Bonus Ipo per la quotazione in Borsa delle Pmi, c’è l’emendamento al decreto Milleproroghe

Con il Bonus Ipo le Pmi possono ottenere un credito di imposta, fino al 50%, sulle spese sostenute per la quotazione in Borsa

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il Bonus Ipo viene prorogato per tutto il 2024. Si tratta di una misura volta a incentivare la quotazione delle Pmi fortemente voluta dalla Lega. Il bonus fa parte del pacchetto di iniziative introdotte dal decreto Milleproroghe, recentemente passato alla Camera e la cui approvazione in Senato è attesa entro la fine di febbraio.

Bonus Ipo 2024 per le piccole e medie imprese

Il Bonus Ipo 2024 è un credito di imposta sulle spese di consulenza per la quotazione in Borsa. Si applica sui mercati regolamentati, nei sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato Ue e nello Spazio Economico Europeo.

Cosa significa Ipo

L’acronimo Ipo sta per Initial Public Offering, ovvero l’offerta pubblica iniziale dei titoli azionari con la quale una società colloca parte di tali titoli per la prima volta sul mercato borsistico.
La quotazione in Borsa è un processo lungo e dispendioso, che le Pmi potrebbero trovare disincentivante.
Oltre alla società emittente dei titoli, una offerta pubblica iniziale coinvolge una serie di altri attori, ovvero studi legali, consulenti finanziari, advisor, consorzi di collocamento, global coordinator, eccetera.

Il Bonus Ipo è stato introdotto nel 2018 ed è stato rinnovato di anno in anno. Ciò che cambia di volta in volta è l’ammontare complessivo delle risorse stanziate e il tetto massimo utilizzabile per ogni singola realtà aziendale.

Il Bonus Ipo è rivolto alla quotazione nel mercato Egm (Euronext Growth Milan), un segmento dedicato alle Pmi in cerca di capitali per finanziare la crescita.
Secondo l’Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting, nel quinquennio di applicazione 2018-2022 il bonus ha favorito oltre 120 Ipo. L’utilizzo complessivo della misura da parte delle Pmi è stato di circa 50 milioni di euro.

La soddisfazione del promotore

Il suo promotore, il deputato leghista Giulio Centemero, è anche il firmatario di un ordine del giorno che impegna il governo a valutare maggiore elasticità rispetto alle regole di investimento del Patrimonio Destinato per portare più liquidità a imprese e mercati di capitali. L’approvazione ha avuto un iter sofferto: inizialmente la bozza era stata inserita nel Dl Anticipi, poi se ne era ipotizzato l’inserimento in Manovra. Infine il testo è stato aggiunto al Milleproroghe.
“Si rinnova uno strumento utile alla quotazione e capitalizzazione delle pmi”, ha dichiarato Centemero. “Abbiamo inoltre fatto un passo importante per portare liquidità sul secondario grazie all’eliminazione dell’unicità di possesso dei pir e ne compiremo altri grazie anche al rinnovato quadro normativo frutto del ddl Capitali. Le nuove regole saranno fondamentali per il rilancio di Piazza Affari”.

Come fare domanda per il Bonus Ipo 2024

Il tetto massimo è di 500.000 euro a Pmi. Si applica al 50% delle spese sostenute dall’1 gennaio al 31 dicembre. La misura ha uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, contro i 10 inizialmente ipotizzati.

Sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy si trovano i moduli e l’indirizzo email per accedere al Bonus Ipo.