Tasse, taglio alle micro-imposte: dal superbollo alla laurea

Il Governo Meloni punta, tra gli interventi sul Fisco, a eliminare le piccole imposte, tasse e diritti che inciderebbero per un miliardo sulle casse dello Stato

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Micro-tasse in via di estinzione. Tra gli interventi sul Fisco allo studio del Governo Meloni rientra anche l’eliminazione di una serie di piccoli balzelli come la tassa sul biliardino, il superbollo auto o la tassa sulla laurea o ancora quella sugli intrattenimenti, che sono oggetto di discussione tra gli emendamenti delle Commissioni Finanze e Bilancio. Un insieme di imposte, tasse e diritti che valgono in tutto oltre 100 milioni di euro, ma che incidono sulle casse dello Stato per circa un miliardo considerati i costi di gestione, lotta all’evasione e spese amministrative.

Taglio alle micro-tasse: addio al superbollo

Una delle imposte che difficilmente farà sentire la sua mancanza ai contribuenti dovrebbe essere il cosiddetto Superbollo, una tassa di circa 20 euro versata dagli automobilisti per ogni Kilowatt oltre i 185 Kw posseduti dalla propria macchina. La cifra da pagare viene ridotta a 12 euro a distanza cinque anni dall’immatricolazione, diminuendo a sei euro dopo 10 anni, tre euro dopo 15 anni e, infine, fino a non essere più dovuta al trascorre di 20 anni (qui avevamo spiegato cos’è il Superbollo e chi deve pagarlo).

Secondo quanto riferito dal deputato di Fratelli d’Italia, Andrea De Bertoldi, la cancellazione di questa imposta, di cui abbiamo parlato qui, sarebbe prevista o in un emendamento apposito o in un maxi provvedimento che conterrà anche altre micro-tasse da eliminare.

Taglio alle micro-tasse: le principali

L’elenco delle tasse che potrebbero presto sparire dovrebbe comprendere anche i diritti di licenza sulle accise all’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e sugli aeromobili privati, la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto all’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili. Secondo quanto spiegato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, con l’abolizione di tutti i micro-tributi, l’Erario dovrebbe perdere in totale 152 milioni di euro.

Tra queste dovrebbe saltare anche la tassa sulla laurea e sugli esami universitari, il contributo da pagare al momento dell’immatricolazione e per l’iscrizione agli anni successivi al primo, che ad oggi vale circa 1 milione di euro l’anno.

Più rilevante sarebbe il taglio dei versamenti richiesti ad oggi per il rilascio dei diplomi, per gli esami di idoneità e per l’iscrizione a scuola, che hanno un peso di circa 44 milioni di euro.

Gli esercenti potrebbero dire addio invece alle imposte sugli apparecchi da intrattenimento che non erogano vincite in denaro, come flipper, calcio balilla e biliardi, che in tutta Italia sono circa 96 mila. Per i biliardini e apparecchi similari, la base imponibile è oggi di 510 euro con un aliquota fissata all’8%.

Il Governo avrebbe l’intenzione di intervenire nuovamente sulle tasse sul lavoro tagliando i contributi sulla tredicesima, come dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il quale ha dichiarato che “possa essere assimilata a un ‘reddito aggiuntivo’ e quindi trattato con l’aliquota agevolata del 15%”. L’esponente del Mef ha garantito che la sforbiciata arriverà “nel 2024, quando comincerà ad essere attuata la delega fiscale . In essa si prevede anche la flat tax incrementale per i dipendenti” (qui l’approfondimento dove abbiamo spiegato come cambiano le detrazioni fiscali con la riforma del Fisco).