Musk, lo stipendio da 56 miliardi di dollari fa litigare gli azionisti di Tesla

L’incredibile remunerazione che Tesla vorrebbe riconoscere anche quest’anno al fondatore e ad Elon Musk finisce nel mirino di una parte degli azionisti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il fondo sovrano norvegese ha annunciato che voterà contro il compenso di 56 miliardi di dollari previsto per Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, durante l’assemblea annuale della prossima settimana. Secondo quanto riportato da Bloomberg, a fine 2023 il fondo possedeva una partecipazione dello 0,98% in Tesla, del valore di 7,72 miliardi di dollari.

Chi è contrario allo stipendio record

Norges Bank Investment Management ha espresso preoccupazione per l’entità complessiva del premio e per la struttura dei fattori di performance. La decisione è “coerente con il nostro voto sullo stesso premio nel 2018”, ha spiegato il fondo, aggiungendo che “continuerà a dialogare in modo costruttivo con Tesla su questo e altri temi”. Un compenso di 56 miliardi di dollari renderebbe Musk il Ceo più pagato nella storia moderna, consolidando ulteriormente la sua posizione tra gli uomini più ricchi del mondo.

La posizione del fondo sovrano norvegese è condivisa da altri azionisti, tra cui il fondo statunitense Calvert, che ha annunciato il proprio voto contrario all’assemblea. Calvert ritiene che il “valore del premio rimane eccessivo, anche considerando il successo dell’azienda”. Queste posizioni riflettono le indicazioni dei proxy advisor, società di analisi specializzate nel fornire consulenza agli investitori su come votare nelle assemblee degli azionisti. Ad esempio, il proxy advisor Glass Lewis ha raccomandato di votare contro l’accordo sulla retribuzione, citandone le “dimensioni eccessive”.

La risposta di Tesla

Tesla ha risposto alla raccomandazione di Glass Lewis, affermando che il proxy “omette considerazioni chiave, usa una logica errata e si basa su speculazioni e ipotesi”. Una bocciatura della retribuzione del Ceo durante l’assemblea, seppur solo consultiva, potrebbe mettere in grande imbarazzo Elon Musk, tanto da indurlo, secondo indiscrezioni di mercato, a lasciare l’azienda.

Nei giorni scorsi, la presidente di Tesla, Robyn Denholm, ha inviato una lettera agli azionisti spiegando che il massiccio compenso, composto principalmente da un piano di assegnazione titoli che si sviluppa in un decennio, serve “a mantenere l’attenzione di Elon e a motivarlo a concentrarsi sul raggiungimento di una crescita sorprendente per la nostra azienda”.

L’accordo sulla remunerazione di Elon Musk, elaborato originariamente nel 2018, è stato annullato all’inizio di quest’anno dai giudici del tribunale del Delaware, che hanno affermato che gli investitori non erano stati pienamente informati sui dettagli chiave.

A quanto ammonta il patrimonio di Musk

Il voto per approvare la retribuzione di 56 miliardi di dollari farebbe di Elon Musk il Ceo più pagato nella storia moderna, rafforzando ulteriormente il suo primo posto nella classifica Forbes tra gli uomini più ricchi del pianeta. Attualmente, il suo patrimonio personale ammonta a 210 miliardi di dollari, 38 miliardi in meno rispetto a una recente valutazione.

“Non è una questione di soldi – ha spiegato la presidente del board, Robyn Denholm – Elon è una delle persone più ricche del pianeta e lo resterà anche se Tesla non dovesse rispettare l’impegno assunto nel 2018”. Tuttavia, Musk deve recuperare terreno dopo il fallimento dell’acquisto di Twitter, ora diventato X. Il suo coinvolgimento in numerosi progetti, tra cui la compagnia aerospaziale SpaceX e l’azienda neurotecnologica Neuralink, lo rende un personaggio molto controverso.

Alcune aziende legate a Tesla hanno sconsigliato agli azionisti l’approvazione del pacchetto premio, ma le prime indicazioni sembrano andare nella direzione opposta: gli investitori non vogliono privarsi di Musk. Secondo Reuters, che cita la piattaforma di trading eToro, il 25 per cento degli azionisti ha votato in anticipo, con l’80 per cento di questi che si sono espressi a favore di Musk.