Buoni fruttiferi postali prescritti: come funziona per avere il rimborso

È possibile farsi rimborsare dei buoni fruttiferi prescritti? In molti casi, purtroppo, la risposta è negativi. Ecco quando tutto è perduto

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche i buoni fruttiferi postali possono cadere in prescrizione. Questo può accadere nel momento in cui si dimenticano completamente i titoli all’interno di un cassetto e non se ne richiede il rimborso. Purtroppo una volta che siano passati dieci anni il risparmiatore non può più recuperare niente e i buoni fruttiferi postali, sostanzialmente, diventano carta straccia.

Ma a questo punto è necessario comprendere fino a quando è possibile recuperare i soldi. Sono molti, infatti, gli investitori che hanno deciso di proteggere i propri risparmi puntando proprio ai buoni fruttiferi postati. Cerchiamo, quindi, di capire quando tutto è perduto e quando, invece, ci sono ancora delle possibilità all’orizzonte.

Buoni fruttiferi postali, quali sono

Se vi state domandando se sia possibile o meno ottenere il rimborso dei buoni fruttiferi postali prescritti, dovete prendere atto che la risposta al vostro quesito è negativa.

I buoni fruttiferi postali sono titoli che garantiscono ai risparmiatori la possibilità di riottenere in ogni momento il capitale versato, maggiorato degli interessi che maturano e aumentano anno dopo anno. Sono prodotti esclusivamente da Poste Italiane e sono garantiti direttamente dallo Stato italiano. Si tratta di una delle tipologie di prodotti finanziari più diffusi e longevi tra quelli proposti da Poste Italiane. Sono sul mercato in Italia da cent’anni, cioè dal 1924.

La sottoscrizione dei buoni fruttiferi postali può essere fatta sia recandosi presso un qualsiasi ufficio postale che, in alcuni casi, attraverso internet. La loro forma è duplice: cartacea o dematerializzata. Le tipologie di buoni fruttiferi postali disponibili sono diverse: si va dai BFP ordinari (con durata ventennale) ai BFP 3×4 e BFP 4×4 ( che, rispettivamente, maturano interessi ogni 3 o 4 anni e hanno una durata massima di 12 anni o 16 anni), passando per i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione, quelli specifici per i giovani minorenni ed i piani di risparmio.

Quando scatta la prescrizione dei buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali cartacei possono cadere in prescrizione dopo 10 anni dalla data di scadenza del titolo. La trasformazione in Società per Azioni della Cassa Depositi e Prestiti, nel 2003, ha determinato il trasferimento di tutti i buoni fruttiferi postali emessi fino alla data del 13 aprile 2001 al Ministero dell’Economia e delle Finanze e la loro equiparazione ai titoli del debito pubblico.

In conseguenza di ciò, le norme relative al debito pubblico (come ad esempio proprio la prescrizione del diritto al rimborso a 10 anni dalla scadenza del titolo) sono divenute applicabili anche ai buoni fruttiferi postali. Per questo motivo, a 10 anni di distanza dall’emissione del buono in forma cartacea, esso non può essere più rimborsato al sottoscrittore del titolo stesso.

Una menzione a parte, in questo discorso, la meritano i buoni fruttiferi dematerializzati: tali titoli, infatti, non vanno mai in prescrizione. Il motivo è presto detto: i buoni fruttiferi dematerializzati, alla loro scadenza, vengono automaticamente accreditati a favore del conto corrente postale di chi li ha sottoscritti.

Come si deve richiedere il rimborso

Chiedere il rimborso dei buoni fruttiferi postali scaduti, ma non ancora prescritti, è un’operazione molto semplice. Prima di tutto è necessario controllare la data di scadenza del titolo e verificare che siano trascorsi almeno cinque anni dalla cessazione del rinnovo. A questo punto è necessario presentare una richiesta di rimborso presso un ufficio postale, andando ad utilizzare la modulistica che viene messa a disposizione. Il buono fruttifero postale viene rimborsato attraverso un bonifico bancario.

È importante, per riuscire a recuperare gli investimenti effettuati, fornire una richiesta scritta contenete tutti i dati dell’investitore. Spesso Poste Italiane nega il rimborso: in questo caso è opportuno rivolgersi ad un’associazione dei consumatori che sono in genere molto attive nel prestare assistenza per far valere i propri diritti.