Il “credito pro capite” gonfia la busta paga: tutti i benefici per i dipendenti

Il credito pro capite in Italia ammonta a 900 euro all'anno in media: cos'è e che vantaggi possono trarvi i dipendenti

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il credito pro capite per il welfare aziendale è cresciuto molto nell’ultimo anno in Italia. Secondo i dati relativi al 2023, in media un dipendente ha a disposizione circa 900 euro all’anno di benefici da parte del proprio datore di lavoro, sotto varie forme. L’entità di questi bonus varia però molto, sia per il settore considerato che per la dimensione delle aziende.

In questo tipo di benefit sono inclusi moltissimi servizi e beni che i dipendenti possono ricevere dal proprio datore di lavoro. Dalle mense aziendali ai trasporti fino ai contributi sanitari, le categorie includono una vasta gamma di vantaggi.

I dati sul credito pro capite in Italia

L’Osservatorio Welfare di Edenred Italia ha pubblicato i dati sull’andamento del credito pro capite nel nostro Paese. Con questo termine si indicano tutti quei benefici che i lavoratori dipendenti ricevono direttamente come parte del loro stipendio ma che il datore di lavoro dà sotto forma di bonus per l’acquisto o la fruizione di particolari beni o servizi. A volte vengono chiamati impropriamente fringe benfit, che in realtà sono soltanto una parte del totale del credito pro capite.

In media, i dipendenti italiani ricevono 900 euro all’anno di credito pro capite, circa 80 euro netti al mese. Ma questa cifra varia in maniera significativa se si inseriscono due variabili relative alle aziende che li erogano. La prima è il settore in cui operano. Il welfare aziendale è più alto nella finanza, con quasi 1.700 euro all’anno, nei servizi professionali con quasi 1.200 euro all’anno e nel settore immobiliare, dove ammontano a oltre 1.100 euro all’anno. Sotto la media invece il manifatturiero, dove un dipendente riceve meno di 700 euro all’anno.

L’altro fattore che influenza l’entità di questi bonus è la dimensione delle aziende. Se in media il 42% dei dipendenti dice di ricevere benefici di questo tipo, questa percentuale sale al 53% nelle aziende con oltre 1.000 dipendenti. I benefit più erogati dalle aziende in assoluto si confermano i buoni pasto.

I benefit in busta paga per i dipendenti

Il vantaggio principale che un’azienda ha nel fornire benefit di questo tipo ai propri dipendenti è la tassazione. Il credito pro capite infatti non è considerato imponibile, quindi non sono gravati da tassazione o contribuzione. In questo modo l’impresa può di fatto aumentare lo stipendio del proprio dipendente spendendo meno rispetto a quanto farebbe aggiungendo semplicemente quella cifra in busta paga.

Esistono diversi tipi di benefit aziendali. I contributi previdenziali, sanitari e assistenziali versati dal datore di lavoro fanno parte di questa categoria, come le erogazioni in occasione di festività. Vi rientrano anche il vitto fornito dall’azienda, sia esso sotto forma di buoni pasto o di servizio di mensa, il trasporto collettivo dei dipendenti e le azioni offerte come pagamento.

Ma i più importanti sono i cosiddetti fringe benefit, che hanno un limite di 1000 euro all’anno e possono essere usati per il pagamento di utenze domestiche, come bollette dell’elettricità, del gas e dell’acqua, per l’affitto della propria abitazione o per il pagamento degli interessi legati a un mutuo per l’acquisto di una casa, anche se questo è intestato a un coniuge o a un familiare del dipendente.