Come viene tassato il reddito da lavoro dipendente? Come deve essere gestito all’interno del Modello 730? Le regole coinvolgono trasversalmente e le retribuzioni percepite per il proprio lavoro alle dipendenze di un’impresa e per la pensione.
Nella più ampia voce dei redditi da lavoro rientrano anche quelli assimilati, i quali, benché non abbiano delle caratteristiche simili, vengono assoggettati allo stesso regime fiscale. Le imposte vengono versate a seguito dell’applicazione della ritenuta alla fonte da parte del datore di lavoro, che opera in veste di sostituto d’imposta.
Indice
Lavoratori dipendenti, chi rientra in questa categoria
Quando un contribuente svolge la propria attività lavorativa alle dipendenze di un’azienda ed è sottoposto alla direzione altrui è un lavoratore dipendente. Questa particolare attività viene svolta senza che il soggetto si assuma il rischio: deve semplicemente svolgere un compito che gli è stato affidato, rispettare un determinato orario di lavoro e percepire una retribuzione che è stata predeterminata.
I lavoratori dipendenti si possono suddividere in quattro categorie differenti:
- dirigenti;
- quadri;
- impiegati;
- operai.
Come funziona la retribuzione
La retribuzione percepita dal lavoratore dipendente è stabilita da un contratto di lavoro ed è, generalmente, costituita dal compenso che spetta al lavoratore. Contiene, inoltre, tutti gli importi percepiti – anche in natura, come possono essere i fringe benefit, a qualunque titolo.
Un lavoratore, per esempio, può percepire uno stipendio ed utilizzare l’auto aziendale per i propri spostamenti fuori dall’orario di lavoro: in questo caso saranno sottoposti a tassazione l’importo monetario percepito mensilmente ed il benefit che viene erogato dall’azienda.
Redditi da lavoro dipendente, come vengono tassati
In Italia le retribuzioni percepite dai lavoratori dipendenti vengono tassate rispettando il cosiddetto principio di cassa. Sono soggetti alle imposte nel momento in cui vengono percepiti.
Ai fini strettamente fiscali a determinare ufficialmente quando i redditi vengono percepiti è la certificazione unica: è un modello attraverso il quale il datore di lavoro certifica i compensi che ha erogato e che è tenuto a rilasciare al diretto interessato entro il mese di marzo di ogni anno.
All’interno della certificazione unica viene indicato il reddito che viene erogato per cassa e le ritenute fiscale che sono state applicate nel corso dell’anno. Questo documento risulta essere di fondamentale importanza per la redazione del Modello 730 o del Modello Redditi Pf.
La tassazione dei fringe benefit
Per quanto riguarda la tassazione dei fringe benefit è necessario prestare la massima attenzione al momento nel quale il servizio o il bene escono dalla disponibilità del datore di lavoro. E a quando entrano nella disponibilità e nel patrimonio del lavoratore.
Questi beni vengono considerati percepiti nel periodo d’imposta nel quale sono stati resi o consegnati materialmente: a livello strettamente pragmatico, in questo novero rientrano anche quelli che sono stati corrisposti fino al 12 gennaio dell’anno successivo, seguendo il principio di cassa allargato.
La ritenuta alla fonte
Per i redditi da lavoro dipendente è importante il momento nel quale viene applicata la ritenuta alla fonte. Quando vengono erogati dei compensi al dipendente, il datore di lavoro ha l’obbligo di determinare quale sia la ritenuta che deve essere applicata sulla parte imponibile di quanto erogato. Il discorso vale sia per la retribuzione in denaro che per i cosiddetti fringe benefit.
La ritenuta fiscale viene applicata calcolando le detrazioni fiscali che spettano al lavoratore per legge, che vengono rapportate al periodo di paga. Per questi importi il datore di lavoro ha diritto a rivalersi nei confronti del dipendente, dato che è proprio quest’ultimo a dover versare l’imposta.
Quale tassazione si applica al reddito da lavoro dipendente
Al reddito da lavoro dipendente si applicano le aliquote progressive Irpef, tenendo conto delle detrazioni che spettano per i familiari a carico. Il calcolo delle imposte deve essere effettuato nel momento in cui viene corrisposto periodicamente lo stipendio – la cui tassazione viene effettuata con le ritenute alla fonte – e attraverso il conguaglio di fine anno o di fine rapporto.
Le regole valgono trasversalmente per tutte le tipologie di contratto:
- a tempo indeterminato;
- a tempo determinato;
- ai lavoratori stagionali.
Per effettuare determinare le aliquote Irpef che devono essere applicate, il datore di lavoro procede come segue:
- determina la base imponibile;
- determina l’imposta lorda, sulla quale deve essere applicata la ritenuta sulla base delle varie aliquote Irpef per scaglioni di reddito;
- applica le detrazioni a cui il lavoratore ha diritto – ottiene, in questo modo, l’imposta netta che deve versare all’erario.
Per l’imponibile vengono prese in considerazione la parte imponibile della retribuzione in denaro e quella in natura, per qualunque motivo sia stata corrisposta – anche a fronte di erogazioni liberali. Nel calcolo devono rientrare anche eventuali indennità che vengono corrisposte dagli enti previdenziali, come maternità o malattia, che il dipendente deve tempestivamente comunicare all’azienda.
Gli adempimenti fiscali che spettano al dipendente
In capo al lavoratore dipendente c’è un importante adempimento fiscale: la presentazione della dichiarazione dei redditi, per la quale potrà utilizzare il Modello 730 o il Modello Redditi Pf.
Il contribuente che abbia dei redditi che provengono unicamente dal lavoro dipendente, in alcuni casi, potrebbe essere esonerato dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. In questo caso dovrà solo comunicare ufficialmente al proprio datore di lavoro le eventuali detrazioni che gli spettano. Quando ci sono altri redditi, invece, deve obbligatoriamente farsi parte attiva e comunicarli. Dovrà, inoltre, presentare il Modello 730 o il Modello Redditi Pf nel caso in cui dovesse avere degli oneri deducibili o detraibili da comunicare all’Agenzia delle Entrate, perché non sono stati presi in considerazione dal datore di lavoro.
I redditi non percepiti, il caso particolare
Uno dei casi particolari nei quali il lavoratore dipendente si potrebbe trovare è quello di non aver percepito dei redditi nel corso dell’anno, ma ha ricevuto la certificazione unica dal datore di lavoro, nella quale sono stati certificati dei redditi non percepiti dal dipendente.
In questa particolare situazione si possono trovare quanti abbiano lavorato per un’impresa in fase pre-concorsuale o in pre-fallimento. Quando i redditi non sono stati riscossi, anche se sono stati indicati all’interno della Cu non non devono essere dichiarati. Anche se l’azienda presso la quale si lavora ha versato le ritenute.