Aumenta il prezzo delle sigarette: Meloni a caccia di fondi

Aumento ulteriore delle accise sui tabacchi: ecco quali potrebbero essere i nuovi prezzi e perché il governo ne ha bisogno

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pessime notizie per i fumatori: il prezzo delle sigarette è destinato ad aumentare. Il governo di Giorgia Meloni si ritrova infatti a discutere nuovamente di accise, ma stavolta il carburante non rientra nella questione. Nessuna abolizione, come chiedeva la premier tempo fa in merito al caro benzina, bensì un aumento netto.

Occorre infatti garantire il necessario sostegno alla manovra, puntando il dito contro un prodotto che aveva già visto un rincaro in seguito alla scorsa legge di Bilancio. Occhio al prezzo, dunque, perché il regalo per il nuovo anno da parte dell’esecutivo sarà alquanto amaro.

Sigarette più care

Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso ben chiara quello che è il piano dell’esecutivo. Si procederà con l’ulteriore aumento delle accise sui tabacchi. Ciò al fine di tutelare la salute degli italiani? Non proprio. Si tratta di una strategia atta a garantire parte delle coperture per la manovra del governo di Giorgia Meloni.

Nella scorsa legge di Bilancio si era previsto un rincaro fino al 2025, con un calcolo che offre un importo fisso per singola unità di prodotto. Numeri finali ottenuti al netto di 28 euro per mille sigarette nel corso del 2023, da aumentare in 28,20 euro nel 2024 e in 28,70 a decorrere dal 2025.

Ciò ha portato a un aumento di 20 e 40 centesimi per pacchetti di sigarette e buste di tabacco trinciato, a partire da febbraio 2023. Un anno dopo siamo ancora nella stessa situazione e, stando a quanto riportato da Il Messaggero, stavolta il rincaro potrebbe essere ben maggiore.

Quanto costeranno le sigarette

Non è ancora dato sapere quale sarà il nuovo prezzo di sigarette e tabacco trinciato. Non si può neanche dare per scontato che ciò avvenga, in effetti, almeno su tutta la linea. Le grandi aziende, ad esempio, hanno mantenuto regolare il costo di molti prodotti nel corso di quest’anno, agendo principalmente sulla linea secondaria.

Discorso a parte, invece, per quanto riguarda sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Lo scorso anno non c’era stato alcun intervento in merito, considerando anche la statistica inferiore di consumatori.

Come detto, Il Messaggero ha avanzato delle ipotesi, sulla base di rivelazioni da parte di fonti della maggioranza. Si prospetta un aumento superiore a quello decretato nel 2022. In media, quindi, più di 20 centesimi per le sigarette. I fumatori dovranno poi fronteggiare 40-50 centesimi extra per il tabacco trinciato in bustina. Una situazione in via di peggioramento a partire dal 2025.

Il programma di governo è quello di andare a finanziare quelle che vengono definite politiche invariate. Non tutto ovviamente dipenderà dall’aumento dei prezzi del tabacco. Al fianco di tale scelta ci sono infatti anche misure come la rivalutazione di terreni e partecipazioni.

Nel mirino ci sono finanziamenti per i rinnovi dei contratti pubblici e le spese per la Difesa. A ciò si aggiunge, ovviamente, il costo della manovra fiscale, che avrà un peso complessivo di ben 24 miliardi di euro. A partire dal 2024, poi, sarà introdotta anche al global minimum tax, ovvero il sistema di tassazione per le multinazionali, che il governo spera possa portare nelle proprie casse fino a un massimo di 3 miliardi di euro.