Rinascita e ascesa dell’orecchino da uomo

Negli ultimi anni le passerelle italiane (e non solo) hanno visto aumentare a dismisura il numero di orecchini da uomo: scopriamone insieme la direzione e i brand che lo propongono.

Foto di Flavio Crespi

Flavio Crespi

Fashion Editor

Flavio Crespi è Fashion Features Editor della rivista biannuale di moda e arte “Hunter Fashion Magazine”, art director e stylist.

Negli ultimi due anni le passerelle del menswear sia italiane che estere hanno visto un aumento esponenziale di gioielli dal design e dai materiali molto ricercati, con la stessa importanza, nei look e per presenza, di quelli delle collezioni donna. Questo anche grazie alle scelte di comunicazione dei brand più grandi specializzati nel settore gioielli e bigiotteria come Swarovski, Pomellato, Cartier, Pandora, che nelle loro campagne hanno portato un mix omogeneo di talent e modelli di entrambi i generi. Oltre a quelli visti in sfilata abbinati al ready-to-wear delle grandi maison, si distinguono tre brand giovani ma già molto affermati.

Alan Crocetti — fondato nel 2014 dall’omonimo designer brasiliano al termine dei suoi studi alla Central Saint Martins — ha subito tentato di rispondere a un interrogativo: perché il gioiello nella moda è visto solamente come un accessorio?  L’associazione non-profit incubatrice di talenti Fashion East, dopo solo un anno dalla laurea, lo ha invitato a mostrare i suoi pezzi durante la sua manifestazione annuale e la collezione spring-summer 2015 “Fixation” è stata immediatamente selezionata dal rinomato multibrand inglese Dover Street Market che ha fatto simultaneamente più ordini per le sedi di Londra, New York e Tokyo. Da quel momento in poi è iniziata l’ascesa del brand con un grande focus (sia nel design che nella comunicazione) sul gioiello unisex, principalmente indossato da uomini sia nelle campagne pubblicitarie che nelle apparizioni pubbliche di diverse celebrity. Stellari le collaborazioni con fotografi e brand della portata di Pierre Debusschere e Helmut Lang: l’obiettivo iniziale di elevare e ridefinire l’importanza di questa categoria merceologica è stato sicuramente raggiunto se non superato.

Un altro brand sotto l’ala di Lucien Pagès (agenzia di comunicazione che vanta una grande varietà di clienti, anche competitor tra loro) presentato al pubblico molto più recentemente è Hugo Kreit. Con base a Parigi, Hugo ha fondato il suo marchio nel settembre 2020, ponendo l’accento sui corpi e l’arte che considera due elementi chiave della natura stessa del gioiello. Sperimenta la bellezza classica riproponendola con un approccio trasgressivo ed esoterico, mettendo in relazione l’organico e l’artificiale, l’artigianato tradizionale e il digitale e infine il prezioso e il mainstream. Le influenze principali (oltre a essere il sound che accompagna la creazione) sono la musica techno e l’electropop. Dal mix di questi mondi talvolta molto distanti tra loro nasce una fluidità letterale e simbolica, rispetto al design e al pubblico a cui è destinato.

Marco Panconesi ha invece creato il suo brand nel 2019, dopo la laurea in design della moda al Polimoda di Firenze e i successi collezionati in pochi anni nel settore come designer di accessori e gioielli prima per Givenchy e poi per Balenciaga. Sono seguite collaborazioni freelance importanti con Mulberry, Mugler, Per Pilotto, Fenty, GmbH e la nomina nel 2019 a Head Designer dei gioielli di Fendi per poi passare, nel 2021, al ruolo di Design Director, di Swarovski sotto la nuova direzione creativa di Giovanna Engelbert.  PANCONESI nasce dal desiderio di creare un nuovo linguaggio per il gioiello, una fusione tra la tradizione e il punto di rottura con essa, l’arte e la moda. A ogni singolo elemento delle sue creazioni viene data molta rilevanza: è un oggetto amato, una piccola scultura che mette in moto tutto il corpo. Toni della terra uniti a colori molto vividi, pietre che hanno a loro modo un potere curativo, ognuna con le sue proprietà che possono essere associate a una diversa parte del corpo: esercitano un’azione sia a livello fisico che spirituale entrando in relazione con i sette chakra. Così Marco Panconesi è riuscito a creare l’immaginario di una grande famiglia allargata composta da suoi amici e talent e sostenuta da campagne molto genuine e inclusive sotto la direzione creativa di Georgia Pendlebury.

Pur nella loro diversità, sia Alan Crocetti che Hugo Kreit e PANCONESI hanno lo stesso punto di forza: tra tutti i loro accessori, l’orecchino, prevalentemente declinato al maschile, è uno dei loro bestseller e finisce per caratterizzare la loro immagine come uno degli elementi più riconoscibili.