I musei ecosostenibili più belli d’Italia da visitare durante le vacanze

Alla scoperta dell'ecosostenibilità nei musei italiani durante le vacanze natalizie, dalla certificazione LEED del MuSe alla "carbon neutrality" della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Foto di Alessandro Mariani

Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Ogni anno per le vacanze di Natale musei e mostre vengono visitati da milioni di turisti. In effetti è un periodo ideale per conoscere meglio il patrimonio artistico del nostro Paese, con quelle visite, diciamo, di prossimità: quel museo che non abbiamo mai visitato anche se è solo a 10 minuti da casa nostra. Durante le feste di tempo libero ce n’è molto, quindi perché non pensare ad una visita in uno dei musei più sostenibili in Italia?

Il Museo delle Scienze (sostenibile) progettato da Renzo Piano

Il Museo delle Scienze (MuSe), inaugurato nel 2013 a Trento, è un’istituzione culturale di fama internazionale. Situato nel quartiere Le Albere, frutto della riqualificazione dell’ex area Michelin, il museo progettato da Renzo Piano e dal suo studio, il RPBW, ha ricevuto la certificazione LEED Gold il 13 giugno 2013 dal Green Building Certification Institute di Washington D.C. È il primo museo italiano a ottenere questo riconoscimento. L’attenzione alla sostenibilità si riflette nelle tecniche costruttive, nel risparmio energetico e nel ricorso alle fonti rinnovabili.

La scelta di materiali eco-sostenibili, le modalità di costruzione e la progettazione di percorsi pedonali e servizi di trasporto orientati verso la mobilità sostenibile contribuiscono a rendere il MuSe un museo all’avanguardia dal punto di vista ambientale. La struttura si sviluppa su cinque piani più uno interrato, con l’aggiunta di una serra tropicale che interpreta le biodiversità planetarie. Il museo incorpora pannelli fotovoltaici e geotermici, mentre il sistema centralizzato e meccanizzato di impianti regola automaticamente le tende in base alle condizioni climatiche. L’illuminazione e la ventilazione naturale riducono i consumi energetici, garantendo al contempo ambienti confortevoli. L’approccio sostenibile si estende anche all’uso di una cisterna per il recupero delle acque piovane, portando a risparmi significativi rispetto ad altri edifici di riferimento.

Mart, il museo sostenibile d’arte contemporanea di Rovereto

Rimanendo sempre in Trentino, a Rovereto è possibile visitare il Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. La collezione del museo copre una vasta gamma di movimenti artistici, dall’espressione futurista alla dimensione metafisica, dall’arte povera all’arte concettuale, sino alle più recenti sperimentazioni. Inoltre, il Mart organizza annualmente importanti mostre tematiche. La sua sede principale si trova tra due edifici settecenteschi, in una struttura progettata dall’architetto svizzero Mario Botta. Per quanto riguarda l’impegno verso pratiche sostenibili, il Mart è dotato di un sofisticato software per la gestione delle luci, apportando un risparmio del 25% sulla bolletta elettrica.

Inoltre, dal 2014, sia aziende che enti pubblici hanno avuto l’opportunità di organizzare eventi e convegni certificati CO2 zero al Mart. Le emissioni generate durante tali incontri sono state completamente compensate attraverso progetti di riforestazione con impatti sia sociali che ambientali. Il Mart si è distinto come il primo museo italiano a fornire questo servizio, dimostrando un impegno tangibile nei confronti delle questioni ambientali, anche attraverso consigli pratici per le scelte quotidiane, come suggerire di raggiungere il museo utilizzando il treno.

Il Messner Mountain Museum di Plan de Corones, sostenibilità a 2000 metri

Posizionato sul Plan de Corones a 2275 metri di altitudine, il MMM Corones rappresenta il sesto e ultimo dei Messner Mountain Museum, dedicato all’alpinismo tradizionale. L’ispirazione dietro la creazione di questo museo è nata con l’obiettivo di sfruttare gli impianti di risalita e le infrastrutture presenti sul Plan de Corones durante tutto l’anno, considerata una delle montagne più rinomate per gli sport invernali dell’Alto Adige. La struttura offre una vista panoramica mozzafiato, spaziando in tutte e quattro le direzioni cardinali. I protagonisti di questa iniziativa, l’architetto e designer straordinaria Zaha Hadid e l’alpinista di fama mondiale Reinhold Messner, hanno lavorato insieme per creare non solo un museo, ma anche un’opera architettonica unica, destinata a diventare una vera attrazione per la regione.

Il Plan de Corones è una montagna che ha subito una significativa trasformazione dovuta all’interazione umana, e il museo riflette questa realtà cercando di massimizzare l’utilizzo delle infrastrutture esistenti in tutte le stagioni. Reinhold Messner ha sottolineato che la sostenibilità non si limita alla preservazione di una natura incontaminata, ma comprende anche la conservazione di un paesaggio plasmato dalle attività umane nel corso dei millenni, un aspetto evidente nell’Alto Adige, una regione il cui fascino deriva in gran parte dall’armonia tra l’attività umana e il paesaggio circostante. Il MMM Corones si distingue quindi come il primo museo italiano a raggiungere la classe A in termini di sostenibilità.

GNAM sostenibile: arte contemporanea verso la neutralità carbonica

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma negli ultimi anni si è trasformata in un museo sempre più orientato alla sostenibilità ambientale. Il suo percorso è iniziato nel 2017 con la realizzazione di un programma di “carbon neutrality”, rendendo così la Galleria un museo “green”. La direzione, guidata da Cristiana Collu, ha implementato un piano di digitalizzazione del patrimonio artistico e culturale, mentre contemporaneamente si è impegnata in scelte decarbonizzanti per ridurre l’impatto ambientale. Nel giugno 2017, la Galleria ha avviato un piano quinquennale di ottimizzazione delle risorse e miglioramento dell’efficienza energetica. Un “Energy Manager”, il professor Federico Santi, è stato nominato per coordinare il processo di efficientamento energetico e decarbonizzazione, rendendo la Galleria il primo museo in Italia a introdurre questa figura nell’organigramma.

Nel 2019, il museo ha ottenuto la certificazione ISO 50001 per il Sistema di Gestione dell’Energia, diventando il primo in Italia e fra i pochi al mondo ad ottenere questo riconoscimento. Ulteriori interventi per la decarbonizzazione includono la realizzazione di una nuova centrale a pompa di calore, l’adozione di illuminazione a LED, la riqualificazione degli impianti idraulici e nuovi lucernari. Grazie a questi sforzi le emissioni climalteranti del museo sono prossime allo zero, il consumo di gas metano è stato azzerato, e sono stati risparmiati oltre cinque milioni di litri d’acqua per il raffrescamento estivo.

Salvatore Ferragamo, il museo d’impresa sostenibile

Nel 2016, il Museo Salvatore Ferragamo è stato premiato come il primo museo aziendale eco-sostenibile in Italia, ottenendo lo standard internazionale ISO 14064, focalizzato sulla registrazione delle emissioni di CO2 derivanti dalle sue attività. Questo museo, voluto con forza da Wanda Ferragamo vedova di Salvatore – leader dell’azienda dal 1960 – si impegna nella sostenibilità, cercando di coniugare l’arte e la moda attraverso il recupero e il riuso, principi fondamentali per investire in un approccio rispettoso dell’ambiente.

Nel 2020, il Gruppo Salvatore Ferragamo, con l’intento di intensificare ulteriormente il suo impegno a favore della protezione e della promozione delle risorse naturali, ha formulato un Manifesto per la Biodiversità. Questo documento formalizza l’arduo impegno del Gruppo nell’ambito della tutela della biodiversità e nella preservazione dell’ambiente.