Da qualche anno lo smart working è diventato una modalità di svolgimento del lavoro decisamente più diffusa rispetto al passato. Specialmente durante il periodo della pandemia sono state moltissime le aziende che hanno fatto ricorso alle attività ‘da remoto’, per non fermarsi e non subire contraccolpi potenzialmente assai pericolosi per i loro conti.
A partire dal primo aprile 2024 si è però tornati al regime ordinario previsto dalla legge n. 81 del 2017: l’imprenditore che intende utilizzare il lavoro agile dovrà sottoscrivere con ogni dipendente un accordo individuale ad hoc. Sono venute meno quindi tutte quelle regole relative allo smart working agevolato o semplificato ed oggi lavorare da casa non è più un vero e proprio diritto del lavoratore, bensì – come appena detto – una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro. Essa, come tale, va concordata con il capo.
Anzi la tendenza oggi è quella del ritorno in ufficio, almeno per alcuni giorni alla settimana, alternando la presenza alla scrivania con lo svolgimento del lavoro in smart working. Per alcuni, però, digitale e smart non fanno rima con comodità e può succedere che, durante la compilazione di un importante documento o l’analisi di un complesso grafico, le attività di ristrutturazione, nelle immediate vicinanze della propria abitazione, rechino disturbo o – addirittura – impediscano di lavorare.
Se ti stai chiedendo che fare in questi casi, prosegui nella lettura: vedremo insieme se c’è una soluzione al problema e se il dipendente in smart working può davvero ‘ambire’ a lavorare senza essere interrotto dai rumori tipici di muratori ed operai dell’edilizia. Ecco cosa sapere.
Indice
Lavoro da remoto e opere murarie del vicino, i principali problemi
Il caso è tanto frequente quanto, talvolta, fastidioso. Pensiamo infatti al vicino di casa che sta facendo lavori di ristrutturazione, perché magari ha da poco acquistato l’immobile o perché ha scelto di ammodernarlo con opere murarie ad hoc (abbattimento muri, rifacimento di intonaci, costruzione di pareti in mattoni ecc.). Se con l’azienda il lavoratore si è accordato per lavorare in smart working, magari per motivi familiari o perché il capo garantisce flessibilità al personale, la notizia dell’imminente inizio dei lavori di ristrutturazione nell’appartamento sopra il proprio, sotto o a lato, sicuramente non sarà gradita.
I problemi generati dai rumori delle opere edilizie sono facilmente immaginabili, eccoli di seguito:
- distrazione e difficoltà di concentrazione
- stress, ansia e irritabilità
- disagi fisici legati alle vibrazioni emesse dai lavori
- qualità dell’aria peggiorata per la polvere prodotta
- difficoltà nella gestione dei tempi di lavoro
Il problema riguarda altresì coloro che lavorano in smart working per alcuni giorni della settimana, così come indicato dalla normativa aziendale, e – proprio per chi svolge mansioni di concetto oppure chi deve partecipare a videocall e riunioni online – la domanda sorge spontanea: si è costretti a rivedere i propri accordi ed andare in ufficio tutti i giorni oppure esiste una qualche contromisura, atta ad impedire l’emissione dei rumori tipici delle ristrutturazioni edilizie? O in alternativa si può ottenere una sorta di compensazione proprio da chi sta svolgendo queste attività? Ebbene, la risposta è nel regolamento edilizio comunale.
Il ruolo del regolamento edilizio comunale
Il riferimento normativo per ristrutturazioni e opere murarie nelle abitazioni è il regolamento comunale. Sarà possibile trovarlo nel sito web ufficiale del proprio comune e, specialmente in questi casi, sarà opportuno leggerlo perché in esso sono contenuti tutti i dettagli sulle modalità di lavoro nei cantieri edilizi. In particolare in esso sono indicati:
- i giorni nei quali è consentita l’attività
- l’orario di inizio e fine dei lavori
- il periodo di pausa obbligatorio nell’ambito della giornata lavorativa
Molto importante notare che tali regole si applicano alla generalità dei cantieri, e dunque anche a quelli di ristrette dimensioni negli appartamenti.
Al contempo, colui che lavora da remoto non potrà sollecitare gli operai a concordare differenti modalità di lavoro (ad es. una riduzione degli orari giornalieri), rispetto a quelle di cui al regolamento edilizio comunale. Ecco perché non sarà neanche possibile ottenere una compensazione economica per il disagio arrecato.
Nel regolamento condominiale non possono essere individuati orari in cui compiere lavori rumorosi, differenti rispetto a quelli fissati dal Comune. Piuttosto, soltanto i caseggiati muniti del regolamento contrattuale potranno fissare orari specifici per le attività dell’edilizia.
Gli orari tipici dei lavori di ristrutturazione in condominio
Le opere murarie in appartamento possono essere realizzate, tipicamente, dalle ore 8-8:30 del mattino fino alle 12:30-13. Al pomeriggio l’orario è compreso in genere tra le 15:00 e le 19:00.
Mentre nei giorni festivi – ad es. Ferragosto – e nelle domeniche la prassi è quella del divieto dei lavori di edilizia (salvi casi eccezionali come la rottura di una tubazione o il crollo di una parte del tetto, che necessitano un intervento immediato).
Il ruolo dell’amministratore di condominio
In casi come questi, il lavoratore potrebbe anche pensare di coinvolgere l’amministratore di condominio, sperando di trovare una qualche forma di compromesso, ma è davvero possibile? La risposta è, in linea generale, negativa, salvi quei casi in cui tale professionista può intervenire per la presenza di un regolamento condominiale che stabilisce orari di silenzio più lunghi rispetto al regolamento edilizio comunale, oppure in quelle circostanze in cui gli operai dovessero compiere attività arrecanti danni ai beni comuni del caseggiato.
Se la ditta rispetterà gli orari di lavoro e di riposo, lo smart worker non potrà contestare nulla al committente/proprietario dell’abitazione. Viceversa si potrà segnalare la situazione al proprio amministratore di condominio ed eventualmente adire le vie legali.
3 soluzioni al problema dei rumori della ristrutturazione in appartamento
Ricordiamo infine che per lo smart worker esistono almeno tre alternative per superare le difficoltà legate ai fastidi delle opere murarie:
- programmazione del lavoro ad hoc, con lo svolgimento delle attività che impongono più concentrazione o videocall in orari in cui i lavori sono meno intensi
- spazi di lavoro alternativi, come ad es. quelli del coworking o altre aree silenziose per il periodo dei lavori (ad es. vicina biblioteca)
- isolamento acustico temporaneo, come cuffie o tappi
Infine anche un semplice dialogo con il vicino che fa i lavori di ristrutturazione potrebbe rivelarsi risolutore. Questo permetterà infatti scansare eventuali litigi di condominio e di comprendere quale sarà la durata delle opere murarie, magari riuscendo anche a concordare orari meno disturbanti per la propria attività.