Lollobrigida vuole imporre l’obbligo di formaggi italiani nei menù dei ristoranti?

Il ministro Francesco Lollobrigida riflette sulla proposta dei formaggi in menù nei ristoranti per valorizzare la filiera, ma le sue parole sono un caso

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, starebbe pensando di “obbligare” i ristoranti in Italia ad avere in menù almeno un piatto dedicato ai formaggi nostrani. È quanto emerge dall’incontro al Vinitaly a Verona, col ministro che si è concesso ai microfoni di Gambero Rosso avanzando una proposta che ha stupito tutti.

Nelle intenzioni di Lollobrigida, infatti, ci sarebbe quella di valorizzare un prodotto come il formaggio italiano ricalcando, per sommi capi, il modello francese che ha permesso di dare una spinta all’intera filiera.

La proposta di Lollobrigida sul formaggio

La proposta del ministro è emersa nel corso di una visita allo stand Gambero Rosso in occasione del salone internazionale Vinitaly a Verona. Durante un’intervista rilasciata a Marco Mensurati, direttore della testata specializzata in enogastronomia, Francesco Lollobrigida ha spiegato di essere al lavoro per rilanciare il formaggio italiano.

Nelle sue riflessioni ci sarebbero anche quelle su una specie di “imposizione” ai ristoranti di almeno un piatto a base di formaggio. Una pietanza, dedicata al prodotto nostrano ricalcando il modello francese. “Sto facendo un ragionamento con la ristorazione, sia con Confcommercio che Confesercenti. Non il formaggio che accompagna, ma il formaggio che è il piatto” ha detto il ministro.

Lollobrigida avrebbe spiegato che si tratterebbe di una mossa pensata per portare un aumento del valore, facendo “crescere la filiera e alzare il valore del latte.

La smentita dal ministro

Ma le parole di Lollobrigida sarebbero state travisate da Gambero Rosso, che nell’intervista avrebbe rimarcato impropriamente “l’obbligo” che il ministro vorrebbe imporre ai ristoranti per i propri menù. In una nota diffusa dal dicastero, infatti, ha smentito seccamente “la notizia sulla imposizione dei formaggi nei ristoranti“.

Secondo Lollobrigida, qualora qualcosa venisse fuori dalle riflessioni, non ci sarebbe “alcuna imposizione intesa come obbligo di legge, ma sollecitazione a valorizzare i nostri eccellenti formaggi“.

“Il confronto con le associazioni di categoria dei ristoratori è su questo tema e in piena sintonia lavoriamo alla valorizzazione dei nostri prodotti. Sono convinto che valorizzando e promuovendo il nostro formaggio come piatto specifico, sarà il mercato a convincere i nostri ristoratori a utilizzarlo di più nei loro menù” ha sottolineato il ministro.

Le reazioni alla proposta di Lollobrigida

Una proposta che ha fatto tanto discutere, con i social che si sono subito pronunciati. Su X sono soprattutto i politici d’opposizione a ironizzare sulle parole del ministro.

C’è chi come Riccardo Magi, segretario di +Europa, sottolinea che “dalla sovranità alimentare alla dittatura del caglio è un attimo”, specificando che si tratta di una mossa con “stupide imposizioni e assurdi divieti” da parte di un governo e un ministro che non fanno “nulla che aiuti nel concreto le aziende”.

“Speriamo almeno a questo punto – aggiunge Magi– che in un eccesso di patriottismo Lollobrigida non sbagli a scrivere il decreto imponendo il parmigiano sul pesce. Ma da questo ministro mi aspetto di tutto”.

E sempre sull’ex Twitter anche Elisabetta Gualmini, eurodeputata del Pd, fa ironia: “Come non ci fossero già e come fosse un’idea rivoluzionaria o indispensabile. Siamo di fronte ad una incompetenza più unica che rara“.