Guidare in città e chiacchierare con estranei non sono attività gradite a tutti. Eppure c’è chi ama farlo e ne ha fatto una professione, quella del tassista. Per fare questo lavoro non bastano però queste particolari passioni: servono particolari requisiti e un importante investimento iniziale. In un mercato sempre più tecnologico e globalizzato, questa figura professionale è spesso minacciata dall’arrivo di nuovi servizi finalizzati ad agevolare il trasporto pubblico. Secondo i dati ufficiali, guidare un taxi non si traduce in una carriera particolarmente remunerativa. Ma quanto guadagna realmente un tassista? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa professione.
Indice
Come si diventa tassista: i requisiti
Prima di addentrarci nell’analisi dei guadagni dei tassisti, è bene ricordare quali sono i passaggi per iniziare questa professione. Innanzitutto i requisiti sono:
- avere 21 anni e aver assolto all’obbligo scolastico;
- cittadinanza italiana o di un Paese UE;
- residenza nella città dell’attività o in un raggio di 50 km da questa;
- patente B;
- veicolo a norma (anche in leasing);
- assenza di condanne.
Non è possibile svolgere altri lavori in maniera continuativa o possedere altre licenze. Il tassista deve inoltre conoscere perfettamente le strade della città in cui lavora e gli strumenti di lavoro per orientarsi e risparmiare tempo, avere almeno un’infarinatura di lingua inglese per poter trasportare i turisti, essere capace di comunicare e capire le esigenze del passeggero.
Come si diventa tassista: le licenze
Per l’attività di tassista è necessario anche ottenere alcuni documenti specifici:
- Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) con abilitazione KB o Carta di Qualificazione del Conducente (CQC);
- iscrizione alla Camera di Commercio al Ruolo di Conducente dei servizi pubblici non di linea;
- licenza taxi.
Per iscriversi al Ruolo è necessario presentare la domanda e superare un esame orale presso la Camera di Commercio. Il CAP si ottiene invece nelle sedi della Motorizzazione Civile.
Come si ottiene la licenza taxi
La parte più difficile, almeno da un punto di vista economico, è ottenere la licenza per il taxi, obbligatoria per esercitare la professione in maniera legale. Esistono due modi per acquisirla:
- gratuitamente, partecipando a un concorso pubblico indetto dal Comune;
- a pagamento, comprandola o noleggiandola da un tassista.
Le amministrazioni locali istituiscono nuovi bandi con una scarsa frequenza e per questo le licenze sono una merce di scambio particolarmente preziosa. Può essere venduta da tassisti con alle spalle almeno 5 anni di attività.
Quanto costa comprare la licenza
Trattandosi di uno scambio tra privati non mediato, i prezzi possono aggirarsi sulle centinaia di migliaia di euro. Mediamente si parla di 150mila euro, ma ci sono casi riportati da molte testate di cifre attorno ai 400mila euro.
A Milano e Roma le licenze vengono vendute a 180mila euro, in città con meno concorrenza come Firenze invece si arriva tranquillamente ai 300mila euro. A volte una parte del costo è versata in nero e infatti i prezzi “ufficiali” sono spesso inferiori ai 1.000 euro. Chi opera senza una licenza rischia una multa salata. Si va dai 500 ai 7mila euro e può scattare anche la confisca del mezzo.
La licenza è da tempo oggetto di polemiche e di dibattito politico, dato che per operare con Uber, ad esempio, e quindi fare concorrenza diretta ai taxi, basta quella, decisamente più economica, di NCC. Il Governo è intervenuto più volte per sbloccare nuove licenze.
Stipendio mensile e tariffa
Il tassista è un libero professionista dotato di Partita Iva o un lavoratore di una cooperativa. In base al tipo di inquadramento, variano anche i guadagni. In media un tassista in Italia percepisce 1.800 euro al mese netti, anche se nelle grandi città e nelle località turistiche dove il trasporto pubblico di linea non è particolarmente efficiente e c’è una maggiore richiesta di corse, lo stipendio può tranquillamente superare i 3.500 euro.
Come attestano le alte cifre spese per le licenze, la professione può essere particolarmente remunerativa, ma bisogna considerare anche le alte spese che ne derivano. Benzina, manutenzione dell’auto, assicurazione, eventuali prestiti contratti per sostenere l’investimento iniziale.
La tariffa di una corsa in taxi è compresa in genere tra 0,90 e 1,30 euro per ogni chilometro percorso. Aumenta in base alla lunghezza del viaggio o all’eventuale presenza del traffico, dato che quando si è fermi in coda subentra una tariffa oraria. È stabilita dai singoli Comuni. Per questo motivo ci sono sostanziali differenze nei guadagni degli operatori del settore nelle diverse parti d’Italia.