Accordo a sorpresa tra Salvini e Musk: cosa vogliono fare insieme

Elon Musk accetta la proposta che Matteo Salvini gli ha fatto tramite la stampa italiana per risollevare le sorti dell'automotive in Italia

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Redazione

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Elon Musk, l’imprenditore di Tesla e SpaceX, è finito al centro delle polemiche per i licenziamenti di massa da Twitter e la “morte” del social network annunciata dagli utenti con l’hashtag #RIPTwitter. L’uomo più ricco del mondo, nella spietata corsa per il dominio del mercato e per il controllo di una delle più importanti e influenti piattaforma del web, si sta facendo parecchi nemici. Ma la nota non sembra essere arrivata a un membro del governo Meloni. Si tratta dell’alleato Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Scambio tra Matteo Salvini e Elon Musk: cosa si sono detti sulle auto in Italia

Il numero uno del Carroccio ha parlato di Elon Musk in un’intervista sulle pagine de Il Messaggero. Di lui ha detto che è un genio a cui l’Italia deve aprire le porte e che gli piacerebbe che lavorasse con il nostro Paese, per il nostro Paese e nel nostro Paese. Il ministro ha spiegato di voler attirare aziende innovative nella Penisola.

In particolare l’intervento dell’uomo più ricco del mondo sarebbe ben accetto per il rilancio del settore dell’automotive in Italia, che “non esiste più“. L’invito rivolto a Elon Musk è dunque quello di trasferire uno dei suoi poli produttivi nel nostro Paese, magari abbandonando le imprese in Germania, dove sta incontrando delle resistenze e delle difficoltà.

L’intervista di Matteo Salvini è stata ripresa dal sito Tesmanian, arrivando fino al ceo più famoso del mondo. Ricondividendola su Twitter ha scritto “Gentile da parte sua dire queste parole. Attendo un incontro“. Non è tardata la risposta del ministro, che in un inglese un po’ maccheronico ha fatto sapere all’imprenditore di lasciare le porte del proprio dicastero sempre aperte per lui.

Critiche a Salvini: solo due mesi fa proponeva il referendum sulle auto elettriche

Agli utenti del web non è sfuggito che Elon Musk è sudafricano, con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense. Decisamente extracomunitario. Ma su Twitter si sono levate anche voci critiche che, con toni seri, hanno fatto notare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarebbe bene, in linea con i desideri degli elettori del governo Meloni, valorizzare e dare la precedenza all’industria italiana e a quella europea.

Altri cinguettatori hanno fatto notare che mentre oggi Matteo Salvini parla del fallimento dell’industria dell’auto in Italia e chiede al più grande produttore di auto elettriche di venire nel nostro Paese, solo due mesi fa, davanti agli ex operai Fiat, prometteva di schierarsi contro il piano per la mobilità sostenibile e le zero emissioni dell’Unione Europea, arrivando a proporre un poco credibile referendum contro le auto elettriche in Italia.

Pochi giorni prima delle elezioni, il leader della Lega aveva dichiarato che la norma per rendere fuori legge le auto a benzina e a diesel dal 2035 “è una follia” che porterà alla “distruzione” del mercato dell’auto in Italia. La nuova cornice normativa europea in fatto di emissioni vuol dire “licenziare a Torino per dare lavoro a Pechino”, aveva dichiarato ancora in quell’occasione, proponendo un referendum popolare per “bloccare questa follia”. Oggi è proprio lui a corteggiare, via Twitter, il magnate dell’e-car, che pure produce gran parte delle sue auto in Cina.