Tra i provvedimenti approvati con il nuovo Decreto Infrastrutture c’è la normativa che prevede l’introduzione di un tetto massimo al prezzo dei voli, in alcuni periodi dell’anno e per determinate categorie di persone, diretti verso Sicilia e Sardegna, le due principali isole italiane da sempre penalizzate da costi di trasporto elevati, soprattutto nei periodi di alta stagione.
Come funziona il tetto massimo al prezzo dei voli
Con la nuova norma, contenuta nel Decreto Infrastrutture, sarà possibile limitare gli aumenti eccessivi dei biglietti aerei, garantendo a determinate categorie di cittadini un tetto massimo oltre il quale le compagnie non potranno andare.
La misura si applicherà ai voli soggetti agli oneri di servizio pubblico e, quindi, alle tratte che collegano le isole alla penisola, già oggetto di convenzioni speciali per garantire la continuità territoriale.
Durante le festività natalizie, pasquali e il periodo estivo, infatti, le tariffe per volare verso la Sicilia e la Sardegna raggiungono livelli proibitivi, in particolare per chi non prenota con mesi di anticipo o per le famiglie costrette a viaggiare in date fisse.
L’annuncio del tetto massimo alle tariffe aeree rappresenta un passo importante nella direzione dell’equità territoriale, soprattutto se si considera l’andamento dei prezzi negli ultimi anni.
Chi beneficerà del prezzo calmierato
Non tutti i passeggeri saranno interessati allo stesso modo dal provvedimento. Il tetto massimo alle tariffe sarà applicato a determinate categorie, che comprendono con buona probabilità:
- residenti in Sicilia e Sardegna;
- studenti fuori sede;
- lavoratori pendolari;
- malati e persone che viaggiano per motivi sanitari;
- soggetti fragili e categorie protette.
I decreti attuativi definiranno poi nel dettaglio condizioni e requisiti. Per ora infatti la misura è stata approvata (ovvero sono state disposte le risorse per finanziarla ma è stato rimandato a un decreto la modalità di applicazione e riconoscimento).
Il principio guida, comunque, è quello di garantire la mobilità essenziale per chi ha bisogno di spostarsi per motivi non turistici, distinguendo chiaramente tra viaggi di necessità e viaggi di piacere. Il tetto massimo, per questo motivo, si attiverà quando i prezzi dei voli subiscono netti rialzi, in particolare durante le feste natalizie, pasquali e nei mesi estivi (indicativamente da giugno a settembre).
La sfida, ora, è tradurre l’intenzione politica in norme efficaci, chiare e applicabili. I decreti attuativi dovranno definire con precisione:
- la soglia oltre la quale scatta il prezzo bloccato;
- i criteri di accesso al beneficio;
- le modalità di prenotazione e verifica dei requisiti;
- le eventuali compensazioni economiche alle compagnie.
Naturalmente, la misura avrà anche implicazioni per i vettori che operano su queste rotte. Le compagnie aeree potrebbero lamentare una riduzione dei margini di profitto proprio nei periodi più redditizi dell’anno.
Tuttavia è opportuno ricordare che si tratta di rotte già sovvenzionate dallo Stato nell’ambito degli oneri di servizio pubblico, e quindi soggette a un regime diverso rispetto ai voli puramente commerciali, ma un meccanismo di compensazione pubblica potrebbe inoltre essere previsto per evitare effetti distorsivi sul mercato.