Bagnini cercasi, agli stabilimenti balneari ne servono 4.000 ma sono introvabili

Gli stabilimenti balneari sono a caccia di 4.000 addetti al salvataggio, ma i bagnini in Italia non si trovano. Cosa fare per prendere il brevetto

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

In Italia mancano i bagnini: calo delle vocazioni, fine dei benefit e nuova normativa che impone di alzare il numero degli addetti al salvataggio in mare hanno creato il mix di condizioni che ha portato all’attuale stato di cose: un buco di circa 4.000 addetti da Nord a Sud dello Stivale.

Un bagnino ogni 180 metri

Un tempo di bagnini ne bastavano uno ogni 600 metri. Oggi le nuove regole ne impongono uno ogni 180. Lo scopo del provvedimento è quello di garantire maggiore sicurezza in mare. Ciò ha però inevitabilmente portato a un buco negli organici che gli stabilimenti stentano a colmare.

Addio alloggio gratis

Fino a non molto tempo fa, gran parte dei contratti di lavoro per i bagnini prevedevano il benefit dell‘alloggio gratis e una somma extra per il vitto (o pranzo e cena gratis direttamente in stabilimento o in hotel). Con l’esplosione dei prezzi nelle località turistiche in alta stagione e la fine di tale benefit, uno stipendio da bagnino diventa spesso insufficiente anche solo per andare in pari con le spese.

C’è chi spara sul reddito di cittadinanza

“Una volta ai bagnini garantivano vitto e alloggio, ora non più”, ammette Roberto Dal Cin, presidente di Confapi Turismo intervistato da La Repubblica. Ma aggiunge: “Abbiamo a che fare con generazioni diverse e io credo abbia inciso anche il reddito di cittadinanza”, che dopo la modifica del governo Meloni oggi prende il nome di Assegno di inclusione.

Con l’avvicinarsi della stagione estiva (e con la cronica carenza di bagnini, camerieri, baristi, lavapiatti, cuochi, addetti all’accoglienza e tuttofare) si riaccende l’annosa diatriba: sono i giovani a non avere più voglia di lavorare o semplicemente hanno deciso di non lasciarsi più sfruttare?

Da una parte continuano a fioccare le storie di sfruttamento, come quella di un ragazzo di 24 anni con brevetto da bagnino che, in un lido della litoranea ionico-salentina, lavorava quasi 12 ore al giorno per guadagnare appena 40 euro. Il caso venne denunciato dalla Cgil di Taranto. Dall’altra parte gli operatori del turismo, al netto di eventuali abusi, ricordano che lo stipendio medio di un bagnino si aggira attorno ai 1.450 euro al mese per turni spezzati da 8 ore di lavoro (4 ore la mattina e 4 il pomeriggio).

Come diventare bagnino

Per fare il bagnino bisogna prendere un brevetto, rilasciato a termine di un corso di formazione che prevede un esame finale. La Società Nazionale di Salvamento invita chi volesse diventare bagnino a prendere contatto con la più vicina sezione territoriale, in modo da avere informazioni su modalità d’iscrizione, luogo e inizio dei corsi. In generale, per poter accedere al corso di “Bagnino di Salvataggio” è necessario:

  • essere in possesso di capacità natatorie;
  • essere in idonee condizioni psicofisiche;
  • avere un’età compresa tra i 16 e i 55 anni;
  • essere cittadino dell’Unione europea o avere regolare permesso di soggiorno.

Il brevetto da bagnino costituisce titolo preferenziale per l’arruolamento nella marina militare e nell’esercito. Ai militari già in servizio consente di essere impiegati in compiti inerenti la specializzazione. Gli studenti delle superiori dotati di patentino da bagnino possono chiedere l’attribuzione del credito formativo agli esami di Stato.