Dengue, in Brasile si temono 4 milioni di contagi: e la malattia arriva anche in Usa

La dengue flagella il Brasile e minaccia tutto il continente americano: l'Oms valuta la produzione di due vaccini

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’infezione da dengue rischia di andare fuori controllo in Brasile, dove il ministero della Sanità stima che nel corso dei prossimi mesi il virus responsabile della malattia possa colpire 4,2 milioni di persone. Si tratta di un dato allarmante, se si considera che nel 2023 i contagi furono 4,1 milioni in tutte le nazioni del Nuovo Continente.

Febbre dengue in Brasile

Il Brasile paga croniche carenze sanitarie a tutti i livelli, dalla prevenzione all’assistenza.
La dengue viene trasmessa dalla zanzara Aedes Aegypti, portatrice anche della zika e della chikungunya.
Le serie storiche risultati dall’osservazione della diffusione della zanzara dimostrano come l’insetto abbia ormai invaso quasi tutto il sud America, per dirigersi verso nord. Oggi si teme che la Aedes Aegypti possa invadere anche gli Usa partendo da Puerto Rico. Il New York Times ha dedicato un servizio all’emergenza, dal quale si evince che le zone attualmente esposte ai maggiori rischi siano “soprattutto in Florida, Texas, Arizona e California meridionale”.

L’andamento del clima in Brasile ha agevolato la diffusione della zanzara: il fenomeno atmosferico conosciuto come “el Niño” ha portato, fra le altre cose, una ripetuta alternanza fra ondate di calore e acquazzoni. Praticamente il clima ideale per la proliferazione delle larve di questi insetti che hanno trovato casa in pozzanghere, tombini, fogne, invasi artificiali e discariche. A gennaio anche Argentina, Cile, Paraguay e Uruguay hanno visto un’impennata di contagi.

Cos’è la febbre dengue

Come riporta l’Istituto superiore di sanità, la dengue è una malattia di origine virale causata da quattro virus molto simili: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Il contagio viene trasmesso dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto persone infette. Il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, ma anche la Aedes albopictus è in grado di trasmettere la malattia.
La dengue è conosciuta da decenni, ma la sua diffusione sta aumentando in maniera esponenziale negli ultimi anni per via del cambiamento climatico e per il massiccio spostamento di persone e di merci. La dengue, insieme a West Nile e aviaria, fa parte del gruppo dei virus climatici che rappresentano una nuova sfida per l’umanità.

La dengue è arrivata anche in Italia, anche se fortunatamente al momento non si può parlare di emergenza.

Dengue: sintomi e terapia

La malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura, con temperature anche molto alte. Alla febbre possono accompagnarsi anche forti mal di testa, dolori agli occhi, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito e irritazioni della pelle. I bambini talvolta sono privi dei sintomi tipici. Febbri emorragiche e collassi sono rari. E raramente la malattia ha decorso fatale.

La prevenzione è quella tipica di tutte le malattie trasmesse dalle zanzare: abbigliamento adeguato, repellenti specifici, zanzariere e ricorrenti disinfestazioni.

Non c’è una cura specifica per la dengue: nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. La cura per la dengue consiste nel riposo assoluto, nella costante idratazione e nell’utilizzo di farmaci per abbassare la febbre.

Vaccino contro la dengue

L’Organizzazione mondiale della sanità sta valutando lo sviluppo di due vaccini contro la dengue. Lo ha detto il direttore generale dell’organizzazione, Tedros Adhanom, nel corso di un incontro con il presidente Luiz Inacio Lula da Silva e con la ministra della Salute, Nisia Trindade: “Il Paese potrebbe essere presto fornitore del vaccino contro la malattia grazie agli studi della Fondazione Oswaldo Cruz di Rio de Janeiro, legata al ministero della Salute, e l’Istituto Butantan di San Paolo, legato al governo dello stato di paulista”.