Manovra, ecco la bozza: dall’aumento stipendi agli aiuti, cosa prevede

La bozza di Manovra discussa in Cdm contiene tante e importanti novità: ecco quelle più importanti per i cittadini, tra sgravi e aiuti alle famiglie

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La Manovra 2024 prende forma, con il Consiglio dei ministri che ha dato una prima forma alla legge di Bilancio lo scorso 16 ottobre e ora attende il parere del Parlamento. Un passaggio, tra Camera e Senato, previsto nei prossimi giorni per una bozza che contiene ben 91 articoli con importanti novità e conferme anche per l’anno che verrà.

Dal taglio del cuneo, passando anche a capitoli importanti come la sanità, le pensioni, la spending review e nuovi aiuti alle famiglie, la bozza della Manovra che verrà interessa tutti. E attenzione alle accise, perché per i fumatori potrebbe presto arrivare  una stangata non di poco conto.

Taglio del cuneo fino a 7 punti

Confermata la presenza in legge di Bilancio del taglio del cuneo per il 2024. Il taglio potrà essere di 6 o 7 punti percentuali, a seconda del reddito.

Nello specifico, si legge in bozza, il taglio del cuneo contributivo di 6 punti è riconosciuto per i redditi fino a 35.000 euro annui, ovvero “a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”.

L’esonero poi sale di un ulteriore punto al 7 “a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”, ovvero per redditi fino a 25.000 euro annui.

Comuni e Regioni, ecco la spending review

Lente d’ingrandimento puntata anche su Comuni e Regioni, con una netta sforbiciata ai conti degli enti locali per contribuire alla spending review.

In Manovra, infatti, il Governo ha deciso di tagliare 350 milioni l’anno (escluse le voci di diritti sociali e salute) alle Regioni, 200 ai Comuni e 50 alle province, per un totale di 600 milioni.

Sgravio per le mamme

Presente anche un esonero contributivo al 100% e senza limiti di reddito per le lavoratrici che abbiano almeno due figli. In bozza, infatti, si legge di uno sgravio per le lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico.

Si tratta di uno sgravio contributivo al 100% fino comunque a un “massimo di 3.000 euro annui”, senza limiti di reddito, con lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

Infanzia e tampon tax, le novità

Niente più Iva al 5% per tamponi e prodotti per l’infanzia, con un rincaro previsto a partire dal 2024. Infatti, in bozza di Manovra è presente il taglio dello sconto, con prodotti come latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%.

Resteranno invece congelate, almeno per i primi sei mesi dell’anno che verrà, la plastic e sugar tax che erano state introdotte nel 2020 e che non sono mai entrate in vigore.

Bonus nido, arriva l’aumento

Un altro aiuto alle famiglie è quello legato al bonus asilo nido, con l’aumento della quota per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati.

A sorridere, a dir la verità, potranno essere solo le famiglie con due figli in quanto è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già  un minore under 10 e un tetto Isee fissato al massimo a 40.000 euro. Se vengono soddisfatti tutti i criteri, il bonus che spetta è stato aumentato di 2.100 euro.

Cos’è Quota 104 penalizzata

Con la legge di Bilancio 2024, come vi abbiamo raccontato, cambieranno le pensioni e diverse saranno le fasce di compenso. Ma nella bozza della Manovra si parla anche di Quota 104 penalizzata, ovvero la possibilità di andare in pensione anticipata con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi.

Secondo la bozza della manovra chi deciderà di accedere alla pensione con questo strumento avrà una riduzione dell’importo relativo alla quota retributiva legato all’età di uscita.

Novità per Opzione donna

Legato alle pensioni è anche il capitolo dedicato a Opzione donna, con le donne lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di contributi entro il 2023  che potranno accedere alla pensione purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L’importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo.

Restano le restrizioni previste nel 2023 (bisogna essere disoccupate, care giver o con una invalidità almeno del 74%) così come la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome una volta raggiunti i requisiti per ottenere l’assegno.

“Dedicata a te” e Ape sociale

Il governo presieduto dalla premier Giorgia Meloni ha deciso poi di mettere a disposizione nuove risorse per la carta “Dedicata a te“, il fondo nato con la scorsa Manovra destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per il 2024 la misura è stata rifinanziata con 600 milioni.

Sarà invece possibile accedere all’Ape sociale per tutto il 2024. Per i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità si potrà accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi. L’autorizzazione di spesa aumenta di 85 milioni per il 2024, di 168 milioni per il 2025, di 127 milioni per il 2026.

E se la bozza venisse confermata, nella versione definitiva del ddl non aumenteranno quindi gli anni necessari per accedere allo strumento.

Sigarette e tabacchi salgono le accise

Brutte notizie invece per i fumatori. Nel 2024 infatti saliranno le accise su sigarette e tabacchi, rispettivamente di 10 e 12 centesimi.

In particolare la norma in bozza prevede che per l’anno 2024 l’accisa passi da 28,20 euro per 1.000 sigarette a 29,30 euro per 1.000 sigarette mentre a decorrere dall’anno 2025 l’accisa passi da 28,70 euro per 1.000 sigarette a 29,50 euro per 1.000 sigarette.

Per i tabacchi trinciati l’accisa viene fissata in “euro 140 il chilogrammo fino al 31 dicembre 2023, euro 147,50 il chilogrammo a partire dal 1° gennaio 2024 e euro 148,50 il chilogrammo a decorrere dal 1° gennaio 2025”.

Bonus sociale elettrico

Confermato per il primo trimestre del 2024 il bonus sociale elettrico, con 400 milioni stanziati da gennaio a marzo 2024.

Di questi per 200 milioni di euro si provvede a valere sulle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali, altri 200 milioni di euro vengono trasferiti alla Cassa entro il 28 febbraio 2024.

Da 3 a 4,2 miliardi per la sanità

Infine capitolo sanità. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale è incrementato di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi a decorrere dal 2026.