Milano Fashion Week, storia di un sogno italiano che ha fatto volare il Made in Italy

La Milano Fashion Week è uno degli eventi più attesi in Italia, volano per il Made in Italy e l'economia del Paese: non solo glamour, ma una storia che racconta un sogno

La Milano Fashion Week è uno degli eventi più attesi in Italia, un volano per il Made in Italy e per l’economia del Paese: non è solo glamour, ma si tratta di una storia che racconta un sogno e che, da anni ormai, ci rappresenta nel mondo.

Riflettori puntati tutti sul capoluogo per la settimana della moda. In questi giorni magici, la città si trasforma nella regina incondizionata della moda mondiale per ospitare le sfilate delle Maison più prestigiose e dei talenti emergenti. Succede due volte l’anno per le collezioni uomo e due volte l’anno per le collezioni donna. A gennaio e febbraio vengono presentate le collezioni autunno/inverno e tra settembre e ottobre quelle primavera/estate.

La storia della Milano Fashion Week: come è nata e come si è evoluta

No. La Milano Fashion Week non è “solo” passerelle. Una kermesse ricca di eventi, alcuni solo su invito e altri aperti al pubblico. La città si agita, vive un momento tutto suo e, per questo, fa girare – tantissimo – l’economia. Milano è una delle Big Four internazionali della moda, insieme a New York, Londra e Parigi. Ma come è iniziato tutto?

Dobbiamo fare un passo indietro, al 1951, quando Giovanni Battista Giorgini – creatore a Firenze dell’Alta Moda e del Made in Italy – ha presentato a Firenze le collezioni di alta moda italiana a giornalisti e buyer stranieri. L’evento e le sfilate di fiorentine ispirano Milano: nel 1958 nasce la Milano Fashion Week (qui qualche anticipazione sugli eventi 2023). Ma è negli anni ’70 che la città diventa il punto di riferimento della moda italiana, alle prime sfilate del ‘prêt à porter’ organizzate alla Fiera di Milano, i protagonisti della passerelle sono Giorgio Armani, Versace, Dolce & Gabbana e Gianfranco Ferré. E poi ancora Maison fiorentine come Gucci, Roberto Cavalli, Emilio Pucci ed Ermanno Scervino.

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Milano Fashion Week: quanto vale il giro d’affari per l’Italia

Secondo i dati elaborati da Accademia del Lusso nel periodo pre Covid, a Milano la moda ha raggiunto un fatturato di 19 miliardi di euro annui. Le esportazioni riguardanti il settore fashion ammontavano a 6 miliardi di euro. In città 13.000 imprese davano lavoro a 90.000 persone, con epicentro nel Quadrilatero e in Brera, dove si concentrano 1.677 imprese, pari al 13% del totale. Milano rappresentava in questo modo il 5% di tutte le imprese in Italia, il 10% dei posti di lavoro e un quinto del volume delle vendite nazionali.

Il Made in Italy è quindi una vera e propria fonte di guadagno (qui le stime), questo anche considerando che solo nel territorio milanese – prima della pandemia – erano presenti 27.500 aziende del settore artigiano specializzate in questo settore (qui i profili più ricercati).

La Fashion Week (qui le anticipazioni sulla MFW maschile) ha rappresentato un volano per l’economia anche nella ripresa post Covid: nel 2021 si è registrato un fatturato di 83,3 miliardi di euro, mentre per il 2022 le stime parlavano di 92 miliardi di euro di introiti legati all’evento, nonostante la crisi.

Il Made in Italy diventa così non solo sinonimo di eleganza senza tempo, stile impeccabile e glamour, ma anche garanzia di alta qualità, tradizione artigianale e punto di forza l’economia. Qualcosa su cui investire per garantire sviluppo e introiti non solo a Milano ma al Paese intero.

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