Pensione anticipata, in quali casi la banca può respingere la richiesta

La domanda per l'accesso alla pensione anticipata con l'Ape può essere bocciata anche dalla banca, non solo dall'Inps

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Redazione

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La domanda per l’accesso alla pensione anticipata con l’Ape non dovrà passare al vaglio dei requisiti solo da parte dell’Inps, ma anche della banca che dovrà concedere il finanziamento. E ci sarebbero dei casi in cui, secondo la bozza del decreto attuativo sul prestito pensionistico che sta per entrare in vigore, in cui l’istituto di credito potrebbe dire no e bocciare la richiesta.

Requisiti

Innanzitutto, per ottenere l’Ape volontaria il lavoratore deve avere particolari requisiti, che si fanno sempre più stringenti e riducono la platea di coloro che potranno accedervi realmente.
L’Ape non dovrà passare al vaglio dei requisiti solo da parte dell’Inps, a respingere la richiesta di anticipo pensionistico potrà essere anche la banca nei confronti dei cattivi pagatori, dei protestati e di chi ha già in essere prestiti il cui peso, sommato all’Ape, supera il 30% della pensione.
A precludere l’accesso all’Ape, quindi, può essere anche un singolo finanziamento in essere.

Quando viene negato il prestito

Se la pensione futura del richiedente è inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Inps, ovvero 702,65 euro mensili, la richiesta sarà respinta poiché uno dei requisiti richiesti per l’accesso è proprio determinato dall’importo della pensione futura.
La domanda è respinta anche nel caso che prestiti in essere sommati all’Ape superino il 30% della pensione futura ma anche se il richiedente è iscritto alla Centrale dei rischi della Banca d’Italia come cattivo pagatore o se ha protesti a proprio carico o pignoramenti in corso.
La banca, in tutti questi casi, potrebbe rigettare la domanda di pensione anticipata con prestito pensionistico. La bocciatura da parte della banca sarà inviata all’Inps che farà decadere automaticamente la domanda.