Come richiedere lo smart working al datore di lavoro

Scopri i requisiti necessari per effettuare la richiesta per lo smart working e come richiederlo

La modalità lavorativa da remoto, legata al concetto di flessibilità, si è affermata in seguito all’emergenza della pandemia Covid-19 ed è diventata dopo un anno un modello di organizzazione del lavoro in tutto e per tutto alternativa a quello in presenza.

In questi mesi i datori di lavoro e le aziende hanno dovuto prendere provvedimenti attuativi rapidi per evitare di restare svantaggiati rispetto ai concorrenti che avevano già investito in tecnologie e in modelli organizzativi e manageriali di smart working.

Per quanto riguarda i lavoratori, invece, sebbene una buona fetta di loro abbia già sperimentato il lavoro agile, sono ancora molti quelli che vorrebbero fare richiesta di smart working e che si pongono delle domande su chi può richiedere lo smart working e su come si attiva la procedura.

Richiesta smart working: chi può farla?

Il quesito più urgente per chi sta cercando informazioni sul diritto al lavoro agile è quello relativo ai requisiti per lo smart working. Per rispondere in modo chiaro e corretto, si può fare riferimento al DL 30 del 13 marzo 2021 nel quale sono contenuti dettagli esplicativi sulle categorie di lavoro abilitate a richiedere tale tipologia di benefit.

Ecco in sintesi i punti che definiscono le caratteristiche degli aventi diritto:

  • È necessario essere assunti con contratto da lavoratore dipendente.
  • Le mansioni lavorative possono essere svolte da computer e in remoto.
  • È necessario essere in possesso dei mezzi atti a garantire l’adeguato svolgimento delle mansioni (per esempio computer e connessione Internet).
  • Devono sussistere condizioni di salute/familiari tali da prevedere la priorità per l’accesso allo smart working.

Motivazioni per richiedere lo smart working

Come abbiamo già accennato nel capitolo precedente per richiedere di lavorare in modalità “smart” devono sussistere delle condizioni legate sia alla mansione lavorativa, assolvibile anche senza l’obbligo di presenza sul luogo di lavoro, sia a specifiche esigenze familiari.

Ecco quali sono le categorie prioritarie nel diritto allo smart working:

  • Genitori, lavoratori dipendenti, con figlio convivente minore di 16 anni in quarantena, disposta dalla ASL a seguito di un presunto contatto contagioso verificatosi in qualsiasi contesto.
  • Genitori, lavoratori dipendenti, con figlio minore di 16 anni convivente in DAD (didattica a distanza).
  • Genitori, lavoratori dipendenti, con figlio minore di 16 anni convivente affetto da infezione Covid-19.
  • Genitori, lavoratori dipendenti privati, che abbiano un figlio in condizioni di disabilità grave riconosciuta ai sensi della L. 104/1992 (DL 104/2020, art. 21ter).
  • Donne lavoratrici madri, per un periodo valido fino ai tre anni successivi alla fine del congedo di maternità.
  • Lavoratori fragili (DL 34/2020 art. 90 comma 1), certificati dai competenti organi medico-legali e dichiarati a rischio per immunodepressione, o per lo svolgimento di cure salvavita, o per patologie oncologiche, nonché lavoratori aventi nel nucleo familiare un convivente immunodepresso (DL 18/2020, art. 39).
  • Lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità gravi (art. 3, co. 3, L. numero 104/1992), oppure che abbiano nel nucleo familiare convivente una persona con disabilità grave (DL 18/2020, art. 39).

Come richiedere lo smart working al datore di lavoro?

Dopo avere visto quali sono i requisiti che a norma di legge consentono al dipendente di accedere alla modalità di lavoro agile, vediamo adesso come richiedere lo smart working.

La richiesta per lo smart working, quando è il lavoratore a farsene promotore, deve essere accompagnata da una domanda formale nella quale si attesta:

  • Quale è la motivazione fra quelle ammissibili che comprova lo stato di necessità dello smart working, unitamente alla certificazione probatoria (se richiesta).
  • Di accettare le modalità di svolgimento dello smart working secondo il piano concordato e per il periodo di tempo prestabilito.
  • Di disporre, presso il proprio domicilio, della strumentazione tecnologica adeguata allo svolgimento della propria mansione, garantendo la reperibilità durante l’orario di servizio al numero di cellulare aziendale e via email.

La richiesta di smart working, una volta accettata, sarà firmata dal dipendente e dal datore di lavoro e una copia dovrà essere inviata via telematica all’INAIL: i lavoratori agili, infatti, hanno parità di trattamento e di diritto rispetto ai colleghi in presenza, sia dal punto di vista retributivo che contributivo.

Ciò significa che l’orario di lavoro è quello previsto dalla normativa vigente e dal contratto collettivo, essendo stato riconosciuto parimenti il diritto alla disconnessione. Inoltre, gli smart workers sono tutelati, in caso di infortunio e/o di malattie professionali, anche durante le prestazioni rese nel luogo prescelto per svolgere la propria attività fuori ufficio e durante il tragitto per raggiungerlo.