WhatsApp si aggiorna in Europa, dall’11 aprile cambia l’età legale degli utenti

Due cambiamenti radicali per WhatsApp: Meta annuncia un cambio del limite d'età e spiega il modo in cui le sue app di messaggistica si apriranno a terze parti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Quando si parla di aggiornamenti WhatsApp, c’è sempre una grande attenzione. Ciò è dovuto all’enorme diffusione dell’app di messaggistica tra adulti, ragazzi e anche giovanissimi. Forse non tutti sanno, però, che esiste un preciso limite d’età per l’utilizzo di questa app di messaggistica. Sotto quest’aspetto, però, le cose cambieranno notevolmente a patire dal prossimo 11 aprile.

WhatsApp, nuovo limite d’età

Sul blog di WhatsApp è stato pubblicato un importante aggiornamento, relativo alla soglia d’età minima per l’utilizzo dell’applicazione di messaggistica, tra le più utilizzate al mondo. La celebre piattaforma, gestita da Meta, impone una soglia anagrafica minima pari a 16 anni. Ufficialmente parlando, infatti, soltanto gli utenti che hanno spento almeno 16 candeline possono avere un profilo proprio.

Una cifra alla quale verranno decurtati tre anni a partire dal prossimo 11 aprile: “L’età minima per l’utilizzo di WhatsApp nell’area geografica europea passerà da 16 a 13 anni. (…) Apporteremo, inoltre, modifiche ai nostri meccanismi di trasferimento dei dati internazionali. Come sempre, i messaggi e le chiamate personale rimangono protetti dalla crittografia end-to-end”.

Cos’è l’interoperabilità di WhatsApp

Nel comunicato si fa riferimento anche a dei nuovi requisiti imposti dall’Unione europea. Si parla della già tanto discussa interoperabilità di WhatsApp. Spieghiamo nel dettaglio di cosa si tratta e in che maniera sarà modificata l’esperienza di utilizzo per gli utenti.

Dal 7 marzo è operativo il Digital Markets Act (DMA), normativa che costringerà il mondo Big Tech ad attuare delle modifiche sostanziali. Apple ha dovuto aprire le porte agli store di terze parti, ad esempio

In che modo si muoverà invece il colosso guidato da Mark Zuckerberg? Tutto avrà inizio con WhatsApp e Messenger, che dovrà consentire ai servizi di terze parti di diventare interoperabili. Di fatto si avrà la possibilità di inviare e ricevere messaggi da Messenger o WhatsApp, ovvero i sistemi di messaggistica di Meta, verso e da applicazioni di terze parti, esterne all’impresa.

Il primo passo sarà quello di consentire la messaggistica di testo 1:1 tra singoli utenti, insieme con condivisione di immagini, messaggi vocali, video e altri file. Soltanto in un secondo momento, invece, quest’apertura sarà estesa anche alle chat di gruppo e alle chiamate.

Un sistema che fa però sorgere dei dubbi in merito alla sicurezza del servizio. Considerando l’importanza data alla protezione garantita dalla crittografia end-to-end, ha senso aprire le porte a servizi di terze parti?

È importante sottolineare come non tutti saranno accettati. Esistono infatti dei requisiti da rispettare per poter entrare nel club, diciamo. La terza parte in questione dovrà infatti vantare degli standard tecnici e di sicurezza.

Sia WhatsApp che Messenger usano il sigillo Signal. Per tale motivo Zuckerberg vorrebbe che le altre app, pronte a comunicare con le sue piattaforme, utilizzassero anch’essere Signal. In alternativa saranno valutati differenti protocolli, a patto che il livello di privacy e sicurezza sia equivalente. Tutto ciò per garantire che soltanto mittente e destinatario possano vedere il contenuto del messaggio.