Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (Onf), noleggiare un veicolo durante il mese di agosto – e in particolare nella settimana clou, dal 19 al 25 – può costare fino al 95% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. La media nazionale dell’aumento è pari al 23%, ma con casi limite che sfiorano (e in alcuni casi superano) i 900 euro per una semplice utilitaria. E senza nemmeno considerare il prezzo del carburante.
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Quanto costa noleggiare un auto ad agosto
Dalla fotografia scattata da Federconsumatori,analizzando le tariffe di quattro principali aziende del settore in alcune delle mete preferite dagli italiani, in una settimana di alta stagione, noleggiare un’auto di media cilindrata a benzina, senza assicurazioni aggiuntive né optional, costa mediamente 437,47 euro, con punte ben più elevate in specifiche città e aeroporti.
La città più cara è Alghero, dove i prezzi oscillano tra i 502,52 euro (con pagamento online) e addirittura i 930,49 euro (se si sceglie il pagamento al ritiro).
A seguire troviamo Olbia, altro snodo turistico sardo, dove si può pagare tra i 240,90 e gli 804,76 euro.
Ma non va meglio nel resto del Sud Italia: a Bari, Palermo e Catania i prezzi restano alti, mentre gli aumenti percentuali più forti si registrano a Torino, Roma e Napoli, con picchi del 95% rispetto al 2024.
Perché i prezzi sono in aumento
A complicare il quadro è la scarsa disponibilità di veicoli a ridosso della partenza. Come segnala la stessa Federconsumatori, nelle settimane più affollate dell’estate trovare un’auto disponibile per il noleggio si trasforma in una vera e propria caccia al tesoro.
E le poche vetture rimaste, inevitabilmente, vengono proposte a prezzi fuori scala, spesso definiti “improponibili” persino dagli stessi esperti del settore.
È un meccanismo che si autoalimenta: l’aumento della domanda in un mercato che non ha potenziato l’offerta porta a un’esplosione dei prezzi, mentre la scarsità di mezzi induce molti a prenotare nel panico, accettando cifre elevate pur di garantirsi un’auto.
Un circolo vizioso, insomma, che rischia di sfociare in speculazioni sistemiche.
A peggiorare la situazione, poi, si aggiungono il prezzo di benzina e diesel, ancora sostenuti anche in questa estate 2025. Per cui anche un piccolo spostamento può trasformarsi in una spesa imprevista per molte famiglie o comitive di giovani.
L’allarme: “Servono controlli e interventi”
Alla luce di questo scenario, Federconsumatori lancia un appello all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art), sollecitandole a indagare sulle dinamiche che stanno portando a rincari sproporzionati.
L’obiettivo è evitare abusi ai danni dei consumatori e proteggere un settore cruciale come quello del turismo, che rischia di essere compromesso da costi sempre più elevati.
D’altronde, muoversi è una necessità, non solo un comfort. In molte destinazioni turistiche – si pensi alla Sardegna, alla Sicilia, o a borghi e località balneari meno collegate – l’auto rappresenta spesso l’unico mezzo per visitare l’area, esplorare le spiagge o raggiungere luoghi fuori dai circuiti principali.
Se il noleggio diventa un lusso, l’intero indotto turistico ne risente: alberghi, ristoranti, agriturismi, attività locali.
In questo agosto, segnato ancora una volta dal caro vacanze, il caro noleggio si aggiunge a un quadro di rincari che rischia di erodere la fiducia dei consumatori e danneggiare l’intero sistema turistico nazionale.