I lavori più cercati dalle aziende: il 50% non riesce a trovare il profilo giusto

Le aziende a marzo offriranno sempre più contratti di lavoro ma continuano a faticare nella ricerca di alcuni profili

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Redazione

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Unioncamere, in collaborazione con il ministero del Lavoro, ha pubblicato i dati e le previsioni per i contratti di lavoro programmati dalle imprese per i prossimi mesi. I numeri sono rassicuranti, con più di un milione e 400 mila posti di lavoro previsti tra marzo e maggio.

I dati però rivelano anche uno dei principali problemi per la produttività delle aziende italiane: la difficoltà a trovare lavoratori. Quasi il 50% dei profili ricercati dalle aziende sono difficili da trovare e in alcune specifiche professioni si supera il 70%. Quali sono i lavoratori che le imprese fanno più fatica a trovare.

I dati sui nuovi contratti di lavoro

Nel mese di marzo 2024 saranno oltre 447 mila i nuovi contratti di lavoro stipulati dalle imprese italiane. Un dato in accordo con gli ultimi risultati segnalati dall’Istat per quanto riguarda l’occupazione, che negli ultimi mesi ha raggiunto cifre record nel nostro Paese.

Un dato che secondo le previsioni presenti nel rapporto di Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro sembra essere destinato non soltanto a confermarsi, ma anche a crescere nel trimestre che andrà da marzo a maggio del 2024.

Nei prossimi tre mesi infatti saranno più di 1 milione e 400 mila i posti di lavoro offerti dalle aziende italiane che troveranno un candidato disponibile a ricoprirli. Si tratta di un miglioramento non solo su base mensile ma anche su base annuale. Nel marzo 2023 erano stati 30 mila in meno i contratti offerti, mentre nello stesso trimestre dello scorso anno i posti di lavoro resi disponibili dalle aziende erano 112mila in meno. Le crescite in misura percentuale sono del 7,1% e dell’8,7% rispettivamente.

I posti di lavoro più difficili da trovare: cos’è il mismatch

i dati di Unioncamere rivelano però anche una problematica che affligge tutte le aziende italiane che cercano lavoratori. In circa la metà dei profili ricercati, il 47,4% per la precisione, esiste una difficoltà nel reperire lavoratori adatti a ricoprire il ruolo. Si registra un miglioramento rispetto a febbraio, quando il dato era al 49,3%, ma in alcuni casi la situazione è molto complessa.

La categoria più ricercata in assoluto e che le aziende faticano di più a trovare sono gli operai specializzati. Nel 64,6% dei casi le imprese si trovano in difficoltà nel reperire i lavoratori con le competenze e l’esperienza necessarie per adempiere al ruolo richiesto. In assoluto, il profilo più difficile da trovare è quello del fabbro. Per questo tipo di professionista le imprese faticano a reperire un lavoratore qualificato in quasi l’80% dei casi.

Sono le conseguenze pratiche di un fenomeno molto diffuso nel mercato del lavoro italiano, il mismatch. Nonostante i dati record, la disoccupazione nel nostro Paese rimane alta. Anche i posti di lavoro vacanti sono però molti, circa mezzo milione. In una situazione normale questa anomalia si sistemerebbe da sola. Le aziende alzerebbero gli stipendi e troverebbero i lavoratori di cui hanno bisogno, nel Paese in cui operano o dall’estero, tramite l’immigrazione di lavoratori specializzati.

In Italia però questo non succede, per varie ragioni. Una di esse è che i salari nel nostro Paese sono molto più bassi rispetto agli altri Stati dell’Ue. Un lavoratore preferirà sempre quindi un posto di lavoro all’estero, rispetto a quello pagato peggio in Italia.