Bonus IPO prorogato nel 2024: quali vantaggi ha prodotto in 5 anni

Una società di consulenza specializzata nel sostegno alle PMI ha fatto una stima dei benefici che il Bonus IPO, unito alla regolamentazione dei PIR, ha prodotto sul mercato italiano

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Redazione

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Il Decreto Milleproroghe, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha disposto la proroga del Bonus IPO, cioè del credito d’imposta riconosciuto sui costi di quotazione delle PMI, stanziando 6 milioni di euro per l’estensione al 31 dicembre 2024. Una misura importantissima che sino ad oggi ha favorito una continua crescita delle quotazioni delle società più piccole all’Euronext Growth Milan, il mercato delle società a piccola e media capitalizzazione.

Di cosa si tratta

Introdotto per la prima volta dalla Legge di Bilancio 2018, il bonus IPO consiste in un credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti dalle società per la quotazione su mercati regolamentati (Borsa) o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno degli Stato Membri della UE, sino ad un importo massimo stabilito in 500.000 euro.

Fra le spese ammesse al Bonus IPO rientrano tutte quelle sostenute per preparare la quotazione – dall’aggiornamento del piano industriale all’ammissione alla quotazione e collocamento – e comprende anche i costi di consulenza per questioni legali, finanziarie e fiscali (compensi advisors) ed i costi per i piani di comunicazione.

Il Bonus IPO alla base del successo di EGM

Sicuramente i Bonus IPO assieme ai PIR ha favorito in questi anni la forte crescita del mercato Euronext Growth Milan, il mercato di Borsa Italiana dedicato appunto alle PMI che vogliano accedere per la prima vota ai mercati dei capitali.

Secondo i dati dell’Osservatorio ECM Euronext Growth Milan di IRTOP Consulting, nel quinquennio di applicazione 2018-2022 l’incentivo ha favorito in maniera significativa oltre 120 IPO e un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 50 milioni di euro. Anche nel 2023 Euronext Growth Milan ha continuato a crescere, segnando 33 nuove IPO e chiudendo l’anno con un saldo positivo di +13 società che porta il numero complessivo delle quotate a 203 (+7%

Il binomio Piani Individuali di Risparmio (PIR)Credito di imposta sui costi di IPO ha favorito negli ultimi anni l’accesso delle PMI italiane al mercato azionario. E questo  perché gli imprenditori riconoscono nella quotazione in Borsa un’opportunità per finanziare la crescita dimensionale o geografica, aumentare la capacità competitiva (ritorno mediatico, visibilità, credibilità) ed anche favorire il passaggio generazionale.

Il Bonus IPO inoltre si pone in continuità con il DDL Capitali, che prevede interventi per migliorare l’attrattività del mercato dei capitali italiano e accelerare il processo di quotazione in Borsa, in attuazione al Libro Verde del MEF.

Guardando avanti

La proroga del Bonus IPO è stata salutata favorevolmente da IR TOP Consulting, società di consulenza specializzata nel sostegno alle PMI, che propone le seguenti misure: mantenere e rafforzare gli incentivi alla quotazione rendendo anche strutturale il bonus IPO,  introdurre nuovi incentivi destinati al reporting di sostenibilità e promuovere iniziative di education finanziaria e di “equity culture” per sensibilizzare le imprese ed alcune tipologie di investitori (fondi pensione, casse di previdenza, assicurazioni).