La situazione del calcio femminile in Italia ha subito un’importante evoluzione. Fino a poco tempo fa, le calciatrici di Serie A e di Serie B non erano riconosciute come professioniste. Il sistema limitava le loro opportunità economiche e i loro diritti lavorativi. Solo a partire dal 1° luglio 2022 è avvenuto un cambiamento significativo. Ma quanto guadagna oggi una calciatrice di prima categoria? Vediamo le cifre per le campionesse del pallone.
Indice
Da quando le calciatrici italiane sono professioniste
Fino al 2022 le calciatrici italiane, a differenza dei loro colleghi maschi, erano considerate dilettanti. Ciò significava che non potevano stipulare veri e propri contratti di lavoro con i club di appartenenza. Gli accordi economici erano in genere limitati e non offrivano delle vere tutele. Il compenso per una calciatrice non poteva superare i 30.658 euro lordi a stagione, con indennità e rimborsi spese aggiuntivi limitati.
Con l’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio del 2020, sono state estesa alle donne “le tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo”. Questo ha permesso alle calciatrici di Serie A di acquisire lo status di professioniste, garantendo loro diritti e tutele come stipendio base, pensione, assicurazione e maternità.
L’adozione del professionismo ha permesso al calcio femminile italiano di crescere e svilupparsi ulteriormente. Le calciatrici ora possono aspirare a una carriera vera, inclusa la pensione per sportivi al termine della carriera lavorativa. Ma la rivoluzione riguarda la dignità di questo sport, finalmente riconosciuto dalle istituzioni. Nei prossimi anni potremmo assistere a un boom del calcio femminile, con investimenti pubblici e privati che potrebbero portare a una maggiore visibilità, con opportunità e compensi livellati rispetto alla controparte maschile.
Come si diventa calciatrice professionista in Italia
Per diventare una calciatrice professionista in Italia, le giovani atlete devono seguire un percorso formativo e sportivo che inizia nelle accademie o nelle scuole calcio. È necessario mostrare talento, dedizione e una forte etica del lavoro per farsi notare dalle squadre di Serie A.
Molte giocatrici iniziano la loro carriera in squadre locali o in scuole calcio prima di entrare nelle accademie di club più grandi, dove il livello di sfida si alza ed è possibile affinare ulteriormente le proprie abilità.
Quanto guadagnano le calciatrici in Italia
Il minimo contributivo per le calciatrici professioniste che è stato stabilito cresce di pari passo con l’età dell’atleta.
- Dai 16 ai 18 anni sono previsti 14.829 euro lordi all’anno.
- Dai 19 ai 23 anni si passa a un minimo contributivo di 20.871 euro lordi all’anno.
- Dai 24 anni si passa a un minimo contributivo di 27.464 euro lordi all’anno.
Sono previsti poi gli addestramenti tecnici con contratti che valgono 10.975 o 8.755 euro lordi all’anno in base all’età.
Quali sono le 10 calciatrici più pagate in Serie A
In base ai dati forniti da Soccerdonna, le 10 calciatrici più brave della nostra Serie A arrivano a guadagnare quasi 10 volte lo stipendio delle colleghe tra contratti con il club e altri introiti. Ecco la classifica delle giocatrici più pagate in Italia, con i loro stipendi presunti annuali, nella stagione 2022/2023.
Nome dell’atleta | Squadra | Guadagni presunti |
Valentina Giacinti | Roma | 225mila euro |
Cristiana Girelli | Juventus | 225mila euro |
Kosovare Asllani | Milan | 200mila euro |
Manuela Giugliano | Roma | 160mila euro |
Kamila Dubcová | Milan | 150mila euro |
Barbara Bonansea | Juventus | 150mila euro |
Arianna Caruso | Juventus | 140mila euro |
Lisa Boattin | Juventus | 110mila euro |
Tabitha Chawinga | Inter (oggi passata al PSG) | 100mila euro |
Sara Björk Gunnarsdóttir | Juventus | 100mila euro |
Le differenze con le rivali all’estero
Oltreoceano le cose funzionano diversamente. Alex Morgan e Megan Rapinoe si sono contese a lungo il titolo di calciatrici più pagate al mondo, con stipendi di circa 7 milioni di dollari. Nel conteggio vanno inseriti anche i contratti siglati per attività fuori dal campo.