Tari 2024, ecco come si calcola: pagamenti entro aprile, luglio e dicembre

Anche nel 2024 è necessario effettuare il versamento della Tari. Per sapere quanto si deve versare è necessario conoscere le dimensioni dell'immobile

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come deve essere calcolata la Tari nel 2024? Ma soprattutto quali sono le scadenze per effettuare i versamenti? Iniziamo con il sottolineare che il calendario dei pagamenti ha una valenza locale: sono, infatti, i singoli enti locali a determinare quando debba essere pagata la tassa sui rifiuti. Per sapere quando è necessario passare alla cassa per effettuare il pagamento della Tari, a questo punto, è necessario fare riferimento alle istruzioni che vengono fornite direttamente dal proprio Comune. O da quello in cui sono ubicati gli immobili.

Ma cerchiamo di capire meglio come debbano comportarsi i contribuenti per non commettere errori nel corso del 2024 con il pagamento della Tari.

Cos’è la Tari

La prima domanda a cui è importante rispondere è cosa sia la Tari. È una tassa connessa alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti.

Volendo entrare un po’ più nello specifico, la Tari diventa una tassa nel momento in cui il suo pagamento risulti essere strettamente connesso con il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. È stata introdotta attraverso la Legge di Stabilità 2014, quando sono state accorpate alcune tasse che esistevano precedentemente e che erano legate al settore rifiuti/ambiente. Nello specifico la Tari ha sostituito:

  • la tariffa di igiene ambientale (Tia);
  • la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu);
  • il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares).

Tari 2024: le scadenze previste dai Comuni

È importante precisare e sottolineare che la scadenza del pagamento della Tari non è uguale in tutta Italia. Ma varia da Comune a Comune. È necessario, quindi, consultare i regolamenti locali in modo da riuscire ad avere una panoramica precisa e dettagliata di quali siano effettivamente i termini entro i quali devono essere effettuati i versamenti.

Generalmente, comunque, il termine entro il quale saldare la Tari viene suddiviso in tre diverse tranche:

  • per la fine di aprile è previsto il saldo del primo acconto;
  • per la fine di luglio arriva il secondo acconto;
  • entro la fine dell’anno è necessario effettuare il saldo.

Ribadiamo, comunque, che queste scadenze valgono come principio di massima e che è necessario verificare le scadenze effettivamente decise dal Comune di residenza.

Quando è necessario procedere con il versamento della Tari

Sicuramente una domanda che si pongono molti contribuenti è quando la Tari debba necessariamente essere versata. A fornire delle indicazioni in questo senso è il comma 641 della Legge di Stabilità 2024, nel quale si legge:

Il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile che non siano detenute o occupate in via esclusiva.

Altri chiarimenti ci vengono forniti dal comma successivo, nel quale viene chiarito quali siano i soggetti passivi della Tari:

La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.

Da quanto si riesce ad evincere dalle norme di riferimento sembra chiaro quali siano i soggetti tenuti al versamento della Tari e quando sorgono i presupposti per doverlo fare. Sono tenuti al pagamento di questa tassa tutti i contribuenti che risultino essere titolari – a qualsiasi titolo – di locali o aree scoperte. Che possono produrre dei rifiuti.

Come si calcola la Tari 2024

Compreso che, sostanzialmente, tutti i proprietari di un immobile sono tenuti al versamento della Tari, cerchiamo di comprendere anche come debba essere calcolato l’importo da versare. Per effettuare questa operazione risulta essere di fondamentale importanza la superficie dell’immobile presi in considerazione. La normativa, anche in questo caso, risulta essere molto chiara e prevede che

Per l’applicazione della TARI si considerano le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Relativamente all’attività di accertamento, il comune, per le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138.

Come effettuare il pagamento nel 2024

Purtroppo anche sui pagamenti le disposizioni variano da Comune a Comune. Il versamento della Tari, nella maggior parte dei casi, può essere effettuato utilizzando i seguenti sistemi:

  • Modello F24;
  • bollettino postale;
  • MAV.

Nel caso in cui venga utilizzato un Modello F24 è necessario prestare la massima attenzione al codice tributo da utilizzare. Nella compilazione del modulo è necessario andare alla sezione IMU e altri tributi locali ed utilizzare il codice tributo 3944.

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 5 del 18 gennaio 2021, ha  istituito i codici tributo da utilizzare per effettuare il versamento del tributo scorporato – la TEFA – che fino allo scorso 2020 veniva inserita all’interno della Tari. Ecco l’elenco dei codici tributo da utilizzare in questo caso:

  • codice tributo: TEFA. Descrizione: TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente;
  • codice tributo: TEFN. Descrizione: TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – interessi;
  • codice tributo: TEFZ. Descrizione: TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – sanzioni.

Il bonus per le famiglie con un Isee basso

Attraverso il Decreto Fiscale 2020 è stato introdotto il bonus sociale riservato ai contribuenti con un Isee basso. Così come succede già per le bollette di luce, acqua e gas, lo sconto della Tari viene applicato in maniera automatica, nel caso in cui i contribuenti siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 8.265 euro;
  • per le famiglie numerose l’Isee deve essere inferiore a 20.000 euro.

Comunque vada, anche in questo caso, è necessario fare riferimento alle regole previste dai comuni di residenza.

In sintesi

In estrema sintesi la Tari nel 2024 deve essere versata per tutti gli immobili nei quali possano essere prodotti dei rifiuti. Per il calcolo è necessario fare riferimento alla superficie dei locali e verificare le varie tariffe imposte localmente.

La scadenza viene determina a livello locale. Ma generalmente sono previste tre diverse scadenze: aprile, luglio e dicembre.