Modello F24: come effettuare le compensazioni

Come funzionano le compensazioni tramite modello F24 e quali sono le regole da seguire per non commettere degli errori.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quali sono le regole che devono essere rispettate per poter compensare i tributi tramite un Modello F24? A cosa è necessario stare attenti per non commettere degli errori? Iniziamo con il ricordare che è obbligatorio tutti i soggetti devono effettuare l’operazione telematicamente. Non importa che siano titolari di partita Iva, sostituti d’imposta e soggetti privati.

Prima di proseguire è bene ricordare che gli eventuali crediti tributari che derivano dalle dichiarazioni dei redditi, possono essere utilizzati dai contribuenti per compensare eventuali debiti tributari e contributivi. Per effettuare questa operazione è necessario utilizzare un Modello F24.

Il Decreto Legge n. 124/2019 ha introdotto alcune disposizioni particolarmente importanti , che, sostanzialmente, sono andate a modificare il regime di compensazione dei tributi. Tra gli obblighi introdotti, c’è quello di presentare il Modello F24 in modalità telematica per tutti i contribuenti, anche quelli privati. Sono tenuti ad effettuare l’operazione in queste modalità nel caso in cui si vengono a determinare alcune condizioni. Nel caso in cui, poi, dovessero esserci delle compensazioni di Irap, Ires ed Irpef che siano superiori alla soglia di 5.000 euro, l’utilizzo dei crediti viene bloccato fino al momento in cui non viene presentata la dichiarazione relativa.

Attraverso la risoluzione n. 110/E del 31 dicembre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni operative per compensare i crediti fiscali. Fatte queste premesse necessarie, cerchiamo di capire come si debbano muovere correttamente i contribuenti.

Modello F24: come effettuare le compensazioni

Attraverso il Decreto Legge n. 124 del 26 ottobre 2019 – noto anche come Decreto Fiscale 2020 – sono state introdotte alcune disposizioni. Le più importanti risultano essere le seguenti:

  • è necessario presentare preventivamente la dichiarazione dalla quale si evince il credito, nel caso in cui questo risulti superiore a 5.000 euro, per poterlo portare in compensazione. Questo significa, in altre parole, che la compensazione dei crediti tributari risulta essere libera fino ad un importo massimo di 5.000 euro. Oltre questa cifra è necessario presentare una dichiarazione dalla quale emerga il credito;
  • viene ampliata la platea delle compensazioni di crediti d’imposta, che possono essere utilizzate attraverso il Modello F24.

A cosa stare attenti

Soffermiamoci un po’ sul primo punto introdotto dal precedente paragrafo. Il legislatore, in estrema sintesi, è arrivato ad equiparare la compensazione dei crediti Iva, con quella delle altre imposte dirette. Per qualsiasi tipo di credito – non importa che sia Iva, Irpef, Ires o Irap – è necessario presentare la relativa dichiarazione annuale, prima di procedere con delle compensazioni verticali utilizzando il Modello F24. Questo avviene quando l’operazione coinvolge dei crediti superiori a 5.000 euro.

Quando, invece, l’operazione di compensazione è relativa ad un credito inferiore a 5.000 euro è a tutti gli effetti libera. Può essere effettuata anche prima della presentazione della relativa dichiarazione.

Come viene indicato nel secondo punto, inoltre, è necessario utilizzare il Modello F24 per poter utilizzare i crediti in compensazione. Anche quando l’operazione viene effettuata dai contribuenti che non abbiano una partita Iva.

L’obbligo della presentazione della dichiarazione annuale

Prima di poter utilizzare il Modello F24 per compensare dei crediti superiori a 5.000 euro è necessario presentare la dichiarazione o l’istanza dalla quale emerge il credito. A questo obbligo sono sottoposte le compensazioni che riguardano:

  • Iva;
  • Irap;
  • Irpef;
  • Ires;
  • Imposte sui redditi e addizionali;
  • Imposte sostitutive.

I contribuenti hanno la possibilità di compensare i crediti a partire dal decimo giorno successivo rispetto a quello in cui è stata presentata all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione preventiva.

Modello F24: obbligo di presentazione telematica

Nel momento in cui un modello F24 contiene una compensazione deve essere presentato in modalità telematica. Questo obbligo vale sia per i privati che per i titolari di partita Iva. In altre parole, quando un Modello F24 contiene la colonna importi a credito deve essere presentato attraverso i canali web dell’Agenzia delle Entrate.

L’onere della presentazione telematica attraverso i canali dell’AdE è in capo anche ai sostituti d’imposta per i crediti maturati. In questo caso, l’operazione può servire a recuperare le eccedenze di versamento delle ritenute ed eventuali rimborsi che siano stati erogati ai dipendenti, come ad esempio quelli che derivano direttamente dal Modello 730.

I sostituti d’imposta, che debbano recuperare delle eccedenze di versamento delle ritenute e delle somme rimborsate ai dipendenti, lo devono necessariamente esporre all’interno del modello F24.

Modello F24 e controlli incrociati

Onde evitare che vengano commesse delle vere e proprie frodi con la cessione dei crediti d’imposta, che potrebbero portare a delle indebite compensazioni, il 22 dicembre 2021 il Comando generale della Guardia di Finanza ha diramato una circolare attraverso la quale sono state individuate due banche dati, che risultano essere utili per effettuare le compensazioni.

La più importante è la banca dati Monic, Monitoraggio delle Compensazioni. Questo strumento ha un obiettivo ben preciso: effettuare delle interrogazioni puntuali o massive, attraverso l’elaborazione dei dati contenuti all’interno del Modello F24. In questo modo vengono individuate le compensazioni indebite dei crediti d’imposta. Tra questi rientrano anche quelli di natura agevolativa, che risultano essere cedibili ad un terzo soggetto.

Attraverso questa banca dati è possibile verificare quale sia la posizione di un determinato contribuente. E, soprattutto, di andare ad estrapolare i dati di elenchi di contribuenti. È possibile, inoltre, controllare in quali casi i suddetti crediti risultino essere compensati per il pagamento di somme dovute a seguito dei controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate. e quando gli stessi risultino essere attribuibili a terzi a seguito di un conferimento o di una cessione d’azienda, fusione o accollo di un qualsiasi debito tributario.

In estrema sintesi

Il modello F24 deve essere utilizzato per la compensazione di un qualsiasi credito nei confronti del fisco. Questo strumento deve essere necessariamente presentato utilizzando i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Per i crediti inferiori a 5.000 euro, la compensazione può essere effettuata in qualsiasi momento. Quando supera questa cifra è necessario presentare la dichiarazione relativa alle imposte da cui è emerso il credito.