Bonus da 2.750 euro e salario incentivante: ecco per chi

In Banca Intesa il salario incentivante permetterà di correlare parte degli stipendi alle performance dei dipendenti. Introdotte anche molte altre novità

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Grosse novità in casa Intesa Sanpaolo: per i dipendenti arriva l’aumento correlato al premio di risultato. Dopo le trattative con i sindacati il Gruppo ha messo sul piatto 155 milioni di euro per il salario incentivante, cioè per quella parte di retribuzione che varia in base ai risultati ottenuti.

Salario incentivante in Intesa Sanpaolo

Ai lavoratori di Intesa Sanpaolo sarà riconosciuto un importo base aggiuntivo minimo che va da 1.020 euro (pari al +25% rispetto al 2022) fino a un massimo di 2.750 euro.

Il bonus pool, ovvero le risorse che il Gruppo destinerà al premio variabile di risultato, sono a 130 milioni d euro (pari al +12% rispetto allo scorso anno). A questa cifra si sommano altri 25 milioni di euro che arrivano dall’incorporazione sperimentale nel sistema premiante di un precedente incentivo, il cosiddetto Set (Sistema eccellenza tutela), che finora non era stato oggetto di contrattazione sindacale.

Oltre allo sforzo economico finalizzato ad aumentare le risorse per i premi correlati alle performance, Intesa Sanpaolo ha aggiunto uno sforzo organizzativo correlato all’introduzione di una maggiore trasparenza nei meccanismi di calcolo dei risultati raggiunti.

Banca Intesa introduce la banca del tempo

Raggiunto inoltre un accordo per consentire il ricorso alla “banca del tempo” ai dipendenti che lavorano nelle zone alluvionate di Emilia Romagna, Marche e Toscana e per attività di volontariato organizzato. Il monte ore aggiuntivo disponibile sale a 2.000 ore. Attivata poi una campagna straordinaria di trasferimento di tempo da collega a collega.

Un ulteriore accordo riguarda i compiti della Commissione politiche commerciali e Clima aziendale. Lo scopo è quello di migliorare il clima degli ambienti di lavoro monitorando le segnalazioni pervenute sia dai dipendenti che dalle organizzazioni sindacali.

In Intesa Sanpaolo smart working e settimana corta

Tali accordi si sommano a quelli raggiunti in data 26 maggio 2023 sul nuovo modello di organizzazione del lavoro. Dopo una contrattazione con i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin Intesa Sanpaolo ha siglato l’accordo che regola smart working, flessibilità oraria e settimana corta.

In sintesi: estesa ai lavoratori di oltre 280 sedi la possibilità di aderire allo smart working per un massimo di 120 ore l’anno (140 ore in determinate lavorazioni). Ciascuna giornata di lavoro da casa darà diritto a un buono pasto da 4,50 euro.

Approvata la settimana corta su base volontaria per 9 ore al giorno distribuite su 4 giorni e per un monte ore complessivo che cala da 37,5 a 36 ore. Il tutto a parità di retribuzione ma nel rispetto delle esigenze tecnico-operative dell’azienda. La misura sarà inizialmente applicata in 40 filiali di grandi dimensioni per poi estendersi anche ad altre filiali.

Riconosciuto il diritto alla disconnessione, cioè la facoltà di non ricevere comunicazioni di lavoro durante l’orario di riposo per i dipendenti in smart working.

Garantita, infine, la flessibilità oraria in entrata e in uscita nella forbice 7:00-10:00, sia in presenza che in lavoro smart, con l’orario di fine turno che si sposta di conseguenza.

Sul fronte dell’occupazione, quest’anno si esaurisce l’accordo stretto fra Intesa Sanpaolo e i sindacati per uscite agevolate e nuove assunzioni.

Altra recente novità, ma per i risparmiatori, riguarda i blocchetti degli assegni che Intesa Sanpaolo ha deciso di non rilasciare più.