Caso Santanchè, Meloni pronta a scaricarla. L’indiscrezione

Se la vicenda dovesse rivelarsi un boomerang per l'esecutivo, sono in tanti a scommettere che Meloni si libererà della Ministra senza troppi tentennamenti

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Redazione

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Il Ministro Daniela Santanché sceglie l’attacco per difendersi e nell’informativa di ieri al Senato affonda contro quelle che definisce senza mezzi termini “pratiche sporche e schifose”. La titolare del dicastero del Turismo si presenta davanti ai colleghi di Palazzo Madama (senza però replicare l’intervento alla Camera dei Deputati) per provare a fare chiarezza su quella che lei ha definito una “campagna di vero e proprio odio nei miei confronti, portata avanti con mezzi scandalistici”.

Il riferimento è solo in parte alla trasmissione televisiva Report, che nella puntata del 19 giugno scorso ha dedicato un reportage molto dettagliato su delle presunte manovre economiche poco chiare compiute dalle società riconducibili all’esponente di Fratelli d’Italia. Ma il muro difensivo potrebbe scricchiolare, visto che sulla vicenda la Lega è già piuttosto tiepida e anche in casa Fratelli d’Italia la parola dimissioni non è  più un tabù. Anche perché la Santanché ha detto di non sapere di essere indagata, ma le interlucuzioni fra la procura e i suoi avvocati dello scorso novembre lasciano intendere il contrario.

Santanchè “pratiche sporche e schifose”

Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi”, esordisce Santanchè.  “Spero vorrete darmi atto che a fronte della richiesta di alcuni gruppi di opposizione e dico alcuni e non tutti, ho subito dato la disponibilità a riferire cosa che qualcuno considera ha anche considerato eccessiva”, ha  proseguito la ministra sottolineando che nei suoi confronti è in atto una ” strumentalizzazione politica”. “Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo”.

Solidarietà sì ma a tempo

La Ministra ha anche voluto ringraziare la maggioranza. “Ringrazio per la solidarietà i ministri e la presidente del consiglio. Ho preferito non fare pesare al governo le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti”, ha aggiunto spiegando che fa impresa “da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali, sono fiera di aver dato lavoro a tante persone”.

Meloni pronta a scaricarla, l’indiscrezione

Solidarietà dunque dal centrodestra fin qui ma il muro potrebbe scricchiolare visto che sulla vicenda la Lega è già piuttosto tiepida e anche in casa Fratelli d’Italia la parola dimissioni non è  più un tabù. La verità è che niente è ancora stato deciso. Per ora la linea sulla questione è quella di navigare a vista, osservando l’evoluzione degli eventi: la Santanché si dimetterà se sarà rinviata a giudizio, qualora insomma la magistratura ravvisi la necessità di sottoporla a processo. Qualora, insomma, la vicenda dovesse rivelarsi un boomerang per l’esecutivo che deve affrontare già una serie di grane, MES su tutto che tornerà d’attualità in autunno. In caso contrario, sono in tanti a scommettere che Meloni non ci penserebbe due volte a liberarsi della Santanché.