Dove trovare lavoro facilmente nel 2024: 1,4 milioni di assunzioni entro maggio

Entro maggio si cercano 1,4 milioni di lavoratori, ma nella metà dei casi le aziende fanno fatica a trovare personale. Sale dunque la percentuale di manodopera straniera

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Le ultime indicazioni sulle necessità delle aziende forniscono indizi in merito ai settori in cui è più facile trovare lavoro nel 2024: cala il settore manifatturiero, mentre aumenta la fame di personale nel turismo, commercio, servizi alle persone e costruzioni. Le assunzioni programmate nel mese di marzo sono circa 447.000, 30.000 in più rispetto allo stesso mese del 2023 (+7,1%).

Quali sono i lavori più cercati nel 2024

È pur vero che in oltre la metà dei casi si tratta di contratti a termine: 239.000, pari al 53,4% del totale. I contratti a tempo determinato sono 9.000 (20,4%) mentre quelli in somministrazione sono 41.000 (9,2%). Ma le aziende continuano a fare fatica a trovare nuovo personale quasi nella metà dei casi.

Nel trimestre marzo-maggio sono circa 1,4 milioni i nuovi contratti pianificati dalle imprese. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso si tratta di circa 112.000 contratti in più (+8,7%). Sono i dati contenuti nell’ultimo bollettino Excelsior stilato da Unioncamere e ministero del Lavoro.

Dove cercare lavoro in Italia oggi

Nel terziario sono circa 313.000 le assunzioni che hanno in programma di effettuare le imprese entro la fine di marzo. Considerando il periodo marzo-maggio le assunzioni schizzano a 992.000 nuovi posti di lavoro.

Il settore del turismo cerca 82.000 lavoratori a marzo e 299.000 su base trimestrale. Ma il settore entrerà nel suo vivo nel trimestre successivo, per cui ci si aspetta che le assunzioni programmate possano ulteriormente aumentare. Una delle figure più ricercate nel turismo, oltre al personale della ristorazione, è quella del bagnino: ne mancano 4.000 a causa, fra le altre cose, delle nuove regole che hanno ristretto a 180 metri il raggio d’azione di ogni operatore (prima erano 600 metri). La crisi economica che ha spinto i datori di lavoro a tagliare i benefit a questa categoria ha fatto il resto.

Il commercio ha fame di 65.000 nuovi lavoratori entro marzo (e 194.000 nel trimestre). Il settore dei servizi alla persona cerca 49.000 lavoratori a marzo e (154.000 nel trimestre).

Il manufatturiero cerca 85.000 lavoratori entro fine marzo e 249.000 nella forbice marzo-maggio: andando nel dettaglio, le maggiori richieste arrivano dalle industrie della meccatronica (23.000 lavoratori a marzo e 66.000 nel trimestre); seguono le industrie metallurgiche (18.000 a marzo e oltre 50.000 nel trimestre) e quelle alimentari (11.000 a marzo, 33.000 nel trimestre). Il settore delle costruzioni ricerca 49.000 lavoratori a marzo e 146.000 entro maggio.

Gap fra domanda e offerta di lavoro

Il gap fra domanda e offerta di lavoro rimane alto, soprattutto nel Nord Est: la media è del 52,9% dei profili ricercati con una punta del 57,1% per il Friuli-Venezia Giulia; va leggermente meglio nel Nord Ovest: il gap fra domanda e offerta di lavoro cala al 47,9% dei profili ricercati; al Centro si scende ulteriormente al 45,9% e al Sud si registra il dato più basso: 44,5%.

Questi i profili più difficili da trovare secondo l’ultimo bollettino Excelsior stilato da Unioncamere e ministero del Lavoro:

  • operai specializzati – 64,6%;
  • operai conduttori di impianti – 54,3%;
  • profili tecnici in generale – 54,2%.

Questo stato di cose spinge le aziende a ricorrere sempre più spesso a manodopera immigrata: l’incremento è del +8,5% rispetto a marzo 2023.

Questa era lo stato dei fatti relativamente a turismo, commercio, servizi alle persone e costruzioni. In altri ambiti, come quello sanitario, la cronica mancanza di medici ha creato situazioni di grave disagio sociale.