Riforma fiscale, cosa cambia: dall’Irpef alla cedolare secca

La riforma del Fisco ottiene l'ok alla Camera. Si attende ora il voto in Senato. La novità principale riguarda la rimodulazione degli scaglioni Irpef, che passano da 4 a 3

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Supera l’esame della Camera il testo della riforma fiscale 2023. Con 187 voti favorevoli l’Aula ha approvato uno dei cavalli di battaglia del governo Meloni. 97 i contrari e 6 gli astenuti. Alla maggioranza, che ha votato compatta, si sono uniti Azione di Carlo Calena e Italia Viva di Matteo Renzi. La palla passa ora al Senato, con l’obiettivo di approvare il testo entro l’estate.

Riforma dell’Irpef

Uno dei pilastri della riforma fiscale è la revisione dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche. Le aliquote Irpef vengono rimodulate, nella prospettiva di applicare un giorno l’aliquota unica.
Le aliquote Irpef passano da 4 a 3:

  • 23%, per i redditi fino a 28mila euro;
  • 35%, per i redditi oltre 28mila euro e fino a 50mila euro;
  • 43%, per i redditi oltre 50mila euro.

In pratica, rispetto alla situazione attuale, si è scelto di accorpare i primi due scaglioni di reddito (15mila euro e 28mila euro) e di applicargli quella che era l’aliquota del primo scaglione (23%).

Inevitabile conseguenza della riforma sarà una rimodulazione delle detrazioni fiscali.

Tredicesime detassate

Uno dei punti della riforma riguarda la detassazione di tredicesime e straordinari per i dipendenti a basso reddito, novità che viene introdotta per aumentare lo stipendio netto in busta paga.
Previsto anche il taglio delle tasse sui premi di produttività.

Ires 2023, le novità

Su proposta del Terzo Polo, che ha presentato un emendamento, viene introdotta la riduzione dell’Imposta sui redditi delle società a quelle imprese nelle quali ci sia una partecipazione agli utili dei dipendenti.

Cedolare secca per immobili non abitativi

La riforma del Fisco prevede l’estensione del regime della cedolare secca agli immobili adibiti ad uso non abitativo. La condizione è che il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa o di arti e professioni.

Irap 2023, le novità

Il governo punta a superare progressivamente l’Imposta regionale sulle attività produttive, con priorità per le società di persone e per le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni. Tale riforma andrà a modificare anche le regole in vigore sull’Iva.

Addio micro tasse

Il governo punta, in prospettiva, a eliminare le cosiddette “micro tasse”. Si tratta di una serie di balzelli che si applicano a una fetta di cittadini relativamente contenuta. Nel mirino del governo ci sono, fra le altre, la tassa di laurea, le tasse di pubblico insegnamento, l’imposta sugli intrattenimenti, la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, la tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale e l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

Nel mirino del governo anche l’abolizione del superbollo, che sarà gradualmente superato.

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