Decreto Agevolazioni, in Senato si studiano i nuovi bonus edilizi

Al tavolo del Senato si discute la conversione del decreto legge 39/2024. Se da un lato si potranno dilazionare i tempi, dall'altro si delineano ulteriori limiti

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il panorama delle agevolazioni fiscali legate all’edilizia, dalle detrazioni del superbonus al bonus per le barriere architettoniche fino al sismabonus, potrebbe presto subire importanti modifiche. Nel corso della conversione del decreto 39/2024, in discussione al Senato, si stanno esaminando proposte che potrebbero ampliare la finestra temporale per recuperare tali agevolazioni fino a quindici anni. Questa mossa, se attuata, potrebbe avere un impatto positivo sui conti pubblici.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’importante audizione presso la 6a commissione Finanze e Tesoro del Senato ha fornito dei chiarimenti sul disegno di legge. Ruffini ha presentato una panoramica dettagliata delle nuove disposizioni introdotte dal Dl n. 39/2024, evidenziando però come questo decreto abbia ulteriormente ristretto le ipotesi in cui possono essere esercitate le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito, già regolamentate dal precedente decreto “Rilancio”.

Tecnici a lavoro, c’è ancora tempo

Al momento, si stanno esaminando possibili emendamenti e si dispone ancora di tempo prima delle votazioni sul decreto 39/2024, che inizieranno il 6 maggio. Resta da chiarire per quali interventi verrà richiesta l’estensione del periodo di recupero delle agevolazioni, ma al momento i crediti d’imposta riguardano principalmente il superbonus, il bonus per le barriere architettoniche e il sismabonus.

La combinazione di due strumenti, lo spalma crediti e lo spalma detrazioni, entrambi già utilizzati in passato dal governo, è al centro delle discussioni. Questi strumenti, ora tornati all’attenzione dei tecnici, potrebbero contribuire a rendere più sostenibili i bonus casa sia per i conti pubblici che per i contribuenti, consentendo loro di estendere il periodo di recupero delle agevolazioni fino a dieci o quindici anni anziché i quattro attuali.

Limiti e deroghe

Ruffini ha specificato che l’articolo 1 del provvedimento ridefinisce il perimetro di operatività delle deroghe previste dal Dl n. 11/2023, stabilendo limiti precisi. Tra le principali disposizioni, si evidenzia, per esempio, il divieto di esercitare le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito per le Iacp, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, le Onlus, Odv e Aps.

Inoltre, tali opzioni sono ammesse solo per interventi in materia di Superbonus su immobili danneggiati da eventi sismici o meteorologici, con precise limitazioni territoriali e di disponibilità di fondi.

È previsto un regime transitorio per proteggere i contribuenti che avevano già avviato procedure affidandosi alla possibilità di ottenere lo sconto in fattura o di cedere il credito.

Il Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti non ha escluso possibili interventi in materia di bonus casa, sottolineando l’importanza di migliorare il bilancio pubblico. Questa necessità è stata confermata anche dal Documento di Economia e Finanza (Def), che mira a ridurre il deficit al di sotto del 3 per cento del PIL entro il 2026.

Nuove regole per il Superbonus

Il decreto “Agevolazioni” delinea nuove limitazioni sull’utilizzo delle opzioni riguardanti interventi per le barriere architettoniche. Ci sono precise condizioni per la cessione del credito o lo sconto in fattura, inclusi requisiti di reddito per le persone fisiche e precise scadenze per la presentazione delle richieste di agevolazione.

I tecnici del governo stanno esaminando da vicino i problemi di cassa derivanti dai notevoli pagamenti previsti per i prossimi anni legati alle rateizzazioni dei bonus casa già programmati. Si parla di cifre considerevoli, considerando che si gestisce un monte di crediti d’imposta pari a 219 miliardi di euro.

Monitoraggio e prevenzione

Il provvedimento introduce anche misure di monitoraggio della spesa pubblica, obbligando alcuni soggetti a trasmettere informazioni specifiche relative agli interventi agevolati. Inoltre, vengono previste sanzioni per il mancato rispetto di tali obblighi.