Bonus edilizi, controlli più rigorosi da parte dei Comuni: stretta col decreto Superbonus

La legge di conversione del nuovo decreto Superbonus potrebbe contenere un passaggio che permetterà ai comuni di trattenere il 50% delle sanzioni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Per il prossimo futuro si prevedono più controlli sui bonus edilizi: alla luce delle numerose truffe sul Superbonus e per via dei crescenti interventi conformi solo sulla carta, la maggioranza ha deciso per la stretta. I comuni continueranno a effettuare i controlli nei cantieri come da prassi, ma in caso di irregolarità e condanne le amministrazioni potranno incassare il 50% delle sanzioni. E oltre al Superbonus ci sono anche altri bonus edilizi nel mirino.

Controlli nei cantieri edili, più diritti ai comuni

La commissione Finanze del Senato sta lavorando sulla legge di conversione del nuovo decreto Superbonus. I lavori sono lunghi e delicati, sia per la complessità della materia che per la quantità di emendamenti presentati da maggioranza e opposizione. Proposte di modifiche al testo sono infatti state presentate da Forza Italia, Lega, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi sinistra e Italia viva.

Relativamente alle finanze dei comuni, la Lega con una mano toglie e con l’altra dà: la stretta sugli autovelox voluta dal ministro leghista dei Trasporti Matteo Salvini rischia di imporre drastici tagli ai budget comunali. Ma sempre dalla Lega arriva ora la proposta di permettere ai comuni di trattenere il 50% delle sanzioni derivanti dai controlli sui cantieri. La prima firma all’emendamento è del leghista Massimo Garavaglia.

Ma i controlli potrebbero allargarsi ulteriormente rispetto ai lavori effettuati nell’ambito del Superbonus, andando a comprendere anche altre misure fra le quali il Bonus barriere architettoniche e il Bonus facciate.

Come insegna la cronaca, controlli mirati con accesso al cantiere o sulla conformità dei risultati sono prassi per quanto riguarda Superbonus e Bonus facciate. La novità è che i controlli verranno effettuati ora anche per il Bonus barriere architettoniche. E che le amministrazioni dei quasi 8.000 comuni italiani potranno sentirsi incentivati a effettuare verifiche di conformità, dal momento che il 50% della sanzione verrà trattenuto sul territorio. Salvo intoppi, l’esame del provvedimento dovrebbe chiudersi entro la metà di maggio.

Il principale nodo da sciogliere riguarda l’effettiva capacità dei comuni di ampliare lo spettro dei propri controlli, tenendo presente che l’organico degli uffici tecnici è ridotto all’osso. Solo per il Superbonus gli accessi ai cantieri dovrebbero riguardare quasi mezzo milione di edifici. Numero che andrebbe a moltiplicarsi esponenzialmente aggiungendo i lavori derivati dal Bonus barriere architettoniche e dal Bonus facciate.

Cos’è il Bonus barriere architettoniche

Il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche è stato modificato dal decreto Salva spese. Fino al 2025 viene riconosciuta una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità negli edifici, anche in assenza di disabili. Gli interventi possono riguardare scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Cos’era il Bonus facciate

Il Bonus facciate è stato chiuso nel 2023. Consisteva in una detrazione d’imposta del 90% delle spese sostenute nel periodo 2020-2021 e del 60% sulle spese del 2022 per interventi volti al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali cioè quelli che secondo la normativa possono essere utilizzati dal possessore per “l’esercizio dell’arte o professione o dell’impresa commerciale”.