Quanto guadagna un cameriere: stipendio medio in Italia e all’estero

I camerieri italiani guadagnano decisamente meno delle controparti estere, che se la passano meglio anche grazie alle mance praticamente obbligatorie

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

È uno dei lavori più diffusi, e forse proprio per questo non gli viene mai riconosciuta la giusta importanza. Tuttavia quello del cameriere è anche tra i mestieri più difficili, considerando le condizioni non sempre ottimali in cui ci si ritrova a operare e i clienti che rappresentano delle vere e proprie sfide. E tutto a prescindere da quanto guadagna.

Tassello indispensabile del settore della ristorazione, questo antico ruolo prevede una combinazione di competenze pratiche, abilità comunicative e una forte etica del lavoro. I camerieri rappresentano la realtà per cui lavorano, e per questo hanno responsabilità che si estendono ben oltre le loro mansioni specifiche.

Quali sono le mansioni di un cameriere

Volendo sezionare del lavoro del cameriere, emergerebbe questo elenco di attività.

  • Accoglienza dei clienti, con calore e cortesia per creare un’atmosfera piacevole dentro il locale.
  • Allestimento dei tavoli e piazzamento, al fine di portare i clienti in quelli assegnati e più comodi.
  • Scrittura delle comande, che richiede una conoscenza dettagliata del menù e degli ingredienti, compresa la lista degli allergeni.
  • Servizio, portando i piatti ordinati dai clienti al tavolo.
  • Rimozione dei piatti usati in maniera tempestiva e discreta.
  • Elaborazione del pagamento nelle modalità previste dal ristorante.
  • Pulizia dei tavoli e del locale.

Le mansioni “segrete” dei camerieri

Oltre a queste mansioni pratiche, bisogna tenere in conto anche che il cameriere deve essere in grado di consigliare e suggerire piatti e vini in base alle preferenze dei clienti e agli abbinamenti previsti dallo chef.

Deve gestire le richieste speciali dei clienti e le situazioni difficili, causate dall’insoddisfazione degli avventori o da problemi che non riguardano direttamente il ristorante o il bar.

stipendio base cameriere
Qual è lo stipendio base di un cameriere?

Quanto guadagna un cameriere in Italia

Quello della ristorazione è uno dei settori più regolamentati e con più irregolarità. Non è raro vedere personale che lavora in nero o con contratti non allineati ai CCNL e alla media nazionale, magari con 50 euro a giornata o 900 euro al mese.

A inizio carriera lo stipendio base è di circa 1.300 euro lordi al mese per un contratto full time, circa 15.500 euro all’anno. Con l’aumento di livello, e di rango, si può arrivare a circa 2.400 euro lordi al mese di un maître, un direttore di sala esperto, ovvero 28.000 euro all’anno.

A tali cifre bisogna aggiungere la tredicesima e la quattordicesima. Benché il contratto di lavoro non preveda scatti di anzianità, lo stipendio può aumentare con scatti di merito e di professionalizzazione, con un aumento di mansioni deciso dal datore di lavoro.

Quanto guadagna un cameriere all’estero

Osservando gli annunci di lavoro di altri Paesi, emerge che i camerieri sono più pagati – e forse valorizzati – all’estero. Guadagnano infatti cifre decisamente più alte. Si va dai circa 3.800 euro netti degli Stati Uniti, ai 2.500 del Regno Unito, fino ai più modesti 1.500 della Francia.

Fare paragoni è impossibile, considerando il diverso costo della vita, il diverso contesto sociale, culturale, lavorativo, fiscale e previdenziale. Prima di partire bisogna infatti informarsi su tutte queste variabili, che possono rendere più o meno conveniente la scelta di vivere fuori dall’Italia.

Quanto guadagna un cameriere con le mance

Sebbene non sia una pratica molto diffusa in Italia, i clienti possono lasciare mance più o meno ricche ai camerieri, in particolare in bar e ristoranti particolarmente frequentati o di classe. Nel nostro Paese la mancia si aggira intorno a 1 o 2 euro, ma può arrivare anche a 5 o 10 in caso di servizi eccezionali e tavoli affollati.

La situazione è molto diversa in altri Paesi. Ad esempio negli Stati Uniti è consuetudine lasciare una mancia non inferiore al 10% dell’ordine, e in genere tra il 15% e il 20% dello scontrino finale. È una pratica talmente diffusa da essere considerata una sorta di obbligo morale.

I Paesi in cui non bisogna lasciare la mancia

La mancia è invece considerata alla stregua di un’offesa al lavoratore e al suo datore di lavoro in altre parti del mondo, e può essere vista come una sorta di elemosina o una modo per mostrare la propria superiorità sociale ed economica in pubblico.

In Cina e Giappone lasciare la mancia è segno di maleducazione. Meglio evitare, o chiedere prima al cameriere se può essere un gesto piacevole. A causa della globalizzazione e dei tanti turisti che visitano l’Oriente, infatti, la cultura della ristorazione sta lentamente cambiando.