pensionati, invece, il rimborso IRPEF viene automaticamente accreditato nel cedolino della pensione a partire dal mese di agosto o di settembre. Cioè slitta di 2 mesi rispetto alla data di invio della Dichiarazione dei redditi al Fisco: se viene fatta a giugno, l’accredito arriverà ad agosto, e così via.

Anche in questo caso, se il contribuente deve versare delle somme, queste vengono trattenute dalla pensione a partire dal mese di agosto o settembre.

Dichiarazione dei redditi: cosa succede in caso di controlli

Se il vostro 730 è oggetto però di controlli preventivi, l’erogazione del rimborso avverrà entro il 6° mese dalla data di presentazione della Dichiarazione dei redditi.

Ricordiamo comunque che è possibile scegliere di non ricevere il rimborso in busta paga: per farlo basta non indicare nel 730 un sostituto d’imposta. In questo caso è necessario indicare l’IBAN del vostro conto corrente in modo che l’Agenzia delle Entrate possa accreditarvi direttamente l’importo che vi spetta.

In questo caso però il rimborso segue tempi diversi: dovrebbe arrivare infatti entro la fine dell’anno.