Il Senato ha votato, all’unanimità, a favore del ddl AS 2305 che rende di fatto abilitanti alcune lauree magistrali ai fini dell’esercizio delle rispettive professioni. Si tratta di una svolta epocale nel mondo del lavoro, senza dover passare da un esame di Stato, anche se questo non vuol dire che non ci sarà più un tirocinio: quali sono le lauree coinvolte e cosa prevede la misura.
Lauree abilitanti, cambia il mondo del lavoro: quali sono
L’Aula di palazzo Madama, con 184 voti favorevoli (raggiunta l’unanimità) approvato in via definitiva il disegno di legge AS 2305 – Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti, che attribuisce effetto abilitante ad alcune lauree magistrali ai fini dell’esercizio delle rispettive professioni. Ecco quali sono:
- Psicologia (classe LM-51)
- Farmacia e farmacia industriale (classe LM-13)
- Odontoiatria e protesi dentaria (classe LM-46)
- Veterinaria (classe LM-42)
- Tecniche per l’edilizia e il territorio (classe LP-01)
- Tecniche agrarie, alimentari e forestali (classe LP-02)
- Tecniche industriali e dell’informazione (classe LP-03)
- Chimica
- Fisica
- Biologia
Lauree abilitanti: cosa succede dopo l’approvazione del Senato
Il ddl era già stato approvato alla Camera dei deputati prima dell’estate. Il corso di laurea ‘pilota’ era però stato quello di Medicina, vista l’emergenza sanitaria scoppiata tra febbraio e marzo 2020 e la necessità di medici e infermieri. Ora però altre lauree magistrali diventeranno abilitanti (ecco i consigli per scegliere quale università frequentare).
La legge prevede che dopo aver passato un esame finale, gli studenti potranno direttamente esercitare la professione di odontoiatra, farmacista, medico veterinario e psicologo (scopri quanto guadagna quest’ultimo). In sostanza, serviranno 30 crediti formativi universitari prima della discussione della tesi, che non saranno altro che un tirocinio (scopri cosa sono, in generale, i tirocini/stage) pratico-valutativo interno ai corsi di studio. La legge non sarà immediatamente applicativa, ma si dovrà attendere l’anno accademico successivo.
La ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha dichiarato che “l’approvazione all’unanimità al Senato della legge sui titoli universitari abilitanti è il segno che l’attenzione verso i giovani sta davvero tornando protagonista nel Paese”. Secondo lei, con questa norma, si consentirà a tutti gli studenti di “accedere al mondo del lavoro subito, senza aspettare anni di tirocinio e l’esame di Stato per potere iniziare, li mettiamo in collegamento con i professionisti già durante il corso di laurea e diamo ancora più valore al loro tempo e ai loro studi”.