Alla COP28 è il giorno dei leader. Re Carlo III chiede più finanziamenti per il clima. L’Italia promette 100 milioni

I primi interventi alla COP28. Guterres impegnato contro i combustibili fossili, Re Carlo III favorevole a maggiori finanziamenti per la transizione e l'Italia promettente 100 milioni al fondo Loss and Damage

Foto di Alessandro Mariani

Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Il secondo giorno della COP28 ha visto i leader mondiali riunirsi per il World Climate Action Summit. Nel suo discorso di apertura, Re Carlo III ha ammonito i Paesi partecipanti, dichiarando che sono “terribilmente fuori rotta” per raggiungere gli obiettivi climatici. Ha esortato la COP28 a diventare un “punto di svolta per un’azione trasformativa genuina”.

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha aperto il Summit della COP28 sottolineando la cruciale necessità di agire per proteggere il clima, definendola la sfida di leadership più grande al mondo. In un’iniziativa sorprendente, l’Italia ha annunciato un contributo di 100 milioni di euro al fondo Loss and Damage COP28, equiparandosi a Paesi più grandi, mentre il Papa ha inviato un appello urgente ai leader per affrontare immediatamente la crisi climatica.

Guterres alla COP28: serve una leadership per salvare il clima

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha inaugurato il World Climate Action Summit della COP28 sottolineando l’urgente necessità di agire per proteggere il clima. Guterres ha dichiarato che “salvaguardare il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale” e ha avvertito che il destino dell’umanità è in bilico. Nel suo discorso Guterres ha evidenziato il divario esistente rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, affermando che siamo “a chilometri dagli obiettivi” e “a pochi minuti dalla mezzanotte” per il limite critico di 1,5 gradi. Tuttavia, ha enfatizzato che non è troppo tardi per prevenire una catastrofe planetaria.

Il Segretario Generale ha esortato alla necessità di adottare un approccio deciso, sottolineando che “non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili”. Ha proposto un’accelerazione verso un passaggio equo alle energie rinnovabili, sottolineando che la scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo eliminando gradualmente l’uso di tutti i combustibili fossili. Guterres ha delineato gli obiettivi chiave, sottolineando che il Global Stocktake deve impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e garantire l’accesso a energia pulita per tutti entro il 2030. Ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di leadership, cooperazione e volontà politica immediate per affrontare la crisi climatica.

Re Carlo III lancia l’allarme alla COP28: urgenza di azioni immediate

Nel suo discorso al World Climate Action Summit Re Carlo III ha lanciato un avvertimento chiaro ai leader mondiali, esprimendo preoccupazione per il fatto che i segnali della crisi climatica stiano venendo ignorati. Il Re ha affermato che il mondo si sta dirigendo verso “un pericoloso territorio inesplorato”, con potenziali conseguenze devastanti per vite e mezzi di sussistenza. Parlando ai delegati, Re Carlo III ha sottolineato la necessità che la COP28 rappresenti un momento cruciale, esortando a un’azione trasformativa autentica. Nonostante alcuni progressi, ha manifestato profonda preoccupazione per il fatto di trovarsi ” terribilmente lontano dal tracciato” nell’affrontare la crisi climatica, sottolineando che l’umanità sta spingendo il mondo naturale al di là di norme e limiti equilibrati in territori pericolosi e sconosciuti.

Riflettendo sugli eventi meteorologici estremi dell’anno scorso, tra cui gli incendi senza precedenti in Canada, le inondazioni mortali in Pakistan e Bangladesh e la catastrofica siccità in Africa orientale, il Re ha sottolineato che il destino del mondo dipende dalle decisioni prese al summit. Ha sottolineato l’urgenza di misure come un aumento del finanziamento pubblico e privato e una rapida transizione verso l’energia rinnovabile. “Stiamo conducendo un vasto e spaventoso esperimento, modificando ogni condizione ecologica simultaneamente a un ritmo che supera di gran lunga la capacità della natura di farvi fronte”, ha avvertito Re Carlo III. Ha chiesto un’azione decisa, affermando che le generazioni future non chiederanno “cosa abbiamo detto”, ma vivranno con le conseguenze di “ciò che abbiamo fatto o non abbiamo fatto”.

Meloni alla COP28 annuncia: 100 milioni al Fondo Loss and Damage

In una mossa inaspettata alla COP28, l’Italia ha annunciato un contributo di 100 milioni di euro al fondo Loss and Damage. Questa cifra al di sopra delle aspettative ha sorpreso gli osservatori, equiparando l’Italia ai contributi di Paesi più grandi come gli Emirati Arabi e la Germania, mentre il Regno Unito offre 60 milioni di sterline e gli Stati Uniti si fermano a 17,5 milioni di dollari. La notizia è stata rivelata da Giorgia Meloni, presente a Dubai, durante il “Climate Action Summit – Transforming Food Systems in the face of Climate Change”. Questa sessione, incentrata sull’agricoltura, ha visto la premier italiana parlare dopo Bill Gates e il primo ministro indiano Narendra Modi. Dalla sessione è emersa anche un’altra notizia rilevante per il clima: oltre 100 Paesi che hanno sottoscritto una dichiarazione sull’agricoltura sostenibile. Questo impegno prevede il supporto ai sistemi alimentari resilienti e l’inclusione di cibo e uso del suolo nei Piani nazionali climatici entro la COP30 del 2025.

Un passo significativo verso la mitigazione, considerando che i sistemi alimentari globali rappresentano circa un terzo di tutte le emissioni di gas serra. Giorgia Meloni ha accolto positivamente questa dichiarazione, sottolineando l’impegno dell’Italia per sistemi agricoli avanzati e la dieta mediterranea. Ha evidenziato la priorità strategica della sicurezza alimentare, aggiungendo che la sfida è garantire cibo sano per tutti. La premier italiana ha anche toccato il “Mattei plan for Africa”, un impegno a sostegno del continente africano, evidenziando l’Italian Climate Fund che dirigerà risorse economiche, di cui almeno il 70% sarà destinato all’Africa. Infine, Meloni ha sottolineato il ruolo essenziale della ricerca nell’agricoltura, ma con una netta presa di posizione contro la carne coltivata in laboratorio. Questo messaggio è emerso anche nel contesto di annunci significativi nel settore agroalimentare, tra cui la donazione da 200 milioni di dollari della Fondazione Bill Gates in collaborazione con gli Emirati, mirata a potenziare sistemi alimentari attraverso investimenti nell’innovazione agricola.

Papa Francesco fa un appello alla COP28: “Reagire ora”

Papa Francesco ha lanciato un appello urgente ai leader mondiali riuniti per la COP28 a Dubai, sottolineando la necessità di agire immediatamente per affrontare la crisi climatica. Anche se impossibilitato a partecipare al vertice per motivi di salute, il Papa ha inviato un messaggio tramite il suo account su X, dichiarando: “In questo momento storico ci viene chiesta responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo. Se non reagiamo ora, il cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di milioni di persone”.

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, rappresenterà il Papa a Dubai e porterà il suo contributo al dibattito della Cop28. Parolin ha sottolineato l’urgenza di posizioni coraggiose e politiche globali per affrontare la crisi climatica, affermando che la Cop28 è chiamata a dare una risposta determinata in tempi urgenti indicati dalla scienza. “La Cop28 deve fornire indicazioni chiare sulla transizione energetica”, ha dichiarato Parolin, indicando la necessità di ridurre gradualmente l’uso dei combustibili fossili, promuovere energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica. Ha enfatizzato anche l’importanza dell’educazione per l’ecologia integrale come parte della risposta globale alla crisi climatica.