Debiti col fisco, aumentano le notifiche di fermo amministrativo: cosa fare

Arriva una pioggia di preavvisi di fermo amministrativo sulle auto: ci sono 30 giorni per pagare, poi scatta il blocco alla circolazione

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Dopo la sospensione causa Covid della propria attività, la macchina della riscossione è ripartita a pieno regime con il pugno duro del fisco nei confronti dei debitori che non hanno ancora regolarizzato la propria posizione.

Oltre all’invio di un ingente numero di cartelle esattoriali ed intimazioni di pagamento, l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) sta inviando in questi giorni una serie di notifiche di fermo amministrativo su autovetture e motocicli, con correlato sollecito a regolarizzare la propria posizione.

Fisco, cosa succede con il fermo amministrativo

L’Ader ha aumentato in questi giorni l’invio di comunicazioni preventive di fermo amministrativo su motocicli/autovetture di proprietà di contribuenti su cui gravano debiti arretrati. Debito che, se non si vuole incorrere nel blocco del mezzo va saldato entro 30 giorni dalla ricezione della notifica, altrimenti verrà iscritto al Pubblico registro automobilistico (Pra) senza ulteriori comunicazioni.

Come indicato all’art. 50 del dpr 602/73, il riscossore può procedere ad espropriazione forzata quando è inutilmente decorso il termine di 60 giorni dalla notificazione della cartella di pagamento (salve le disposizioni relative alla dilazione ed alla sospensione del pagamento) e qualora l’attività di recupero non sia iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento.

L’espropriazione deve essere preceduta dalla notifica di un avviso che contenente l’intimazione ad adempiere l’obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni.

Iscritto il fermo, il veicolo non può circolare pena una sanzione pecuniaria che va da 1.988 euro a 7.953 euro e, da quel momento, non sono opponibili ad Ader eventuali successivi atti di disposizione come la vendita del veicolo.

Quando non scatta il fermo amministrativo

Il fermo amministrativo non viene iscritto qualora si dimostri, entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di iscrizione, che il veicolo è funzionale all’attività di impresa o della professione esercitata dal moroso, secondo quanto segue: “La procedura di iscrizione del fermo di beni mobili registrati è avviata dall’agente della riscossione con la notifica al debitore o ai coobbligati iscritti nei pubblici registri di una comunicazione preventiva contenente l’avviso che, in mancanza del pagamento delle somme dovute entro il termine di trenta giorni, sarà eseguito il fermo, senza necessità di ulteriore comunicazione, mediante iscrizione del provvedimento che lo dispone nei registri mobiliari, salvo che il debitore o i coobbligati, nel predetto termine, dimostrino all’agente della riscossione che il bene mobile è strumentale all’attività di impresa o della professione”.

In questo caso sarà necessario presentare agli sportelli dell’Agenzia delle entrate oppure inviare tramite raccomandata A/R il modello F2 fermo amministrativo“, allegando in copia la documentazione necessaria per attestare la strumentalità del veicolo:

  • la fattura di acquisto del mezzo
  • il certificato di proprietà
  • il libretto di circolazione
  • lo stralcio del registro dei beni ammortizzabili (o di quello degli acquisti) dove risulti la presenza del bene ammortizzabile (o già del tutto ammortizzato).

L’impignorabilità riguarda anche i veicoli utilizzati abitualmente per il trasporto di persone diversamente abili alla quale l’autorità competente ha rilasciato apposito contrassegno. Quando invece si tratta di beni effettivamente pignorabili, unico modo per bloccare la procedura è quello del pagamento in unica soluzione o anche tramite dilazione.