Assunzioni in arrivo nelle Pa, 148mila posti fino al 2028 e spuntano i “super funzionari”

In vista del maxi turnover nella Pubblica amministrazione si prevedono centinaia di migliaia di nuove posizioni aperte, per buona parte per elevate professionalità

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Quasi 150mila assunzioni tra il 2024 e il 2028 nelle Pa per effetto del maxi turnover già partito negli uffici pubblici, senza contare le centinaia di migliaia di posti nella Scuola e nella Sanità. Secondo le stime di Unioncamere, presentate all’incontro “Facciamo semplice l’Italia” e riportate da Adnkronos, sono questi i numeri del ricambio generazionale nei prossimi quattro anni tra gli impiegati statali, nel 90 per cento dei casi come sostituzione di chi andrà in pensione. La maggior parte delle assunzioni sarà occupata nei servizi generali della Pubblica amministrazione e per la metà si tratterà di profili con elevate professionalità, tra i quali una nuova categoria di “super funzionari” prevista dai Piao, i Piani integrati delle attività e organizzazione dei ministeri.

Il maxi turnover delle Pa

Stando agli studi di Unioncamere, alle 148mila assunzioni previste nelle Pa si aggiungerà una quota ancora maggiore di reclutamento nel settore dell’Istruzione pubblica (234mila profili) e i quello della Sanità (198mila) (qui abbiamo spiegato come funziona il concorso 2024 per i docenti).

Buona parte delle professionalità ricercate dagli uffici statali saranno lavoratori altamente specializzati, con competenze elevate in ambito digitale e tecnologico, ma secondo l’indagine di Unioncamere, si possono già stimare carenze, nel pubblico come nel privato, tra gli 8 e i 17mila laureati in discipline scientifiche “Stem”, tra i 9 e i 12mila con indirizzo insegnamento e formazione e circa 7mila con un profilo medico sanitario.

Secondo il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, è questo il “grande punto interrogativo per il rinnovamento della Pubblica amministrazione”: “Per la transizione amministrativa e digitale, accanto alle tecnologie, servono persone e competenze” ha spiegato durante l’incontro “Facciamo semplice l’Italia”, sottolineando che il nostro Paese “purtroppo avrà circa 8 milioni di persone in età da lavoro in meno entro il 2050 per effetto dell’andamento demografico e dell’invecchiamento della popolazione. Inoltre, nell’ultimo anno gli italiani che si sono trasferiti all’estero, ci dice il Censis, sono stati oltre 82mila. Trentaseimila di questi sono giovani tra i 18 e i 34 anni”.

Secondo Tripoli per rinnovare la Pubblica amministrazione occorre “renderla più attrattiva per i giovani. È necessario anche innestare la marcia sulla formazione continua del personale, soprattutto sul fronte del digitale. Cammino che le Camere di commercio hanno intrapreso già da alcuni anni” (qui avevamo parlato degli oltre 500mila posti nelle imprese, mentre qui i lavori più richiesti a marzo).

Il profilo dei “super funzionari”

Giovani con profili ad elevata professionalità serviranno soprattutto ai Ministeri, che nel Piano integrato di attività e organizzazione 2024-2026, hanno indicato la necessità di assumere dei “super funzionari”, una categoria di dipendenti pubblici che rappresenterà una via di mezzo tra i livelli di funzionari e dirigenti (qui abbiamo parlato dei concorsi pubblici per 100mila posti nelle Pa).

Il primo ciclo di assunzioni di queste nuove figure è previsto già entro l’anno in diversi dicasteri, tra i quali il ministero dell’Economia e delle Finanze che aprirà per questi profili 60 posizioni finanziate con uno stanziamento da 5,9 milioni di euro.

Altri 100 “super funzionari” saranno assunti dal ministero della Cultura che, come nel caso del reclutamento del Mef, dovrebbe corrispondere per il ruolo una retribuzione annua lorda di 98mila euro, significativamente superiore allo stipendio da 67mila euro di uno dirigente di seconda fascia.

Più bassa dovrebbe essere la cifra sul contratto dei 10 dipendenti appartenenti a questa categoria che saranno assunti dal ministero dell’Infrastrutture (63mila euro annui), all’incirca la stessa retribuzione prevista per i 35 “super funzionari” reclutati dal ministero degli Esteri entro il 2025.