Tesla licenzia 14mila dipendenti, Musk: “Dobbiamo risparmiare”

Il terzo uomo più ricco del mondo pronto a licenziare 14mila dipendenti di Tesla: deludenti i risultati dell'azienda nel primo trimestre 2024.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Tesla, l’azienda specializzata nella produzione di auto elettriche di proprietà di Elon Musk, ha comunicato che è pronta a dar vita a una campagna di licenziamenti consistente, ben il 10 per cento della propria forza lavoro, ovvero circa 14mila dipendenti. A spingere l’azienda verso questo percorso è la necessità di ridurre i costi, con il patron Musk che ha sottolineato come sia necessario in questa fase storica risparmiare ogni minimo centesimo. Non solo, Tesla oltre ai dipendenti e alle entrate, ha di recente perso alcuni dei suoi più alti dirigenti, vale a dire il vicepresidente senior Drew Baglino e il vicepresidente delle politiche pubbliche e dello sviluppo aziendale Rohan Patel.

Tesla licenzia 14mila dipendenti

A rendere pubblica la volontà di Tesla di licenziare alcuni dei suoi dipendenti è stato lo stesso Elon Musk attraverso una comunicazione interna nella quale si legge: “Abbiamo effettuato una revisione approfondita dell’organizzazione e preso la difficile decisione di ridurre il nostro organico di oltre il 10 per cento a livello globale”. Fatti i dovuti conti, il taglio del personale interesserà circa 14mila persone, avendo Tesla, a fine 2023, dichiarato un totale di forza lavoro pari a 140mila addetti. Nella sua comunicazione, Musk ha anche giustificato la necessità dell’azienda di ridurre i costi e di evitare la duplicazione dei ruoli. “Mentre ci prepariamo alla prossima fase della nostra crescita – scrive ancora Musk – è estremamente importante guardare a ogni aspetto della società per ridurre i costi e aumentare la produttività”.

Via da Tesla anche alcuni importanti dirigenti

La mossa di Elon Musk volta a sfoltire i costi del personale è accompagnata anche da due addii molto importanti per quanto riguarda l’organigramma societario. Ad andare via, infatti, sono state anche due figure dirigenziali di spicco, il vicepresidente senior Drew Baglino e il vicepresidente delle politiche pubbliche e sviluppo aziendale di Tesla Rohan Patel. Le tempistiche ravvicinate delle due dimissioni, unite a questo clima di licenziamenti, lasciano pensare che in Tesla ci sia una grande voglia di controvertite un andamento negativo. Nel frattempo, tuttavia, l’abbandono dei due dirigenti ha fatto scendere il titolo di Tesla in Borsa di oltre il 3 per cento.

I motivi dei licenziamenti di Tesla

A spingere Tesla verso il maxi piano di licenziamenti è, come detto, la necessità di risparmiare, dopo che nel primo trimestre dell’anno l’azienda ha accusato un calo netto delle consegne. Si tratta di un meno 8 per cento di auto vendute nei premi tre mesi del 2024 (386.810) rispetto allo stesso periodo del 2023 e del 20 per cento se si confronta il dato con l’ultimo trimestre 2023. Aver disatteso le aspettative è costato molto a Tesla anche in Borsa: a Wall Steet il titolo ha visto ridursi il suo valore di quasi un terzo, scivolando a 530 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Tesla accusa la concorrenza della Cina e la figura di Musk

A creare una situazione non di certo confortevole per Tesla sarebbe stata la sempre maggiore concorrenza innescata dalle auto elettriche prodotte dalla Cina e l’ostilità che alcuni consumatori avrebbero nei confronti di Elon Musk, senza dubbio personaggio in grado di attirare su di sé molte critiche. Sta succedendo anche in queste ore, con molti commentatori che non possono non notare che Musk decida di licenziare 14mila persone dalla sua azienda pur essendo stato consacrato da Forbes come il terzo uomo più ricco al mondo nel 2024.