Lutto nel mondo della moda: è scomparso all’età di 92 anni Giorgio Gucci, uno dei cinque nipoti del celebre fondatore del marchio Gucci, Guccio Gucci, nel 1921. A dare l’annuncio è stata la famiglia.
Giorgio era il primo figlio di Aldo Gucci (1905/1990), primogenito del fondatore nonché presidente di Gucci Shops (1953/1986), e di Olwen Price, l’ex cameriera personale di lady Francis Hope.
Le radici semplici di una famiglia diventata mito
Alla nascita di Giorgio nel 1928 seguono quelle dei due fratelli Paolo (1931) e Roberto (1932). Il nonno, Guccio, era stato un semplice emigrato italiano che era finito a prestare servizio in alcuni degli hotel più lussuosi di Parigi e al famosissimo Savoy Hotel di Londra, prima di diventare un’icona di stile in tutto il mondo.
Giorgio faceva parte della terza generazione della famiglia dell’alta moda italiana amata e imitata in tutto il mondo. Il suo primo lavoro era stato a Roma, nel famoso negozio di via Condotti fondato dal padre, che lo aveva avviato alla vita imprenditoriale di famiglia.
Giorgio aveva ereditato una maison che in Italia era già mito. Fu proprio la fantasia di Guccio a far sopravvivere la sua azienda durante l’autarchia fascista, utilizzando materiali come lino, canapa, juta e bambù, meno costosi del pellame.
Una volta chiuso il capitolo regime, Gucci è già lanciata. Nel 1953, dopo la morte del nonno, il testimone passa al padre Aldo, con i fratelli Ugo, Vasco e Rodolfo.
Intanto, gli atelier Gucci in tutto il modo sono già moda indiscussa: da Roma (appunto quello di via Condotti dove muove i primi passi Giorgio) a Milano, poi finalmente arriva il salto con l’apertura della prima boutique a New York. Poi tocca a Parigi e Londra. E poi, via via, Palm Beach, Chicago, Beverly Hills. Dagli anni Sessanta in poi, Gucci apre boutique anche in Asia, con quelle di Tokyo e di Hong Kong.
I capi Gucci cult per le grandi dive
Il prestigio della maison cresce: gli abiti Gucci vengono sfoggiati dalle grandi dive, da Audrey Hepburn a Maria Callas a Jackie Kennedy.
E alcuni pezzi diventano da collezione: la prima borsa con il manico di bambù nel 1947, il mocassino con il morsetto intorno al 1952-1953, il foulard Flora nel 1966, creato da Rodolfo Gucci e Vittorio Accornero de Testa proprio per Grace Kelly. Nasce il logo GG, dalle iniziali del fondatore, usato per ornare la GG canvas fatte con una canapa molto resistente.
La passione di Giorgio per l’arte e i cavalli
Giorgio eredita e porta avanti tutto questo. Acuto e intelligente, integerrimo ma spirito libero e creativo, amante spassionato della natura in tutte le sue forme, così come dell’arte e dei viaggi, Giorgio Gucci è stato uno dei fautori dell’espansione della casa di moda fiorentina.
Fra le sue diverse passioni, ricorda la famiglia, c’era l’amore per i cavalli, che accudiva al Monte Argentario, che d’estate diventava anche la sua casa.
L’amore per la natura era affiancato da quello per l’arte, che lo ha a lungo impegnato nella ricerca e nella promozione di artisti di ogni genere, con una particolare predisposizione per la pittura.
La famiglia lo ricorda così: “Da buon collezionista d’arte aveva una sensibilità verso l’effimero che riversava nel gusto artistico delle collezioni Gucci durante gli anni in cui era ai vertici dell’azienda”.